Le passioni nascon da piccoli.
Ricordo mio padre che ci carica in macchina, me e i miei fratelli più piccoli, la passeggiata mattutina nel paese vicino a comprare il giornale. Ricordo mio fratello quattro anni o giù di lì dondolarsi su di un' altalena improvvisata con una catenella. Ricordo il tonfo sordo della sua testa sul marciapiede, il pianto isterico, la gente che corre, la corsa in ospedale con il sangue che macchia il sedile. Il dottore che ride e dice che si è fatto un bel buco in testa. Ricordo la faccia di mia madre quando mi vede apparire con un'amico di famiglia, lei che raccoglie in una borsa poche cose per restare in ospedale. Ricordo l' ansia che mi assale quando capisco che verremo trasferiti da mia nonna. Ricordo un mio accenno vago al pranzare prima di andarsene che tanto mio fratello sta bene, ricordo vagamente la risposta e il mio pensiero che andava a quei cinque bicchieri nel frigo.
Non ricordo cosa mangiammo quella domenica, ma ricordo che la mia tristezza fu associata all'incidente, mentre invece la causa era l'aver abbandonato al suo destino quella "zuppa inglese", che neanche sapevo si chiamasse così. Ricordo giorni dopo quando rientrammo in casa, con mio fratello sano come un pesce, scoprire nel frigo i cinque bicchieri con un leggero velo di muffa, immangiabili. Ricordo la tristezza che mi chiuse la bocca dello stomaco, e credo che lì sia nata la mia grande, indefessa e infinita passione per la:
Componete la zuppa inglese alternado la crema, cioccolata e pan di spagna quest'ultimo bagnato con una soluzione di alchermes e marsala.