18 aprile 2010

Globalmente sfigati

Sorry may I ask you a question ?
A parlare è stata una ragazza castana, bruttina, il viso leggermente appensantito, gli occhi gonfi e cerchiati di rosso. Sembra giovanissima, per un attimo penso sia minorenne, ma a quest'ora una minorenne alla Gare de Lyon non voglio immaginarla, quindi avrà diciotto, diciannove anni.
Ya sure, gli faccio. You're coming back in UK ? torna a chiedermi. No, we try to coming back in south Europe, in Italy.
Gli occhi della ragazza diventano lucidi, distolgo lo sguardo, sono più imbarazzato io che lei. I colleghi sono sempre in coda alla biglietteria, e un ragazzo mi ha preceduto alla macchina dei self-ticket. Mi ha pure fatto perdere la fila.

La guardo. Mi parla con un groppo in gola, la lingua diversa che non aiuta, l'accento strascicato, oddio Birmingham ?! Speriamo di no, mi servirebbero i sottotitoli multilingue. Ma la ragazza si trattiene, nonostante l'insieme di emozioni e il torsolo di mela, in un inglese abbastanza “pulito” mi spiega che non ha più l'aereo. E fin qui non mi racconti niente di nuovo tesoro.
Che i treni sono tutti pieni. Ecco speriamo solo verso l' Inghilterra e non anche verso l'Italia.
I TGV sono i sciopero. Come in sciopero? Con il porcaio che c'è stanotte, tutto il nord europa sotto il vulcano, i ferrovieri francesi mi fanno sciopero ?! E che siamo in Italia ?!
Non ci sono bus, e neanche auto a noleggio. O cazzo ! Ma sei sicura ?
Mi trattengo, mezzo passo verso il self-ticket, una marcatura a uomo a coprire quel signore, grasso e tarchiato seguito a distanza dalla moglie, tarchiata anche lei, sovrappeso, che si stanno avvicinando pericolosamente a me alla mia macchina dei biglietti. Probabilmente sono spagnoli o argentini.

Where is the problem ? You're in Paris, not in the middle of nowhere. Dico alla ragazza in tono tranquillizzante, la coda dell'occhio verso la coppia che avanza. Faccio ancora mezzo passo e si bloccano. Torno a guardare la ragazza e fli faccio: Come back to the hotel and enjoy yourself around Paris and surroundings, till that this bloody cloud it will disappear.
La ragazza ora mi guarda con un' espressione sorpresa, come se avessi bestemmiato. Gli spagnoli o argentini hanno desistito e si allontanano.
Marcel ! Marcel !
Faccio un salto in mezzo al salone, che mi fa perdere la marcatura del self-ticketing. Un ragazzo mi urla nelle orecchie: carnagione scura, capelli corti ricci, cuffiette alle orecchie ed espressione allucinata, un francese di origine algerina che ha fatto “troppo amicizia” con uno spino. Continua a gridare ma forse non “Marcel”, forse urla “Marseille”
Marseille! Marseille!
Tranquille mon ami je pars tout de suite, gli faccio. Forse il Marsiglia ha giocato e vinto. Forse ne vorrebbe l'indipendenza, o magari si chiama Marcel e fa il tifo per se stesso. Tre agenti della security apparsi dal nulla lo allontanano verso l'uscita. Lui si calma e fa due passi di lato, mi costringe a girarmi in tondo per ossservarlo. Quando torno a voltarmi la coppia di spagnoli o argentini, sono davanti alla macchina dei biglietti e stanno cercando un treno. La ragazza inglese, mi tocca un gomito.
I've no hotel anymore, I've no place for sleep ....

Eh ma allora sei sfigata figlia mia, e non ci si può fa gnente e magari un po' di sfiga me l'hai pure attaccata. Però se ti cerchi un ostello, e chiedi l'indirizzo a quei tre signori della security, da dormire lo trovi. Poi per tornare a casa magari la tua ambasciata ti potrà dare qualche dritta. Gli occhi gli si illuminano e appare uno stentato sorriso mentre mi saluta e va verso i tre poliziotti. Il ragazzo tifoso del Marsiglia, che si chiamava Marcel è scomparso. I due spagnoli o argentini mi si accostano: todos los trenos hacia el sur de la Francia, éstan llenos.

