Alfabetizzazione
"Aaae - Aaai - Aaao - Aaau"
Sto preparando una ricetta, a farmi compagnia qui in cucina c'è Matteo "Spaccaball".
Se ne sta in ginocchio sulla sedia, i gomiti sul tavolo, le mani quasi giunte in una improbabile preghiera. Un grande quaderno sotto gli occhi. Sul quaderno lettere colorate e frecce a formare protofrasi.
"Eeea - Eeei - Eeeo - Eeeu"
Sta imparando a leggere. La "i" è scritta in giallo quasi illeggibile e quando la deve leggere stringe gli occhi in uno sguardo di quasi cattiveria. Impasto 300 grammi di farina, 150 grammi di burro, un pizzico di sale, due cucchiai di zucchero, un uovo e mezzo bicchiere di acqua, e la punta di un cucchiaino di lievito per dolci. Accendo l'impastatrice.
"Papà!! Ma daaaai!! Non sento quello che dico, con quella cosa accesa !"
Spengo. Tiro fuori l'impasto e continuo a mano. Lo avvolgo in pellicola trasparente e lo infilo in congelatore,per una ventina di minuti. Nel frattempo sbuccio quattro mele.
L'alfabetizzazione continua. Siamo alla "i"
"Iiia - Iiie.... Quetta "i" non la vedo bene e mi fa sbagliare" Ci guardiamo.
"Sono bravo papà?" "Sei un campione!" "Allora dammi tre pezzi di mela grossi!"
Divido uno spicchio in tre, e lo passo al "neo-Gasmann". Bagno il resto delle mele con del limone e le cospargo con due cucchiai di zucchero e un cucchiaio di confettura di albicocche. Le lascio lì vicino ad un bicchiere dove ho messo dell'uva sultanina a bagnarsi di rum.
Imburro una teglia con i bordi asportabili. Matteo si mette in piedi sulla panca di fronte a me. Ha chiuso il quaderno e lo ha messo insieme agli altri "Hai già finito i compiti?" "E certo mi hai detto che sono bravo !"
Riprendo l'impasto lo divido in due e lo stendo con un mattarello, fodero la teglia con una prima metà. Do una forchetta a Matti e gli dico di fare tanti buchi. Posiziono bene i bordi, mischio mele e uvetta, le verso nella teglia e spolvero con della cannella. Stendo la seconda metà di impasto e copro, saldando con la prima.
"Come si chiama quetta torta?"
"Apfeltorte"
"Aaa-eee-ooo-eee" fa lui "pfff-ttt-rrr" faccio io. "Mi sa che è buona ... è?" "Mi sa di sì".
Inforno, con forno già caldo a 180° per 30/35 minuti. Non prima di aver spennellato la superficie di uovo.
Dai mettiamo a posto i tuoi quaderni. Mentre li infilo nello zaino, noto le etichette segna nome incollate sul fronte di ogni quadernone. Hanno disegnati, da un lato, i musi di alcuni cani, nel resto dell'etichetta adesiva ci sono due righe per il nome. Tra le righe c'è scritto: CICO, ZAR, BOBI, .... "Che nomi sono questi Matteo ?" "I nomi dei cani!" "Matti ma qui ci devi scrivere il tuo nome. Non il nome dei cani" "Uffa anche te come mamma. IO CI SCRIVO IL NOME DEI CANI!" Risponde deciso. "Se poi ti perdi i quaderni come fai a riconoscerli con quelli dei tuoi amici ?" Faccio io convinto. "Papàaa.... sono l'unico bambino che ci ha scritto i nomi dei cani!!"
Mi sa che il dolce sta quasi cotto...
Sto preparando una ricetta, a farmi compagnia qui in cucina c'è Matteo "Spaccaball".
Se ne sta in ginocchio sulla sedia, i gomiti sul tavolo, le mani quasi giunte in una improbabile preghiera. Un grande quaderno sotto gli occhi. Sul quaderno lettere colorate e frecce a formare protofrasi.
"Eeea - Eeei - Eeeo - Eeeu"
Sta imparando a leggere. La "i" è scritta in giallo quasi illeggibile e quando la deve leggere stringe gli occhi in uno sguardo di quasi cattiveria. Impasto 300 grammi di farina, 150 grammi di burro, un pizzico di sale, due cucchiai di zucchero, un uovo e mezzo bicchiere di acqua, e la punta di un cucchiaino di lievito per dolci. Accendo l'impastatrice.
"Papà!! Ma daaaai!! Non sento quello che dico, con quella cosa accesa !"
Spengo. Tiro fuori l'impasto e continuo a mano. Lo avvolgo in pellicola trasparente e lo infilo in congelatore,per una ventina di minuti. Nel frattempo sbuccio quattro mele.
