25 novembre 2006

Cronache "cicerchiane"

Faceva caldo ieri sera, roba da andarsene in giro solo con una felpa, ed era il ventiquattro novembre. Alla festa avevano acceso, come sempre, anche i "foghi", così faceva ancora più caldo.


La slow food ha premiato, prima edizione del premio sulle biodiversità, un contadino che si impegna a non far sparire prodotti tipici e destinati all'estinzione. Me lo immagino in questo suo orto circondato da filo spinato e con una mitragliatice in mano a difender pomodori e melanzane come quei soldati giapponesi ritrovati, trent'anni dopo la fine della guerra, dimenticati nelle isole in mezzo del pacifico: in bocca al lupo.


"Spaccaball" era nervoso, sarà stato il caldo, ma era nervoso. "chi?che?co?io?" ha fatto il servizio fotografico della festa, ... ! Alle sei avevano già fame ho cercato di intrattenerli spiegando la cicicerchia e come si usa, peggio, la fame è aumentata. Li ho coinvolti in una mostra fotografica, di un bravo fotografo che ha messo le Marche nel suo obiettivo. Li ho distratti con l'acquisto del legume alla cantina de "La Buona Usanza", e di un ottimo formaggio di un buon produttore che presto andremo a trovare a casa di lui. Ma dove ti giravi era tuttto commestibile, tanto che "chi?che?co?io?" ad un certo punto è sparito. Lo abbiamo ritrovato nei pressi di un chiosco che vendeva "pane e gaungiola". Il guanciale tagliato sottilisimo viene scottato in padella con odori e vino e poi messo tra due fette di pane. "Hai mangiato un panino?!" "Chi io? No". Aveva gli occhi che stentavano indifferenza, le labbra unte e la bocca impastata da quella patina di grasso succulento. Invidia.
Alle sette non li ho più tenuti, "spaccaball" voleva a tutti i costi i biscotti di una pesca di beneficenza e "chi?che?co?io?" continuava a lamentarsi dei crampi allo stomaco. Cantina della Botte. Cresciola di polenta con le erbe tanto per gradire, zuppa di cicerchia con maltagliati e tagliatelle di cicerchia (ottime), maritozzi di mosto e "nutella". E' finita che mi sono ritrovato completamente zuppo di vino, "chi?che?co?so stato io?".
Presto qualche ricetta a base di cicerchia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Allora sei proprio s.., quando vai in questi posti devi accertire gli amici, molto affezionati al gastronomico ma anche all'eno (a parte l'iperteso), e poi cosa sono queste cicerchie, conosco solo la cicerchiata di mia madre tra i dolci di carnevale. Ciao

Loste ha detto...

Mea culpa ! La prossima non mancherò.
La Cicerchiata deve il suo nome alla Cicerchia, appunto, in quanto quelle palline di pasta fritta che la compongono, somigliano a "grani" della cicerchia.