8 cose 8 su di me
Va bene, a me i meme non piacciono. Lo faccio solo perché penso che chi lo lancia voglia scoprire qualcosa di più sul destinatario. Lo faccio perché è notte fonda non ho sonno, ho pensieri e ho finito un altro libro. Allora se servono a capire le persone,i meme, se servono a raccontare qualcosa di chi li scrive,allora è bene cominciare da piccoli.
1. Quando ero bambino ho fatto mangiare ad un mio amico, tale Moreno, i frutti della ginestra. Gli ho raccontato che erano i fagiolini, i cornetti, che la mamma gli cucinava. Ne ha mangiati talmente tanti che ha avuto un blocco intestinale. La mamma di lui si è lamentata, tanto, con la mia. Il primo schiaffone mi ha messo in ginocchio, da lì è stato facilissimo infilarsi sotto il letto.
2. Quando ero bambino mi attaccavo, di nascosto dai miei genitori, sempre al bottiglione del vino, tracannandone una quantità non da poco. Un giorno in cucina in bella vista c'era un bel bottiglione di bianco dalle sfumature oro-verdoline, mia madre era uscita a far spesa. Ne tracannai un tre o quattro sorsi belli grossi tutti d'un fiato e tutti di corsa. Mi sono accorto quasi subito, ma troppo tardi, che si trattava di olio di oliva e non di vino. Mia madre mi ritrovò "purgato" e in preda a conati, nel bagno di casa. Aveva un'aria un tantinello soddisfatta.
3. Quando ero bambino, tanto bambino, trascinai mio fratello piccolino, che gattonava appena, in soffitta. A mangiare l'uva che veniva lasciata appassire in autunno. "Le ricerche dei due bambini scomparsi sono proseguite per tutto il pomeriggio con l'aiuto di mezzo paese e di tutte le forze dell'ordine disponibili. E' stato dragato anche il "vallato" alla ricerca dei corpi, ma senza risultato alcuno..." E certo ! Stavamo in soffitta.
4. Quando ero piccolo c'era un bambino, si chiamava Walter, che aveva il pallone sempre nuovo. Per giocare con il suo pallone bisognava assoggettarsi ai suoi capricci, anche se le regole erano stabilite e chiare dall'inizio della partita. Perché lui, se non lo accontentavi, prendeva il pallone e diceva "Va bene, allora io vado a casa!" A questi bambini, per il loro bene, bisogna menarli da piccoli che poi da grandi hanno lo stesso carattere da deficienti.
5. Quando ero piccolo una volta caddi per le scale, mia mamma accorse preoccupata e vedendomi spaventato mi portò al bar per comprarmi un gelato. Da quel giorno ogni tanto mi buttavo per le scale, ma la cosa è durata poco. Dopo due volte siam passati dal cornetto al ghiacciolo e poi più niente.
6. Da bambino io guardavo la televisione a testa in giù... Non l'ho mai detto a nessuno. Neanche a mia moglie che urla a "Spaccaball" di stare seduto composto quando guarda la tv e si chiede dove possa aver imparato queste cose. DNA, mia cara, una spiralina che sta dentro alle cellule.
7. Quando ero piccolo presi la bicicletta su cui non sapevo andare. La portai fino al punto più alto del paese, e mi lancia in discesa. Per simulare la postura dei ciclisti professionisti, misi le mani sui freni invece che sul manubrio. Hai mai provato a tirare i freni di una bici tenendoci le mani sopra? Mio padre si parò in mezzo alla strada nel tentativo di fermarmi. Lo travolsi e finimmo tutti e due a terra, in mezzo alla risa della gente. Non ricordo se ebbi, due o tre calci nel culo.
8. C'è una foto del mio terzo compleanno. Si capisce che è il terzo perché sulla torta ci sono tre candele e io con il braccio destro alzato faccio 3 con le dita della mano, mio fratello è alla mia destra. C'è un'altra foto del secondo compleanno di mio fratello. Si capisce che è il secondo perché sulla torta ci sono due candele e lui con il braccio destro alzato fa 2 con le dita della mano, io sono alla sua sinistra. C'è qualcosa che non mi torna in quelle foto. Nonostante uno compia gli anni ad ottobre e l'altro a gennaio, in quei due compleanni siamo vestiti sempre allo stesso modo: un maglione verde io e uno rosso lui. Le candele sono uguali, le bottiglie sul tavolo sono le stesse e anche la torta è la stessa.
E ora che lo facciano Adina, K, Sergiott, Luc, Giovanna, Lory, Marzia, e per ultima Kix
1. Quando ero bambino ho fatto mangiare ad un mio amico, tale Moreno, i frutti della ginestra. Gli ho raccontato che erano i fagiolini, i cornetti, che la mamma gli cucinava. Ne ha mangiati talmente tanti che ha avuto un blocco intestinale. La mamma di lui si è lamentata, tanto, con la mia. Il primo schiaffone mi ha messo in ginocchio, da lì è stato facilissimo infilarsi sotto il letto.
2. Quando ero bambino mi attaccavo, di nascosto dai miei genitori, sempre al bottiglione del vino, tracannandone una quantità non da poco. Un giorno in cucina in bella vista c'era un bel bottiglione di bianco dalle sfumature oro-verdoline, mia madre era uscita a far spesa. Ne tracannai un tre o quattro sorsi belli grossi tutti d'un fiato e tutti di corsa. Mi sono accorto quasi subito, ma troppo tardi, che si trattava di olio di oliva e non di vino. Mia madre mi ritrovò "purgato" e in preda a conati, nel bagno di casa. Aveva un'aria un tantinello soddisfatta.
