gudsziguà
Il rumore è assordante e per parlare dobbiamo urlare. Basterebbe questo per farci grondare di sudore, il resto lo fanno i 40 gradi e il 95 per cento di umidità. Il calore che le quaranta presse plastica di questo reparto vomitano fuori, è solo un dettaglio.
Dieci secondi
Ha il fiato corto, si guarda attorno, la camicia attaccata alla pelle, i capelli come se fosse appena uscito dalla doccia. Andiamo ? Me lo chiede con un filo di voce e un espressione di rispetto, per chi sta lavorando. Un minuto, devi aspettare un minuto. Aspettiamo il minuto mentre le macchine aprono le bocche gli stampi arretrano e sputano pezzi e calore.
Venti secondi
Forse ora starà facendo i conti, di quelli fatti a mente, così difficili da giovane, e più facili da vecchio se mangi pane e numeri. Starà pensando che quei 10 centesimi sul sedile posteriore di quel taxi ad Hong Kong li doveva proprio prendere, anche se andavamo di corsa, anche se dietro strombazzavano e anche se erano solo 10 centesimi di euro.
E come fai a dargli il giusto valore a quei 10 centesimi se lo devi far capire ad un ragazzo di sedici anni. Sedici anni vissuti qui nel 2010. Che gli dici? Eh ai tempi miei! Ah quando ero giovane io!
Trenta secondi
No non funziona, come pretendi che capisca quando un ghiacciolo costava centocinquanta lire e con duecento ci prendevi un quotidiano. Non funziona, no. Allora serve qualche giusto confronto, raffronto, proporzione. Hai presente una pizza margherita? Bene ora dividila in sei fette come fai di solito. Poi prendi una di queste fette poi dividila in 10 pezzetti. Ecco uno di quei pezzi sono 10 centesimi. Si il bordo, ecco il bordo. Ma io il bordo non lo mangio mai. Il bordo non lo mangia nessuno, il bordo lo lasciano lì tutti. Aspetta. Allora prendi quel gelato nuovo e strafigo quello che non mi ricordo come si chiama. Quello famoso con il cioccolato fuori il variegato all'amarena dentro e che ha qualche pezzetto di croccantino, ecco hai presente? Ecco in quanti morsi lo mangi ? Dieci, dodici morsi? Ecco mezzo morso sono 10 centesimi. Mezzo morso? Si va bé quando siamo con gli amici di mezzi morsi me ne vanno via una mezza dozzina.
Quaranta secondi
Ed è qui nella zona industriale del mondo che forse ad un ragazzo dei nostri tempi, gli riesci a far percepire cosa stiamo diventando, cosa gli prepara la vita. E allora dai, vieni questa volta, ti porto con me.
Sono stato in Cina, ho visto Hong Kong, le luci, i grattacieli, i mercatini di Mong kok,i bar alla moda di Hollywood road, e i negozi di Wan Chai. Poi sono entrato in Cina, in quella vera, e ho capito un po' di cose. Poche magari, perché a sedici anni hai ancora gli occhi di un ragazzo. Piccole cose che ti lasciano piccoli segni. Come le ferite che ti fai da ragazzino e che quando te le riguardi da adulto, da uomo fatto ti ricordi il dolore e le lacrime. Ecco magari da questo viaggio con mio padre qualche piccola cicatrice mi resterà.
Cinquanta secondi
Respira a fatica fa caldo quasi troppo per chi non ci è abituato. Mi guarda lo guardo e capisco che ha capito. Fa cenno con la testa e poi apre la bocca dice qualcosa, non sento. Sopra il rumore delle macchine urla più forte: “Scusate !”
Il plurale è rivolto a me e al mio collega che con il piglio di padre e di figlio cresciuto nella campagna del basso Veneto, primo a studiare di tutta la famiglia, gli spiega che non c’è da scusarsi. Se alla fine hai capito, le scuse non servono.
Sessanta secondi
Un minuto, urlo sopra il “Daaang” ritmato delle presse. Ecco quanto valgono 10 centesimi di euro: un minuto di lavoro in fabbrica. Un minuto di lavoro se sei in Italia, 10 minuti se fossi in Cina.
Torniamo al fresco dei quaranta gradi fuori. La lezione è finita. Sfila quasi di nascosto, la sua moleskine, e ci scrive qualcosa sopra. Si torna in albergo per oggi chiudiamo.
Good Xīguā
C'è poco da scriver ricette, è tutto lì in quel che vedete, a parte che la Xīguā (sziguà)西瓜, il cocomero, in Cina è la frutta più popolare tra i Guó wài, gli stranieri. La bravura di chi la prepara è tutta nella speranza che si ricordino di tenerla in frigo. E il trucco è in quel "Good" messo prima. Senza quello il risultato sarà del tutto scadente.
