... ad ogni costo.
Il primo maggio, è come il quindici di agosto, o come il giorno di pasquetta, o magari come l'ultimo dell'anno. Si deve fare qualcosa ad ogni costo. Io ho smesso oramai da tempo di fare alcunché in questi giorni, ricordo un primo maggio di tanti anni fa con l'idea di andare a Mirabilandia... credo sia sufficiente no? Quindi io in questi giorni, me ne sto in casa, non vado neanche in bici. Però oggi sono andato a vedere cosa facevano gli altri.
Sveglia presto come sempre e partenza prima delle otto, mi accompagna Leo destinazione il monte Catria passando da Chiaserna, versante ovest, per ritornare verso casa dal versante est. Ma perché il Catria? Semplicemente perché il primo maggio o il quindici agosto (il clima di pasquetta è ancora un po' troppo fresco) la gente, punta diritta verso la montagna, le auto cariche di sedie a sdraio, coperte, radio, televisori a batterie e sotto il meglio. A tavoli aperti il pranzo è a base di lasagne, insalate di pasta e riso, porchetta, arrosti misti e qualsiasi cosa possa essere ingerita. Lo scarpone ai piedi, anche se la strada che faranno è quella intorno ai tavolini, il bastone, o addirittura un bastoncino da trekking e lo zaino che fa tanto alpinista. Arrivano con l'auto fin dentro al prato, a prenotare il posto, poi escono arrancano per qualche centinaio di metri lungo la prima scarpata che trovano, i bambini che gridano e urlano, cercano di passare il tempo che manca al mezzogiorno senza quasi mai riuscirci e alle undici e trenta attaccano a mangiare. Smetteranno solo a pomeriggio inoltrato, la montagna "fa appetito", "fa fame", "e poi tanto bruciamo tutto che dopo ci facciamo altri due passi". Il segno del loro passaggio rimarrà per molto tempo, sacchi abbandonati, sporcizia, merda.
Ma oggi è andata diversamente, il cielo plumbeo, le nuvole basse la pioggia a scrosci. Sosta a Chiaserna al forno K2, pane fresco anche la domenica, io caffè, Leo panino con mortadella. Via verso l'infilatoio, venti minuti di salita (in auto) e ci siamo, siamo sui piani. Le auto non mancano, come sempre, ma gli occupanti sono tutti chiusi dentro, i vetri appannati, fuori tra i tre e i cinque gradi, la pioggia battente. Centinaia di auto che aspettano solo che smettano i temporali (andranno avanti per tutto il giorno) e che il sole non tradisca questa giornata. Io e Leo fantastichiamo di piatti di menù, mentre scendiamo verso casa: "Ma ammettendo che tu venissi per una volta sola...", "Non lo farò mai.", "...Va bé dai ho capito, fai finta, per una volta, cosa ti porteresti da mangiare?", "Se proprio fossi costretto e il tempo fosse bello... ecco ... io mi porterei un....
Vitello con salsa tonnata, pomodori e cetrioli in insalata e maionese.
Per 6 persone: un chilo di girello o magatello di vitello, che fate rosolare in una casseruola con olio buono e una noce di burro e gli odori: carota, sedano e cipolla. Sfumate con vino bianco secco (io qualche volta uso del passito), quasi a coprire la carne, aggiungete un paio di acciughe e mettete il tutto in una pentola a pressione e lasciate andare per un 40 minuti circa. Per la salsa frullate 4 uova sode, 150 gr di tonno sott' olio qualche cappero, incorporate alla salsa il sugo di cottura della carne che avrete precedentemente passato, fino ad ottenere la consistenza desiderata correggete (ricordate le acciughe) d sale e servite freddo accompagnando con un contorno di pomodori e cetrioli tagliati a brunoise e conditi con una vinagrette abbondante di maionese.
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