Peccare di presunzione.
CiboePoesia? Chissà dove mi porterà sta cosa?!
Gentile
Ettore Serra
poesia
è il mondo l'umanità
la propria vita
fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento
Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso
Locvizza, il 2 ottobre 1916
Una poesia che definisce cosa sia la Poesia, quale miglior inizio.
Ungaretti scrisse questi versi dopo aver conosciuto Ettore Serra che eglì definirà così: "Parlare di Ettore Serra è un po’ parlare di me". S'incontrano per caso a Versa, nelle retrovie friulane del fronte orientale del Carso. Serra s'informa degli scritti di Ungaretti e Lui, spiega cosa sia Poesia: essenza e linfa vitale. Qualche commilitone che assiste, schernisce il poeta quando egli spiega che: "... la poesia non poteva essere se non pura, venendo da un atto purificatore". Le ultime tre righe, rispondono allo scherno, chiudendo definitivamente il discorso, come una pesante sentenza.
La prima strofa, invece, è dedicata allo stesso Ettore Serra, caratterizando significativamente il concetto di poesia, la quale fin dall’esordio, appare strettamente connessa con l’amicizia, con la gentilezza, con la sfera degli affetti.
La totale mancanza di punteggiatura rende, poi, profonda e totale la definizione di poesia stessa, con quell’accostamento de il mondo l’umanità la propria vita senza soluzione di continuità.
Quel giorno Serra se ne andrà con il tascapane di Ungaretti, come egli stesso ricorda qui. Quando lo riporterà avrà "confezionato" e curato, la prima raccolta del poeta: "Il Porto Sepolto". Mancherà solo l'ultima poesia quella sopra: "Commiato".
Che cibo abbinare ad una poesia così, meglio, ad un poeta così ?
Il cibo della sua terra, quella dove nacque ad Alessandria d'Egitto, e dove la madre, anche dopo la morte del padre, continuava a gestire un forno alla periferia della città, ai confini con il deserto: "la casa d'infanzia dista quattro passi dalla tenda del beduino, in una zona di subbuglio."
Cous cous di verdure e tonno
Tagliate a tocchetti le verdure: zucchine, melanzane e peperoni, saltatele in padella dove avrete fatto imbiondire, in poco olio buono, uno spicchio d'aglio e una cipolla affettata. Cuocete le verdure a fuoco vivo e quando sono pronte spegnete il fuoco e salate. Aggiungete qualche oliva taggiasca sott'olio, del tonno rosso sott'olio anch'esso e qualche cappero sotto sale. Preparate il couscous 5/7 minuti ammollato in acqua calda, usate una forchetta per tenerlo ben separato. Incorporate alle verdure, aggiungete due cucchiai di aceto di vino e un poco di olio buono a crudo.
Vino di terra siciliana profumato e delicato Viogner di Calatrasi.
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