15 febbraio 2009

Il colore del mare

Pattino fuori dalle montagne.
Una nevicata, poi il gelo e poi ancora neve. Appena tocco l'acceleratore le spia del TCS o come diavolo si chiama si accende, compulsiva. Lascio e rivado più leggero. Supero arrancanti mamme sprovviste e sprovvedute, che con l'acceleratore a palla e le ruote a mille, tentano la salita verso la scuola, senza successo.
Matti al mio fianco osserva il mondo passargli accanto. Ha il viso puntato sul finestrino di lato e la sua visione si limita a ciò che per un attimo gli passa di fronte, senza una vista d'insieme. E' un gioco che gli piace, commenta il paesaggio i fatti e le cose che vede. Riconosce che siamo quasi alla scuola da punti di riferimento che solo lui sa.
Apre la portiera si volta: il pugno chiuso e il pollice alzato, un "a dopo" quasi gelido e distaccato. Il portone della scuola lo ingoia, ma non lo digerirà.

Vado verso il mare.
Il cielo si strappa, una tela grigia che lascia il posto, a pezzi di azzurro, il bianco della neve rimbalza negli occhi.
Pattino via.
Il ghiaccio lascia il posto, ad una strada bagnata. Mi infilo nelle ultime gallerie che separano la montagna, dalle colline che degradano al mare. Di là come sempre un altro mondo. Il cielo continua a lacerarsi solo verso la costa, strappi di grigio restano sospesi, sul mare.
Ancora autostrada, giù verso sud. Ancona, Loreto, Civitanova...

Penso che forse per la prima volta avrei voglia di un raggio di sole caldo. Non l'estate vociante e bollente. Ma una primavera tiepida e silenziosa.
I primi ristoranti che aprono ancora incerti e indecisi, sul mare. La spiaggia deserta segnata dall'inverno, come da una battaglia che ha lasciato le cose distrutte e abbandonate. La sabbia che nasconde i passaggi, che si arrampica sulle cabine in mucchi scultorei. Il ticchettio dei tiranti sugli alberi delle barche.
La musica ricaccia ogni altro rumore. Sento solo la vibrazione del motore, delle ruote sull'asfalto. E quando il mare mi appare, lo sapevo che sarebbe stato così.
E' verde. Di un verde profondo che se il sole non tocca, sembra grigio e azzurro.
Ma quando il sole ritorna ha il colore degli occhi di una donna. Lo guardo mentre mi corre a fianco. La linea della costa, i tetti delle case, lo spuma bianca delle sue onde. I miei occhi sono spiagge accarezzati dalla sua risacca.

Si.
Vorrei essere in uno di quei ristorantini in riva al mare. Seduto comodo, il tepore del giorno che mi ha lasciato in maniche di camicia, il vino ghiacciato che ha fatto quel velo di "spanna" sul bicchiere. Guarderei lontano, oltre la spiaggia, oltre le onde, là dove il cielo si si infila nel mare. Me ne resterei in silenzio ad ascoltare le cose non dette, lascerei che qualcuno ordinasse per me. Aspetterei coccolato che dalla cucina mi arrivasse una:

Tartare di tonno e insalata di mela e pompelmo



Per la tartare e per due persone:
Quattro fette di tonno rosso freschissimo fatte a cubetti. Insaporite il pesce con metà del succo di mezzo pompelmo, olio evo buono, sale Hawaiano, pepe e un pizzico di origano. Aggiungete un paio di pomodorini secchi sott'olio, di quelli buoni e preziosi, e lasciate insaporire mentre preparate l'insalata.



Per l'insalata:

La polpa dell'atro mezzo pompelmo, senza la parte bianca, ridotta a tocchetti. Una mela Fuji o una Red Stark a cui avrete tolto solo parte della buccia, e fatta a cubetti. Incorporate mela e pompelmo e condite con, ancora, poco sale Hawaiano, un filo d'olio evo e il restante succo di pompelmo. Aggiungete qualche piccola fogliolina di rucola.


Impiattate disponendo l'insalata di mela e sopra la tartare di tonno aiutandovi con un "ring". A parte tostate dei cubetti di pane che condirete con un emulsione di colatura di alici e olio evo, aggiungeteli al piatto e condite con un filo di evo finale.



20 commenti:

Martissima ha detto...

se questo desiderio riesci a farlo diventare realtà, mi associo volentieri, intanto gusto questo piatto che è uno dei miei preferiti
ciao e buona settimana!