3. Quando ero bambino, tanto bambino, trascinai mio fratello piccolino, che gattonava appena, in soffitta. A mangiare l'uva che veniva lasciata appassire in autunno. "Le ricerche dei due bambini scomparsi sono proseguite per tutto il pomeriggio con l'aiuto di mezzo paese e di tutte le forze dell'ordine disponibili. E' stato dragato anche il "vallato" alla ricerca dei corpi, ma senza risultato alcuno..." E certo ! Stavamo in soffitta.
4. Quando ero piccolo c'era un bambino, si chiamava Walter, che aveva il pallone sempre nuovo. Per giocare con il suo pallone bisognava assoggettarsi ai suoi capricci, anche se le regole erano stabilite e chiare dall'inizio della partita. Perché lui, se non lo accontentavi, prendeva il pallone e diceva "Va bene, allora io vado a casa!" A questi bambini, per il loro bene, bisogna menarli da piccoli che poi da grandi hanno lo stesso carattere da deficienti.
5. Quando ero piccolo una volta caddi per le scale, mia mamma accorse preoccupata e vedendomi spaventato mi portò al bar per comprarmi un gelato. Da quel giorno ogni tanto mi buttavo per le scale, ma la cosa è durata poco. Dopo due volte siam passati dal cornetto al ghiacciolo e poi più niente.
6. Da bambino io guardavo la televisione a testa in giù... Non l'ho mai detto a nessuno. Neanche a mia moglie che urla a "Spaccaball" di stare seduto composto quando guarda la tv e si chiede dove possa aver imparato queste cose. DNA, mia cara, una spiralina che sta dentro alle cellule.
7. Quando ero piccolo presi la bicicletta su cui non sapevo andare. La portai fino al punto più alto del paese, e mi lancia in discesa. Per simulare la postura dei ciclisti professionisti, misi le mani sui freni invece che sul manubrio. Hai mai provato a tirare i freni di una bici tenendoci le mani sopra? Mio padre si parò in mezzo alla strada nel tentativo di fermarmi. Lo travolsi e finimmo tutti e due a terra, in mezzo alla risa della gente. Non ricordo se ebbi, due o tre calci nel culo.
8. C'è una foto del mio terzo compleanno. Si capisce che è il terzo perché sulla torta ci sono tre candele e io con il braccio destro alzato faccio 3 con le dita della mano, mio fratello è alla mia destra. C'è un'altra foto del secondo compleanno di mio fratello. Si capisce che è il secondo perché sulla torta ci sono due candele e lui con il braccio destro alzato fa 2 con le dita della mano, io sono alla sua sinistra. C'è qualcosa che non mi torna in quelle foto. Nonostante uno compia gli anni ad ottobre e l'altro a gennaio, in quei due compleanni siamo vestiti sempre allo stesso modo: un maglione verde io e uno rosso lui. Le candele sono uguali, le bottiglie sul tavolo sono le stesse e anche la torta è la stessa.
E ora che lo facciano Adina, K, Sergiott, Luc, Giovanna, Lory, Marzia, e per ultima Kix
Buonanotte!
15 commenti:
E TU hai il coraggio di chiamare TUO FIGLIO "spaccaball"!?
ahahahah, ma sei cresciuto adesso???
Un bambino "vivace" e pieno d'iniziativa, direi. Segno d'intelligenza! Ma io non ho figli... e temo che tua madre, al tempo, non la vedesse esattamente così :PP
mi hai braccata col meme!!!! ho riso leggendo qui.. vediamo cosa riesco a scrivere io...
ehehehe giuro che nel weekend scrivo qualcosa!!!! ciaooo!
Valeva la pena scrivere questo meme, superdivertente e delirante.
Mi sono venute le lacrime agli occhi per le risate.
foooorte!!! appena trovo il tempo lo facccio anch'io!!
ciao marco: dunque il meme...va bene non mi tiro indietro.
Oggi vado a San Bartolomeo Val Cavargna. Tra quelle valli mi farò venire qualche idea.
Intanto mi godo le tue...
se vedum.
aarghhhhh !!!
Ho fatto bene a rifilartelo, sto meme!
Ho capito che vi siete divertiti. Però non giratemi i meme per scoprire gli altri 40 anni di anedotti di vita. Giuro che li racconto tutti ... piano, piano, con calma ;)
Loste
P.S. Luc non devi scrivere... devi disegnare :)
bel post e... bel compito che ci hai rifilato! vediamo se mi verrà in mente qualcosa...
Che spasso, c'è solo un problema ho vissuto la mia infanzia da fratello minore (una sorella).
Ciao
Arrivato qui "da Kix" ti faccio i complimenti per il bel blog (e per il bel meme: anche io non li amo molto ma rifiutare è scortesia ed in effetti uno può sempre scrivere quello che vuole senza "coinvolgersi" troppo :-D).
Mi togli una curiosità? Viste le tue imprese da bambino... ma quante vite hai ?!? :-D
Jacopo
.......hem.....e lo so, lo so.....proprio voi due mi avete invitata a fare il meme ma a parte il poco tempo, non mi viene niente da scrivere così "a comandoooo"! Posso fare il meme a modo mio raccontando un aneddoto a post, nei prossimi 8 che scriverò? uno per volta mi viene meglio! :)
Posta un commento