Zàijiàn
Dieci secondi
Ha il fiato corto, si guarda attorno, la camicia attaccata alla pelle, i capelli come se fosse appena uscito dalla doccia. Andiamo ? Me lo chiede con un filo di voce e un espressione di rispetto, per chi sta lavorando. Un minuto, devi aspettare un minuto. Aspettiamo il minuto mentre le macchine aprono le bocche gli stampi arretrano e sputano pezzi e calore.
Venti secondi
Forse ora starà facendo i conti, di quelli fatti a mente, così difficili da giovane, e più facili da vecchio se mangi pane e numeri. Starà pensando che quei 10 centesimi sul sedile posteriore di quel taxi ad Hong Kong li doveva proprio prendere, anche se andavamo di corsa, anche se dietro strombazzavano e anche se erano solo 10 centesimi di euro.
E come fai a dargli il giusto valore a quei 10 centesimi se lo devi far capire ad un ragazzo di sedici anni. Sedici anni vissuti qui nel 2010. Che gli dici? Eh ai tempi miei! Ah quando ero giovane io!
Trenta secondi
No non funziona, come pretendi che capisca quando un ghiacciolo costava centocinquanta lire e con duecento ci prendevi un quotidiano. Non funziona, no. Allora serve qualche giusto confronto, raffronto, proporzione. Hai presente una pizza margherita? Bene ora dividila in sei fette come fai di solito. Poi prendi una di queste fette poi dividila in 10 pezzetti. Ecco uno di quei pezzi sono 10 centesimi. Si il bordo, ecco il bordo. Ma io il bordo non lo mangio mai. Il bordo non lo mangia nessuno, il bordo lo lasciano lì tutti. Aspetta. Allora prendi quel gelato nuovo e strafigo quello che non mi ricordo come si chiama. Quello famoso con il cioccolato fuori il variegato all'amarena dentro e che ha qualche pezzetto di croccantino, ecco hai presente? Ecco in quanti morsi lo mangi ? Dieci, dodici morsi? Ecco mezzo morso sono 10 centesimi. Mezzo morso? Si va bé quando siamo con gli amici di mezzi morsi me ne vanno via una mezza dozzina.
Quaranta secondi
Ed è qui nella zona industriale del mondo che forse ad un ragazzo dei nostri tempi, gli riesci a far percepire cosa stiamo diventando, cosa gli prepara la vita. E allora dai, vieni questa volta, ti porto con me.
Sono stato in Cina, ho visto Hong Kong, le luci, i grattacieli, i mercatini di Mong kok,i bar alla moda di Hollywood road, e i negozi di Wan Chai. Poi sono entrato in Cina, in quella vera, e ho capito un po' di cose. Poche magari, perché a sedici anni hai ancora gli occhi di un ragazzo. Piccole cose che ti lasciano piccoli segni. Come le ferite che ti fai da ragazzino e che quando te le riguardi da adulto, da uomo fatto ti ricordi il dolore e le lacrime. Ecco magari da questo viaggio con mio padre qualche piccola cicatrice mi resterà.
Cinquanta secondi
Respira a fatica fa caldo quasi troppo per chi non ci è abituato. Mi guarda lo guardo e capisco che ha capito. Fa cenno con la testa e poi apre la bocca dice qualcosa, non sento. Sopra il rumore delle macchine urla più forte: “Scusate !”
Il plurale è rivolto a me e al mio collega che con il piglio di padre e di figlio cresciuto nella campagna del basso Veneto, primo a studiare di tutta la famiglia, gli spiega che non c’è da scusarsi. Se alla fine hai capito, le scuse non servono.
Sessanta secondi
Un minuto, urlo sopra il “Daaang” ritmato delle presse. Ecco quanto valgono 10 centesimi di euro: un minuto di lavoro in fabbrica. Un minuto di lavoro se sei in Italia, 10 minuti se fossi in Cina.
Torniamo al fresco dei quaranta gradi fuori. La lezione è finita. Sfila quasi di nascosto, la sua moleskine, e ci scrive qualcosa sopra. Si torna in albergo per oggi chiudiamo.
Good Xīguā
C'è poco da scriver ricette, è tutto lì in quel che vedete, a parte che la Xīguā (sziguà)西瓜, il cocomero, in Cina è la frutta più popolare tra i Guó wài, gli stranieri. La bravura di chi la prepara è tutta nella speranza che si ricordino di tenerla in frigo. E il trucco è in quel "Good" messo prima. Senza quello il risultato sarà del tutto scadente.
Zàijiàn