06 settembre 2007

Ma come fanno...

Ma come fanno i marinai a mangiare il pesce? E si perché a volte capita che vivendo in un ambiente, la passione, l'affezione, il piacere ti faccia crescer dentro una coscienza diversa dal resto del mondo. Come quel pastore che non riesce a mangiare più i suoi agnelli. O quell'allevatore di piccioni, che vive qui vicino, che i piccioni oramai li vende e basta. Personalmente non ho di questi drammi, perché immagino siano tali, ma posso capire chi li ha.
O meglio tempo fa, tanto, mi trovai di fronte ad un bivio. Un bivio tipo quello che ha incontrato questa ragazza che scrive: "Mi ricordo anche di quando ho cominciato a pescare con il mio minifucile ad elastico, che più che un fucile era una fionda, e che mi divertivo un sacco. Adesso non ci riesco più: il mio fucile (quello serio, "da grandi") è da anni in un'angolo della casa di Deiva"
Probabilmente è una cosa normale fare simili scelte, specialmente quando di fronte ai vetri della maschera ti appare roba di questo tipo. Un po' come quei cacciatori pentiti che di fronte ad un capriolo invece di tirar il grilletto, abbassano il fucile. Lei si chiama Kix e scrive della sua vita in BLU.

Bisognerà che un giorno mi faccia una chiacchierata con Gabriele il pescatore della mia pesciarola, ora dedito alla cucina e a quei sughi "terragni" pardon .... "acquagni" in tanto che ci pensate che ne dite di prepararvi una:

Tagliatellina tonno e pomodorini

Per quattro boccucce buone pelate e private dei semi una decina di pomodorini datterino, immergendoli in acqua bollente. In poco olio buono fate prender colore ad uno spicchio di aglio insieme ad un mezzo peperoncino secco. Aggiungete i pomodorini e fateli andare a fuoco vivo per un paio di minuti, salate. Aggiungete un 400 gr circa di tonno freschissimo fatto a cubetti e lasciategli prender colore per non più di un minuti. Lessate e scolate al dente 250 grammi di tagliatelle, finite la cottura in padella con il sugo, aggiungendo se necessario poca acqua di cottura. Servite con una grattata di pepe fresco, un filo d'olio buono e una manciata di prezzemolo tritato.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

in effetti molti pastori preferiscono vendere vivi i loro animali, alla macellazione ci penseranno altri (a parte il fatto che la legge non consentirebbe una macellazione casalinga... ma di leggi ce ne sono tante e dicono così tante cose che...).
non ho mai visto un pastore uccidere un agnello "perchè ho voglia di mangiarlo", ma solo animali feriti da qualche incidente, che non potevano essere curati.

sergio ha detto...

ciao marco> mah... i pastori, sono dei professionisti, fanno il loro lavoro con una semplicità a volte drammatica cara Marzia.
I miei piccioni invece, sono morti di vecchiaia (quelli che sono sopravissuti alla Faina).
I pesci (poveri loro) non hanno voce, non anno gambe, ci assomigliano così poco.

se vedum.

kix ha detto...

Ma ciao, che belloooo! Sono sul tuo blog :)
Beh, devo dire che è stata un'evoluzione naturale: quando ho capito come si interagiva con l'ambiente marino in modo "friendly", e ho visto che in qualche modo quell'ambiente mi reagiva "friendly"....non ho piu' avuto cuore, trovandomi davanti ad un polpo, di strapparlo dalla roccia per mangiarmelo! Ho invece imparato, semmai, a fargli delicatamente il solletico tra gli occhi facendolo uscire dalla tana...
E poi, come hai letto, gioca un ruolo determinante il fatto di aver visto, solo 20 anni fa, lo stesso mare con mooooolto piu' pesce. Ho paura che i miei bambini e i miei nipoti non vedano davvero piu' niente....
Morale della favola: lascio ai pescatori il compito di pescare, e non ci metto il ricarico. I pescatori hanno (dovrebberro) avere normative che tutelano i periodi di riproduzione delle varie specie, tutelandone gli stocks... Io, oggi, preferisco documentare con le foto e i racconti, in modo che rimanga qualcosa nel futuro e in modo da far vedere quello che sta laggiu' a chi non ci va.
Ah, giusto per essere chiari: io il pesce lo mangio eccome!!!
Grazie mille per la citazione! a presto.

Anonimo ha detto...

Vivo la Pesca seguendo la stessa evoluzione di Kix. Certo, il pesce lo mangio, ma almeno chi lo fa per hobby, non vive questo sport come una necessità per riempire il frigo.
Non mi sveglio alle 4 di domenica mattina perchè ho fame. Lo faccio per mettermi alla prova, per il gusto della sfida e la ricerca del pesce più grosso. E se lo rimollo in acqua so che crescerà.
Forse non avrei problemi a prendere dei pesci da una rete e padellarli tranquillamente, ma quando sento tirare dall'altra parte della lenza, in quell'istante si stabilisce un contatto unico tra i due sfidanti, un duello che nel mio caso termina con il rispetto per chi è stato sconfitto.
Tecnicamente si chiama "Catch&Release" ma qua sulle colline viene indicato come "Ciapa&Mola" oppure, dai più scettici "Rob da matt!".

Anonimo ha detto...

E' un casino da spiegare, ma certe volte la gioia più grossa non è quella della cattura, ma quella del rilascio.
Il pesce è stato fuori dall'acqua il minor tempo possibile, ma è ovviamente intorpidito. Allora tu lo prendi per la coda, lo muovi ritmicamente avanti e indietro per far entrare acqua nelle branchie e man mano senti i suoi muscoli ritornare fluidi, la coda farsi impaziente ed al momento giusto lo vedi guizzare nel blu, libero.
E ti senti bene.
:)

Anonimo ha detto...

Sembrerà assurdo, ma come il denaro per un banchiere, anche per un cuoco un animale morto è "merce" da trasformare.
C'è un solo momento che mi crea disagio: quando devo tagliare a pezzi il coniglio che, per legge, deve arrivare integro. Il primo colpo è per tagliare la testa, ed è questo che fa ancora un po' d'impressione; poi, ripeto, diventa "merce".

Unknown ha detto...

Innanzi tutto,complimenti per il blog e per le magnifiche foto.
Ho scoperto questo blog per caso gironzolando nel web,ma dimenticavo,devo ancora presentarmi,bhe io sono un cuoco,,ho aperto da poco un blog con la pretesa di poter condividere con gli altri la mia passione culinaria.Ti stò inserendo tra i miei link,spero non ti dispiaccia.

Loste ha detto...

Lo sapevo che tutti in fondo abbiamo una coscienza: Marzia come quella del mio amico pastore, Sergiott quella per i suoi piccioni, Kix la tua la conoscevamo, Maurice quella che mi aspettavo giustamente professionale. Ma te "mio signore" mi hai spiazzato non per la tua coscienza... ma perchè sei tornato una seconda volta a dirci quanto sia grande la tua passione: chapeau e un abbraccio a tutti.
Loste

tartablu ha detto...

Lunedi' questa roba qui me la cucino insieme alla mia mamma.
Che cosi' quando faro' la spesa mi capiranno...
Yuppi e poi vado in vacanza.
Un bacio a Spaccaball e ci si sente quando torno :-)
(grazie del commento)