E "guerra" sia
Mi raccontano che da bambino "soffrissi" di voglie. Mi spiego: mia madre programmava una visita in casa d'altri? Prima di uscire si accertava di sfamarmi, dissetarmi, poi mi indottrinava raccomandandomi di non chiedere nulla quando fossimo arrivati alla meta. Durante il viaggio a piedi o in auto, continuava a raccomandarmi di non essere ineducato, di non essere sfacciato, "Mi raccomando, Marco, mi raccomando, non chiedere nulla, hai appena mangiato no?!".
Una volta arrivati a destinazione io lasciavo che i convenevoli di rito, finissero e che l'attenzione si concentrasse su di me. Quando il padrone, o la padrona, di casa cominciava a farmi i complimenti, carezze, buffetti ecc., io lasciavo fare con aria innocente e imbarazzata, in attesa della domanda fatidica.
"Vuoi qualcosa da mangiare?!"
Io nel frattempo avevo analizzato, quello che scoprì poi da grande chiamarsi "environment": il contesto ambientale. Quindi se la casa era "piccolo borghese" puntavo sul dolce o la cioccolata, ma di gran lunga preferivo la casa del contadino.
"Sci, ce l'hai pane e salame???"
Mia madre si sarebbe sotterrata, continuava a spiegare all' ospitante di turno che il bambino aveva appena mangiato, pane e formaggino, poi pane con lo zucchero l'acqua e il vino,..... La voracità con la quale mangiavo, peggiorava la situazione, e faceva passare da bugiarda totale mia madre, il cui imbarazzo diventava enorme.
Tornando a casa mi beccavo uno scapaccione, disperato e rabbioso, ma quel pane e quel salame di casa, valevano ben più di uno scapaccione.
Così quando qualche giorno fa ho letto il post di Sergiott sui fagioli con la cotica, proprio qui. Quell'interruttore naturale, è riscattato, e mi ha preso voglia. Ho fatto vedere a casa il post del "laghée" e ho proposto il piatto. Sguardi al termometro di casa segnante i venti sei gradi sono stati abbastanza espliciti, ma poi le cotiche in piena estate? Che ne sai se sul Lario quel giorno tirava il Tivan dalla Valtellina? Qua non si muove una foglia!
Una volta arrivati a destinazione io lasciavo che i convenevoli di rito, finissero e che l'attenzione si concentrasse su di me. Quando il padrone, o la padrona, di casa cominciava a farmi i complimenti, carezze, buffetti ecc., io lasciavo fare con aria innocente e imbarazzata, in attesa della domanda fatidica.
"Vuoi qualcosa da mangiare?!"
Io nel frattempo avevo analizzato, quello che scoprì poi da grande chiamarsi "environment": il contesto ambientale. Quindi se la casa era "piccolo borghese" puntavo sul dolce o la cioccolata, ma di gran lunga preferivo la casa del contadino.
"Sci, ce l'hai pane e salame???"
Mia madre si sarebbe sotterrata, continuava a spiegare all' ospitante di turno che il bambino aveva appena mangiato, pane e formaggino, poi pane con lo zucchero l'acqua e il vino,..... La voracità con la quale mangiavo, peggiorava la situazione, e faceva passare da bugiarda totale mia madre, il cui imbarazzo diventava enorme.
Tornando a casa mi beccavo uno scapaccione, disperato e rabbioso, ma quel pane e quel salame di casa, valevano ben più di uno scapaccione.
Così quando qualche giorno fa ho letto il post di Sergiott sui fagioli con la cotica, proprio qui. Quell'interruttore naturale, è riscattato, e mi ha preso voglia. Ho fatto vedere a casa il post del "laghée" e ho proposto il piatto. Sguardi al termometro di casa segnante i venti sei gradi sono stati abbastanza espliciti, ma poi le cotiche in piena estate? Che ne sai se sul Lario quel giorno tirava il Tivan dalla Valtellina? Qua non si muove una foglia!
Ho tenuto botta una quindicina di giorni, poi se vuoi la "guerra", "guerra" sia :) Sveglia all'alba per preparare, lontano dal caldo della sera, una:
Pasta e fagioli tiepida, con profumo di menta
Per quattro persone: mettete a bollire per tanto tempo quanto ne occorre ad averli al dente, 400 gr circa di fagioli borlotti freschi sgranati, con una costa di sedano e una carota, tenete da parte. Mezz'ora prima, in una pentola capiente rosolate una piccola cipolla tritata finemente in poco olio extra, aggiungete uno spicchio d'aglio, e un paio di fette di gambuccio di prosciutto, che potrete togliere alla fine, o lasciare o tagliuzzarle a dadini, insomma fate come vi pare. Sfumate con poco brodo di cottura dei fagioli, e poi aggiungete i pomodorini che avrete spellato e privato dei semi. Fate andare per un cinque minuti, aggiungendo un piccolo rametto di menta, aggiungete poi i fagioli con circa la metà della loro acqua di cottura. Anche qui seguite il vostro istinto, a me piace non troppo "brodosa". Fate alzare il bollore e poi aggiungete la pasta, che potete acquistare già pronta o, meglio, farvela in casa da una classica sfoglia fatta in questo modo e che poi taglierete "male".
Una volta aggiunta la pasta spegnete il fuoco, coprite e lasciate riposare cinque minuti. A questo punto immergete la pentola con la pasta e fagioli in acqua e ghiaccio, o in acqua corrente e, con delicatezza, girate con un cucchiaio di legno: tempo due minuti dovreste aver praticamente intiepidito la minestra.
Servite aggiungendo un filo d'olio.
Servite aggiungendo un filo d'olio.
P.S. Una appello a Sergiott e a tutte/i i blogger in circolazione. Cerchiamo di non farmi venir voglia di una sella di capriolo con la polenta, che da queste parti, vi garantisco, non è proprio aria :)
...Però una sella di capriolo...!
6 commenti:
Qui da parti mie (Napoli per la cronaca) esiste una pasta e fagioli tipicamente estiva Pasta e spollichini (spullicarielli, per la precisione).
E' il cannellino fresco, tipico di questa stagione, che viene "spollechiato" (privato del baccello) e produce due grandiosita':
La pasta e spollichini appunto, tiepida con basilico fresco e la zuppa alla maruzzara. Ma questa è un'altra storia.
Tutte e due irrinuncibili!!!
Grazie per le tue cose, che sono belle per davvero!!!
Io trovo che anche d'estate le minestre o zuppe servite tiepide siano un gran piatto! Bravo!
mamma mia che bontà...da farsi invitare.
caro amico, io che sono d'estrazione operaio-contadino, durante la giovinezza le visite erano tutte a base di pane e salame,ma anche pancetta e lardo.
Questi cibi sono impressi nel mio DNA come un marchio indelebile.
a proposito della sella di capriolo...un giorno ti invito ad assagiarla, marinata nel fieno e cotta, naturalmente alla griglia.
bye
ec-cel-sa! ho scandito come si deve? certo che la sella di capriolo, marinata nel fieno e cotta alla griglia mi sa di ottimo! mmhh....
La foto dei fagioli con le cotiche è eccezionale: nonostante siano le 15,45 mi ha provocato salivazione da ghiottone.
Ho fame.
Io ricordo...Numana da Zio Nenè.una pasta e fagioli che nn dimentico ancora oggi ;-))
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