Ecco lo sapevo che m'aveva attaccato un po' di sfiga e mò come ce torno a casa ?

La mia lingua



Non copio il maestro neanche mi ci avvicino, il suo concetto di cucina, e di arte, lo lascio in calce a questo post. Sarei un presuntuoso, un folle, sarebbe come tentar di copiare lo stesso Fontana.

Ho lavato bene una lingua di vitello, l'ho messa sotto vuoto con delle foglie di prezzemolo, una carota, e una costa di sedano. L'ho cotta al vapore per circa un'ora e mezza. L'ho lasciata raffreddare ancora nel sottovuoto. Aperta, pulita della pelle. Servita con una maionese (fatta a mano) ed una salsa verde fatta con un peperone verde sotto aceto ( opera di mi zia ) sminuzzato con due acciughe scottato in padella, raffreddato e frullato con una manciata di prezzemolo. Alla salsa si aggiunge olio e peperoncino piccante, a piacere, si corregge di sale se occorre. La si serve fredda alla base della lingua, che viene fatta a tocchetti di circa 3 cm di lato, stile finger-food, un cucchiaino di maionese e del sedano a julienne scottato con una noce di burro e un cucchiaino di zucchero.


Il maestro dice questo

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma alla fine, ci sei arrivato a casa?

saluti

C.

Ely ha detto...

ammazza che avventura ma ora sei a casa spero....
buona la lingua l'ho scoperta da poco, prima non mi sarei mai sognata di mangiarla ora con l'età matura ho fatto questo passo :-) ed è meravigliosa! maionese e salsa verde poi sono la morte sua anche noi la mangiamo così!!!!
ciao Ely

deny ha detto...

Forse incomincio un po' a conoscerti e mi ricredo, anche se per me è un pò difficile leggere tutto quello che scrivi, perchè non mi piace leggere, soprattutto se c'è da "capire". Adoro tua nonna che ti dava questo buon consiglio. La colica d'acqua non la auguro a nessuno. E' una bestiaccia!!!!Brava nonna!!!La lingua la mangiamo e ci piace tanto, ma mai così. La prossima la copio. Felice di conoscerti così, piano, piano. deny

silvia ha detto...

hai guidato 15 ore, sei stanco, con tutte le lingue del mondo nella testa e cucini sta roba? è proprio vero che la stanchezza a volte è la migliore delle droghe!
mi son sempre limitata a bollirla lungamente per il brodo ma certo questo sarà la cottura per conservarne tutto il sapore. nel libro dei desideri ho già appuntato cena dal maestro. (confermo il mio pensiero sul sistema verifica parola...ha un senso logico con quello che scrivi- sticass-
la salsina e il sedano candito-chicche!

Loste ha detto...

Si con 17 ore di auto ! @C

Si la lingua è uno dei pezzi del quinto quarto che a casa vengono apprezzati di più @Ely seconda solo al fegato :))

Felice di farmi conoscere così piano piano @Deny, ma se non è di troppo imbarazzo di cosa ti stai ricredendo ? :)
P.S. mi sono sforzato ma non riesco a trovare cosa da leggere che non debbano essere capite :)))

Sono quasi evanescente @Silvia stanotte crollero un fine settimana movimentato dopo il viaggio da Parigi, questa mattina alle 04:00 come tutti i lunedì ... si un bel piatto. Era anche buona ed è stata mangiata anche da chi lo faceva per la prima volta in vita sua :))

lasciatemisolaincucina ha detto...

17 ore di guida?? Caspita!
E la macchina dove l'hai rimediata?
Io devo scendere questo week end da Bruxelles, ma credo saro' bloccata qua!
Buona la lingua! Io l'adoro nel bollito...certo che Bottura e' troppo avanti! :)

Un abbraccio,
Lucy

L'acqua 'dorosa ha detto...