L'alfabetizzazione continua. Siamo alla "i"
"Iiia - Iiie.... Quetta "i" non la vedo bene e mi fa sbagliare" Ci guardiamo.
"Sono bravo papà?" "Sei un campione!" "Allora dammi tre pezzi di mela grossi!"
Divido uno spicchio in tre, e lo passo al "neo-Gasmann". Bagno il resto delle mele con del limone e le cospargo con due cucchiai di zucchero e un cucchiaio di confettura di albicocche. Le lascio lì vicino ad un bicchiere dove ho messo dell'uva sultanina a bagnarsi di rum.
Imburro una teglia con i bordi asportabili. Matteo si mette in piedi sulla panca di fronte a me. Ha chiuso il quaderno e lo ha messo insieme agli altri "Hai già finito i compiti?" "E certo mi hai detto che sono bravo !"
Riprendo l'impasto lo divido in due e lo stendo con un mattarello, fodero la teglia con una prima metà. Do una forchetta a Matti e gli dico di fare tanti buchi. Posiziono bene i bordi, mischio mele e uvetta, le verso nella teglia e spolvero con della cannella. Stendo la seconda metà di impasto e copro, saldando con la prima.
"Come si chiama quetta torta?"
"Apfeltorte"
"Aaa-eee-ooo-eee" fa lui "pfff-ttt-rrr" faccio io. "Mi sa che è buona ... è?" "Mi sa di sì".
Inforno, con forno già caldo a 180° per 30/35 minuti. Non prima di aver spennellato la superficie di uovo.
Dai mettiamo a posto i tuoi quaderni. Mentre li infilo nello zaino, noto le etichette segna nome incollate sul fronte di ogni quadernone. Hanno disegnati, da un lato, i musi di alcuni cani, nel resto dell'etichetta adesiva ci sono due righe per il nome. Tra le righe c'è scritto: CICO, ZAR, BOBI, .... "Che nomi sono questi Matteo ?" "I nomi dei cani!" "Matti ma qui ci devi scrivere il tuo nome. Non il nome dei cani" "Uffa anche te come mamma. IO CI SCRIVO IL NOME DEI CANI!" Risponde deciso. "Se poi ti perdi i quaderni come fai a riconoscerli con quelli dei tuoi amici ?" Faccio io convinto. "Papàaa.... sono l'unico bambino che ci ha scritto i nomi dei cani!!"
Mi sa che il dolce sta quasi cotto...
11 commenti:
Complimenti! E' bellissimo questo modo di descrivere e raccontare ricette, in compagnia dela cosa più grande e bella che una persoan possa avere... Luca
lo sai che tempo fa ho scritto un libro di ricette di dolci a base di mela???? ;-)
Il tuo racconto è meraviglioso, complimenti! Hai mai pensato di scrivere un libro di ricette in questo modo? Lo potresti regalare a parenti e amici per Natale...
Ho letto il post sorridendo, dall'inizio alla fine. Bellissima la scena di "straordinaria quotidianità intorno ad una torta"! Complimenti.
condivido con anna, hai evocato immagini d'una tenerezza sorprendente.. e poi anche io da piccolo scrivevo tutt'altro che il mio nome sulle etichette segnanome dei libri!
ciao!! spaccaball resta un trufoletto ai miei occhi, attarverso i tuoi racconti. mi ricorda le scene del sabato coi miei cuginetti. ormai mi vedono come quella che cucina. e con me vogliono solo cucinare!1 :-)) sei un grande. a quando il veneto?
Un bacino a Spaccaball che tra un pò mette su un blog tutto suo e racconterà di quando suo papà si perdeva a far ricette mentre lui doveva studiare!
^____^
@grazie Luca, e concordo sulla compagnia;
@Marzia comunicare coordinate del volume urge acquisto;
Si @Monica, anche di aprire un ristorante :))
Grazie @Anna e @Fabrizio
@Cara Adina :) grazie. Tra due settimane
@Morrigan porto il bacio. Secondo me lo sta già scrivendo.
Complimenti! Per la torta che dev'essere squisita e per il piccolino! Mi sembrava di vedervi a tutt'e due, tu con le dita impiastrate di farina e lui con la bocca a sillabare quelle lettere ancora per poco marziane! Baci a tutt'edue! ... parti?! ma com'è che qui si spostano tutti e io rimango sempre qui??? :DDD In bocca al lupo per tutto!
questo post è MONDIALE!!!!!!
:):):):):)
… bellissima semplice quotidianeità…
speriamo che la esse tardi ancora ad arrivare, è adorabile!!!
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