05 giugno 2007

Questione di geni ?




Sarà anche una questione genetica, con una spiegazione cristallina come riferisce un tale Ed Backer (Ed il panettiere?) dell'ufficio della programmazione marina dell'università di Rhode Island, che più o meno lo spiega qui così:

"La selezione per la pigmentazione inizia dalla prima divisione della cellula embrionale; i geni di un colore sono andati da una parte, quelli dell'altro colore dall'atra parte. Poi le due parti dell'aragosta si sono sviluppate indipendentemente..."

Ora io non sono uno scienziato, però se mio figlio, ripassando la lezione di scienza di seconda media, arrivasse a e dirmi una cosa del genere, lo guarderei negli occhi e se non si mettesse a ridere in due secondi netti, gli mollerei un "ceffone" da rivoltarlo, sentendomi leggermente preso per il c**o.

Ma lui no. Lo scienziato, quello del programma Marino di Rhode Island, lui dice che può essere. Che se i geni si dividono le cellule per par condicio, nasce un aragosta così. Non colorata metà superiore e metà inferiore, no, ma in senso longitudinale. Ora io sto provando ad immaginare questa teoria applicata ai cani... e poi ai gatti.... e poi alle galline... e ai tevion...

Le cose son due: o i pescatori di Newport hanno fatto scherzo, e io ho perso questi dieci minuti per scrivere questo post, oppure mi sa che gli astici di Newport è meglio non usarli per l'alimentazione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Terza ipotesi: lo "scienziato" è un rinco. In tutti i casi si capisce perchè a capo degli Stati Uniti c'è chi c'è.

Chiara ha detto...

Incredibile!
Però mi viene un dubbio...anche se altamente cretino...e se la metà rossa fosse appena cotta? :)))) Improbabile? boh!