Ma eravamo tutti in giro, sotto la nube!??!! Da Milano ieri non ho avuto problemi, i treni erano vuoti, ma certo la tratta adriatica non è delle più coinvolte! Comunque il piatto è splendido. Bottura lo assaggerebbe volentieri, secondo me : )))

Acquolina ha detto...

che avventura! ieri ero a Roma e alla stazione Termini c'era una fila assurda per i biglietti (noi per fortuna avevamo prenotato) e turisti disperati in albergo in cerca di un modo qualsiasi per tornare a casa, per giapponesi e americani non sarà facile! La lingua la mangio da mia mamma e mi piace molto, come l'hai fatta tu è magnifica!

marzia ha detto...

viaggiatori di tutto il mondo spaesati, in questi giorni... ma vedo che alla fine l'hai avuta vinta anche sulla nube!

Loste ha detto...

@Solaincucina diciamo che io ho guidato poco più della metà... eeeh la macchina potere dell'organizzazione ! Io dovrei partire oggi per Hong Kong ma mi sa che resto a Venezia.

@Lacquadorosa naaaa Bottura ha altro per la testa figurate!! Però era buona.

E si @Acquolina un bel casino. Grazie !

Per ora si @Marzia ma da qui a fine maggio devo/ dovrei girare moltissimo boh :)

Anonimo ha detto...

proprio perchè c'è da pensarci, c'è da sforzarsi per farsi vernire in mente ricordi di odori e sapori,c'è da immaginarsene di nuovi, c'è da ricordarsi di com'era la vita quando si scivolava con le gambe magre nei calzettoni sulla righiera della scala e c'è da leggere qualcosa oltre alla ricetta, insomma proprio perchè c'è da capire invece io ti leggo. Non certo per spunti culinari perchè io non cucino praticamente mai. Come per quasi tutto nella mia vita tendo più alla teoria che alla pratica. Ma per la lingua le cose cambiano, ah, quella si che mi piace cucinarla! E quindi oggi son costretta a passar dalla teoria silenziosa di leggerti (lo faccio da molto) a quella di praticar la scrittura. Il mio, di cucinar la lingua, è più che altro un rito, ma ci devon essere le patatine novelle di contorno e, sopratutto, la salsa verde con la ricetta di mia madre. E mentre pesto prezzemolo, mollica di pane, acciughe e uovo sodo riesco ancora a vederla,indaffarata nella cucina il giorno della festa dei santidi 30 anni fa! grazie, ciao

Loste ha detto...

Mi piace quando i lettori silenti vengono allo scoperto, quando riesco a stanarli come facevo da piccolo con i grilli nelle tane: una pagliuzza, un filo d'erba ... grillo grillino, vieni qui vicino !!

Prego anonima o anonimo ... dimmi almeno il nome, magari uno a caso

augustina ha detto...

si son simpatiche -e strane!- 'ste cose...è bello metter lì un pensiero e vedere che succede...sembra fermo, come una mongolfiera in mezzo al cielo. Ma si sa, i pensieri son porte e dove ce n'è una aperta prima o poi ...grillo grillino! Però hai ragione un nome dovevo pur lasciarlo :-) ciao

Loste ha detto...

Augustina mi piace !

Anonimo ha detto...

sono scampata per un pelo alla nube: sono partita da parigi il 14! Molto intrigante la tua ricetta e questa cottura sotto vuoto sta prendendo piede. Mi piacerebbe capire come si fa a cuocere sotto vuoto in un contenitore di vero senza che questo scoppi... me lo diresti, per favore?

Il video è molto interessante. Infatti, malgrado un'estrema concettualizzazione del cibo che tendo a trovare indecente ed esagerata per tanti motivi, mi piace il parallelismo che fa Bottura tra cibo e arte .


www.radicchiodiparigi.wordpress.com