JAJO ha detto...

Questo piatto a crudo porta la primavera; grande Loste !!

Fra ha detto...

Mi unisco al tuo desiderio. Ho voglia di primavera, delle prime gite al mare quando la spiaggia non è sotto assedio, gli ombrelloni sono ancora chiusi, camminare sul bagnoasciuga, scalzi rabbrividendo quando le onde raggiungono i piedi
grazie
Un abbraccio
fra

Virò ha detto...

Quando si viene ingoiati dal portone della scuola si è convinti che fuori tutto rimanga immobile fino alla campanella dell'uscita...quando ti rendi conto che non è così è perchè sei cresciuto e con te si è evoluto il gusto per il cibo...davanti a questa tartare c'è finalmente il gusto di essere grandi...

il gatto goloso ha detto...

Io spero tanto di andarci al mare, anche solo per un week end... magari il prossimo... siciramente in Liguria, amo la Liguria, amo i suoi profumi,i suoi colori... e ho voglia di respirare un po di quei profumi primaverili...e magari di gustare una tartare come questa! :-)

Unknown ha detto...

Il tuo post (e la tua tartare) mi hanno risollevato da un pomeriggio mogio... che voglia di primavera che ho!
grazie...

Anonimo ha detto...

...ma la primavera tarda ad arrivare...,in tutti i sensi.

Loste ha detto...

@Astro: adesso mi attrezzo per far arrivare la primavera. Intanto aspetto di tornare che qui dove sono tanto il mare non c'è

Zitto @Jajio, che se lo dici forte non arriva

Prego @Fra

:)) @Virò a me i portoni delle scuole non m'ingoiano più. Ma quando ritorno a prendere Spaccaball ripartiamo da dove avevamo lasciato... che vuol dire ?

@Gatto spero per te che il tuo desiderio si avveri, io il mio lo faccio avverare

@Katia ah sì se basta così poco, ma forse non era grigio grigio.

@Smilzo mi sa che c'hai ragione...

Unknown ha detto...

bel racconto loste, mi sembri quasi romantico
cla

Loste ha detto...

che diavolo dici @Clausia sono profondamente romantico !!!!!!!

Unknown ha detto...

ahhhh! che bello "sentire" dire queste parole
:)

Virò ha detto...

Mah...credo sia la conferma di due vite parallele...fuori e dentro il portone della scuola... E in fondo è così un po' per tutti: quante vite parallele viviamo nella nostra giornata?...

Anonimo ha detto...

la descrizione che dai della partenza e dell'arrivo al mare è sublime se c'era una femmina vicino a te ti avrà spolpato...il piatto è ottimo ma secondo me troppo ricco.. la tartara di tonno 3 elementi e finisce li...cosi la faccio io ed è chiaro che questo non vuole significare che sia più buona della tua
saluti
e non mi faccia un decreto d'urgenza per annullare questo commento...a proposito craxi...mai sopportato

Anonimo ha detto...

il commento sopra è il mio
www.chefmarco.splinder.com

MilenaSt ha detto...

La montagne, la scuola e infine il mare che diviene proiezione di un sentire o voler essere: un racconto-viaggio che culmina in un piatto rappresentativo.
I tuoi racconti sono molto ben costruiti e coinvolgenti.
Ciao

Anonimo ha detto...

Questo non è un piatto è goduria pura.
Ma dove si trova la colatura di alici?

FrancescoP ha detto...

Mmmmm ... buono!!!
Peccato che faccia troppo freddo qui!

Gata da Plar - Mony ha detto...

Mai mangiato pesce crudo (escludendo il salmone affumicato... se si può considerare "crudo") ma sto tonno qui... quasi quasi l'assaggerei... e la tua ricettina è pure in linea con la mia dieta :P*
E c'ho pure il "ring"!!!! :DDD
Dove ti procuri il pesce crudo freschissimo? Per esser sicura... :)
Grazie un bacione!

Loste ha detto...

... mmmh vite parallele @Virò ? Mah forse :)

Nessina femmina e nessun decreto d'urgenza @Marco :)

Grazie @Lenny

Su internet @radicchio digita il nome su google e il gioco è fatto buyonline

@TFT si l'ho sentito

Dalla mia pesciarola @Gata, dove abito non troppo distante da te ...

Anonimo ha detto...
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