29 luglio 2007

Un anno di Colica


La conobbi già vecchia, ma con una forza nel carattere, che solo le persone di quella generazione hanno saputo avere. Quando nacque l'800 era finito da qualche mese. Vide la Grande Guerra, e subito dopo sopravvisse alla spagnola. Lo fece mangiando spicchi di aglio, e tutti i suoi racconti partiranno da lì. Si sposò ebbe quattro figli, l'ultima poco prima della seconda grande guerra. Per procurarsi le cose essenziali camminava per ore. Per salvare una pista, dalla ritirata tedesca, raccontava di averla murata in uno stipite della casa. E noi sembravamo tanti pulcini, di fronte ai suoi racconti, seduti ai suoi piedi a bocca aperta. Quando all'inizio degli anni '60 gli morì il marito, lasciò la sua terra, delimitata da quattro colline, e seguì uno dei suoi figli al nord, lui scapolo, lei madre, donna, "moglie".
Prima in Trentino poi a Baveno, dove, forse mia madre, scattò quella foto, che ci ritrae assieme. Poi vicino ad Aosta e poi giù a Viareggio. Una contadina marchigiana a sgomitare nel mondo. E io dietro a seguire i suoi racconti, a fare vacanze a turno con i miei fratelli. La merenda fatta con il mottino e il carrarmato, lusso, per chi come me era abituato a pane e marmellata e succhi di frutta fatti in casa. La sua cultura era solo esperienza diretta, la maestra, ci raccontava sempre, invece di tenerla in classe la mandava in casa a farle le pulizie. E quindi le situazioni venivano risolte con la saggezza popolare, con i proverbi e i modi di dire. Non ci è mancato mai nulla.

E come avrei dovuto chiamare questo blog ? Tutto è stato naturale, facile, spontaneo pensando alla donna che per me impersona(va) la cultura del cibo, come essenza di vita: mia nonna.
Il cibo era per Lei, prima sostentamento, poi nutrimento e poi forse da vecchia: piacere. Il suo mondo non poteva contemplare, la fantasiosa etica ed estetica delle cucine dei giorni nostri. Considerava il cibo, comunque, legato all'uomo, alla terra, ai luoghi. Ed ogni volta che mi raccontava una ricetta, mi raccontava anche una storia, un aneddoto, un fatto ad essa legata. Non ricordo di aver mai pensato al cibo in modo diverso.
Ecco, è un anno che Lei aleggia in questo blog, un anno fa registravo il sito e un paio di giorni dopo postavo il primo pensiero. Mi sembrava giusto, aldilà di improbabili candele, torte o chissà cos'altro parlare un po' di Lei. Si chiamava Palmina era del millenovecentouno e quando se ne andò aveva novantanove anni. Raccontava di storie incredibili, come fanno tutti i nonni, e spesso quando ci vedeva bere, piccoli o grandi che eravamo, ripeteva quella frase: "Bevi poco se no ti viene una colica d'acqua".

22 commenti:

il maiale ubriaco ha detto...

devo essere sincero. sono un pó commosso dall'articolo e da tanta semplicitá. che bello..
scusa, mi presento, io sono Remo, curo insieme a due amici "il maiale ubriaco". ho trovato il tuo link alla home page del maiale, credo uno dei miei coleghi abbia provveduto ad inseirlo (ma lo avei fatto io!)
Sinceri complimenti per i contenuti. Leggeró con piacere, il piú possibile!

Saluti

Re

Anonimo ha detto...

Ma in realtà i lettori del blog devono sapere che la festa c'è stata per il compleanno della "colica" e questa volta la ricetta la riporto Io (che mangio solo e non cucino mai).
Antipasti: di formaggi (grana locale), mortadella artigianale,salame di fegato. Pasta alle verdure, tagliata di Fiorentina con rucola e pomodorini, vini ecc. Il tutto scelto e cucinato con la maestria e la competenza di Loste, ma sotto la supervisione della ospitale e gentilissima Lella. Grazie ragazzi.

Luc ha detto...

beh, mi son commosso anch'io. ed è certo una bella cosa. e mi hai fatto pensare alla mia di nonna con cui ho convissuto per tanti anni, vecchia signora romagnola cresciuta in una trattoria di famiglia a Roma e che per anni ed anni è stata per me "la cucina".

