17 aprile 2007

Da dove si comincia e dove si finisce ?

Da dove si inizia un esperienza? Dalla gavetta, di solito. A volte per qualcuno direttamente dal punto di arrivo, ma qui oggi parliamo del perscorso per gente normale, visto che trattiamo con figli da educare.

Il ragazzo, "Chi?Che?Co?Io?" ha voglia di cucinare, in primis è una buonissima forchetta, nonostante la sua magrezza, in secundis ha una curiosità irrefrenabile. Mi fai cucinare? Ultimamente la domanda ricorre abbastanza spesso. Ma come faccio a fargli capire che come per tutte le cose si comincia dai fondamentali?

Potrei fargli leggere il libro di Chelminski che racconta la vita del grande Loiseau, "l'uccello volato via", così da capire da dove si comincia a cucinare, e dove si finisce per arrivare. Potrei raccontargli di tanti cuochi che si fanno il mazzo, due volte al giorno al caldo mangiando alle 11.00 e alle 18.30 tutti i santi giorni, a sopportare clienti rompic***i, l'incompetenza e il fancazzismo dei collaboratori senza passione. Potrei cominciare con un "Ai miei tempi...". Ma poi scelgo la strada del pseudo divertimento, "Va bene dammi una mano a preparare questo piatto":

Tartare di astice al vapore con crema di fave e fave, pecorino e lonza.

Saremo in quattro a mangiare, e io e Leo ci guardiamo negli occhi, tra di noi una bastardella piena a metà di fave scottate in acqua bollente per quattro minuti, in origine erano un chilo da pulire, e due astici, 2 chili complessivamente, anche loro cotti al vapore ma per 15 minuti. "Cosa vuoi fare, pulire gli astici o sbucciare le fave?".
"Le fave". Prendo un coltello da pomodoro e gli faccio vedere come incidere la buccia della fava per estrarre l'interno: morbido e dolce. Io pulisco gli astici ma vado più veloce e allora riduco la carne del crostaceo a tartare battendola con un coltello, la condisco con olio, qualche goccia di limone, una punta di cucchiaino di senape dolce, un cucchiano di maionese, qualche goccia di salsa Worcester, aggiungo un cucchiano di foglie di origano fresche, colte dal giardino e tagliate finissime, salo e pepo e rimetto in frigo a insaporire. Leo è a metà del lavoro, dice: "Mi si incrociano gli occhi... ma devo sbucciarle tutte?", "No solo metà per le altre chiamiamo Gualtiero". Prendo metà delle fave, le metto nel frullatore con olio buono e qualche foglia di basilico, aggiungo poco pecorino grattugiato, frullo e assaggio per corregere di sale, in frigo anche questa. Intanto comincio a preparare il resto dei piatti della giornata, Leo combatte ancora con le fave, non le mangia più, segno di limite raggiunto in termini di fastidio. Prendo tre fette di pecorino fresco, tagliate a circa un centimetro e le riduco a tocchetti. La pulitura delle fave è quasi finita. Ora tocca a 60 gr di lonza, circa 8 fette, le riduco a julienne e le metto in una padella caldissima, le lascio andare per un minuto appena e poi le tengo da parte, così mezze croccanti. Leo ha finito di pulire le fave, che condiamo con poco sale e olio buono ed incorporiamo al pecorino.
Lo stesso giorno preparerà anche le zucchine per la pasta e le fragole per il gelato di crema al balsamico, e si farà anche un andata e ritorno in bici in paese a comperarlo, porterà via i rifiuti un paio di volte, e apparecchierà. Ci si può accontentare.

Chi non è contento, invece, è lo Chef Nico che ha deciso di chiudere il suo blog dopo due anni di post e di storia di vita, un vero peccato. Ma sicuramente le motiviazioni ci sono tutte, anche io a volte ho la sensazione di scrivere al vento: quasi un anno, quasi cento post, più di settanta ricette, poco meno di cento commenti (di cui qualcuno mio).... Serve continuare? Mah...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

caro loste continua a postare, perchè oltre le ricette è magnifico quanto scrivi. Ci fa capire che al mondo ci sono ancora dei " poeti ".
Grazie di cuore per le risate che si fanno con i tuoi commenti.
CONTINUA PER FAVORE

Arsein Lupin ha detto...

Vorrai scherzare CESARE? Sei così giovane del web.... l'affezione ad un sito non si misura in post ma in visite....

con affetto, Arsein

Chiara ha detto...

Ho fatto un giro sul tuo blog...sei veramente bravissimo!!!!! Le tue ricette sembrano deliziose...Complimenti!
Questa la voglio provare al più presto...fra poco esco per andare al porto...se trovo un astice la preparo questa sera stessa!!!!!!! :)
Chiara

Ps: sei invitato nel mio "monolocale" ...quando hai tempo vienimi a trovare!

Anonimo ha detto...

Postare o non postare?
Dubbio serio o dubbio da Narciso?
Perchè se tu pensi di non voler più scrivere, fai prorpio l'ultima cosa che dovresti fare, cioè
lo scrivi?
Caro mio degno compare, tu non vuoi e non puoi smettere di scrivere è come uno dei tuoi, o dei nostri, 1.000 tentativi di metterci a dieta. Ci piacerebbe, ma ci piace tanto dippiù mangiare, cucinare, condividere esperienze con chi crediamo valga la pena.
Scrivi e continua a scrivere finchè hai vollia di chiedertelo, poi magari un giorno, lieve come una sfoglia di una millefoglie, semplicemente ti romperai...

Loste ha detto...

A Fra..... mavafffan....

Ti vollio bene. A presto.

Anonimo ha detto...

Io ti ho linkato sul mio blog appena nato. Tu fai letteratura, e questa è un ottima cosa perchè il piacere del cibo è strettamente legato alla parola. L'oralità ha le sue regole, non si dà che si gode del cibo senza parlarne, non sta in piedi. Continua a scrivere, è per te che lo fai, non per chi ti legge. Quando ti sei stancato smetti. Io sono al mio secondo blog e capisco perchè Nico ha smesso, è normale. Se vuoi avere lettori devi adottare un altra prospettiva, le dinamiche della rete sono quelle del mondo reale, e non mi sembra che ti interessi questa dimensione. Non ti dare pena e fai quello che ti va, mica ti pagano per scrivere sul blog!
Ho aperto un ristorante da quattro mesi e sono rimasta sola ad aspettare che il pane finisca la lievitazione e fare la cottura, va bene se torno a casa alle tre. Ti leggo in questi momenti vuoti e mi fa piacere.
Un saluto

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie