06 marzo 2007

Ho finito il cioccolato.

L'ultima confezione "Grand Cru" acquistata qui l'ho messa nel tortino al cioccolato riprodotto lì a fianco. E' vero probabilmente esagero, ma puoi essere bravo quanto ti pare, ma se alla base non hai materie prime di eccellenza, il risultato sarà comunque scadente. Ieri per un'altra preparazione ho provato ad acquistare un cioccolato "artigianale", in tavoletta confezione con carta paglia, nastrino di cotone, nel supermercato vicino casa. La scarto alla vista appare per niente lucida e con qualche riflesso bianco, segno di vecchiaia, e sì che scade tra un anno. La tocco e invece della sensazione setosa, che dovrebbe avere al tatto, sembra ruvida/polverosa. La spezzo e non fa quel bello "snap" secco e intonato che "deve" fare, ma il suono che ne esce è un "ciock" anonimo e infelice. La metto in bocca (la cioccolata scioglie esattamente a 37°, la temperatura corporea): un buon fondente per quanto fondente lascia "dolcezza" in bocca, e persistenza lunghissima (quarti d'ora). Questa in bocca ha difficoltà a sciogliersi, non è amara, è "tannica", aspra e si lega alle gengive in maniera arrogante, fa schifo, e finisce in pattumiera. Ecco e questa era quella migliore, "Guardi che prezzo" ha detto la commessa. Senti che schifo dico io.
Ma se non vuoi andare in Svizzera, vi garantisco che a parità di marca c'è comunque differenza, per esempio la Lindt italiana è prodotto ad Induno Olona (Va) ex Bulgheroni Spa, con materie prime diverse da quelle usate una ventina di chilometri più in là... dove te lo comperi il cioccolato?
Qui nella sezione dolci hanno tre selezioni tra cui lo strafamosissimo blasonatissimo toscano Amedei, oppure qui dove il signor Venchi apre il suo negozio online. Se poi volete leggervi la storia del cioccolato dal punto di vista del paese più famoso per il cioccolato: Ite, in codesto sito e curiosate. Se invece volete semplicemente la ricetta del mio:

Tortino caldo al cioccolato.

Eccola: battete, molto bene, 4 tuorli con 160 gr di zucchero semolato, quando le uova “scrivono” incorporate 80 gr di burro morbido. Sciogliete 200 gr di cioccolato fondente al 70 per cento a bagnomaria con 80 gr di panna fresca, a parte montate le chiare delle 4 uova a neve. Incorporate i tuorli al cioccolato che avrete fatto raffreddare, aggiungete 40 gr di farina setacciata e incorporate le chiare montate. Distribuite il composto negli stampini precedentemente imburrati e lasciati raffreddare in frigo (distribuite il burro molto bene altrimenti i tortini non si staccheranno). Mettete gli stampini in congelatore per un paio di ore. Al momento della cottura portate il forno a 220° e infornate gli stampini direttamente dal congelatore. Quanto debbono cuocere ? Non ve lo so dire, io ho stabilito che nel mio forno occorrono 9 minuti nove, e per arrivare a ciò abbiamo mangiato tortini di tutti i tipi: liquidi, duri come il pane, secchi ….. Bisogna sperimentare. Con cosa accompagnarlo? Fate voi, io preferisco frutta qualcuno mette delle creme ma le ritengo un pò pleonastiche, forse una panna acida. Cosa berci ? Un film, altro che corsi da sommelier, si comincia dai distillati: Rum, Cognac, Arnagnac, Brandy spagnolo; per poi passare ai vini: Porto, Scherry, fino al nostro Marsala, per poi andare in Francia quasi ai confini con la Spagna a trovare il Banyuls o il Maury, tornando in Italia dal Piemonte con il Barolo chinato, per passare in Sicilia con l'Ala amarascato . Oggi quasi ogni produttore vi propone un vino adatto al cioccolato, il problema è che siamo di fronte ad un compromesso di sopportazione, in effetti i vini che esaltano il cioccolato sono veramente pochi.

P.S. Un messaggio a quel paio di amici Svizzeri che mi leggono: non vorrete lascirami senza cioccolato ?! ;-)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo post. Recioto e (soprattutto) Sagrantino passito penso possano essere altri due buoni suggerimenti!
Adriano

Loste ha detto...

Ciao Adriano
buono il tuo suggerimento, personalmente preferisco il primo al tannino del secondo.
Come butta dalle tue parti?