Anonimo ha detto...

eh... pure io c'avevo una nonna maria bellissima! poi le ero affezionatissima, e nel tempo ancora di più, aveva orecchie grandi e fronte alta come le mie. e diceva: è segno di intelligenza. fosse vero non so, ma mi fa comodo attaccarmi a questo pensiero! :-)) (non vorrei pensaste fossi ET...)

Morrigan ha detto...

Buon anniversario... e viva le nonne toste ! :-D
Bau (è per ricordarti del regalo a spaccaball!)

Anonimo ha detto...

Buon anniversario. E mi sono commossa anche io al tuo racconto. Grazie di averlo condiviso con noi.
Un abraccio
Tartablu

Anonimo ha detto...

Bello questo racconto come del resto tutti gli altri, mi hai fatto ricordare mia nonna e la mia infanzia ....quanto tempo...
grazie e buon anniversario.
Naki

Gloricetta ha detto...

La mia nonna, lombarda d'origine, invece (fatto inusuale per le donne nate inizio secolo scorso) non sapeva cucinare per niente e una volta (avevo 12 anni) mi ha insegnato a cucinare le zucchine ripiene di....zucchine!! Ma chissà, una volta racconterò in un post questo aneddoto!! I mie migliori auguri per questo anno di blog nella speranza che tu voglia continuare a condividere le tue nostalgiche e ironiche vicende. Glò

Anonimo ha detto...

Un abbraccio anche da me.
E' bello avere così tanti ricordi della nonna, beato te.
Al prossimo compleanno!

Anonimo ha detto...

emozionante
grazie
auguri

Loste ha detto...

Grazie a Tutti.
Loste

Anonimo ha detto...

Manco solo io !
E non trovo le parole giuste per commentare le tue emozioni.
Mi sa che siamo noi a doverti ringraziare.
A presto,
Q

Corsaro ha detto...

Bello. Vedo che da te tutti amano il focolare domestico.

Anonimo ha detto...

Auguri alla colica d'aqua e grazie per le tue ricette "raccontate e figurate".

..... che mangiamo domani ?
pasta con il sugo, no una minestra, no solo il secondo.... facciamo un giro da Loste che sicuramente l'idea la troviamo. Poi
quando assaggi il piatto ti viene in mente anche il racconto.

Quindi doppio gusto.

ciao

Anonimo ha detto...

una nonna che ha vissuto fino a 99 anni, una donna del 900, come la mia di nonna, che il cibo lo considera primario nella vita di tutti i giorni. La mia di nonna, sia quando andavo a scuola, che dopo all'università o in ufficio, mi chiedeva sempre 'Ma ora apranzo cosa ti mangi?'. Bei ricordi.

Anonimo ha detto...

Quando ho trovato il tuo blog ho pensato: "colica d´acqua?!?" ... perche´solo da mia nonna avevo sentito usare questa espressione :)
Mi hai fatto fare un tuffo nella mia infanzia.
Ciao, Katia

Anonimo ha detto...

questo post è commovente...

teresa ha detto...

Ciao,questa storia sulla tua nonna mi ha fatto un pò commuovere;mi ricorda un pò la mia,che mi ha cresciuta e nutrita con piatti squisiti,e fortunatamente ogni tanto continua a farlo..bellissime donne di altri tempi,così vere e piene di storia..complimenti per il tuo blog!teresa

Royal cake ha detto...

e ora mi presento.
Blunotte, capitata per caso in questo paradiso di racconti e commozione, i luoghi che conosco e riconosco e mia nonna in quesi luoghi, gli stessi luoghi, e forse gli stessi racconti, ma qualche anno piu' tardi.
Grazie per farmi vivere queste emozioni

Anonimo ha detto...

Grazie di questo bel racconto. W LE NONNE!!! Io la mia l'ho adorata tutta la vita!

Robiciattola ha detto...

Io calabrese, con una nonna romana. Ora io vivo a roma e le faccio rivedere la sua città. Il suo amore è stato un faro sempre per me.
Se non ci fosse stata lei, avrei perso delle cose importanti per strada.
Dunque, ti capisco!
Robiciattola

Anonimo ha detto...

Ho aperto questo link perchè miha incuriosito il suo nome..... e adesso mi sono anche commossa leggendo questa storia, che mi ha fatto ricordare mia nonna.
Ciao! Fabiana