Bilanci settimanali (2)
Settimana strana quella appena trascorsa. Ultima prima delle ferie: che uno si prepara a qualcosa di tranquillo e invece si ritrova a dipanar casino come, fosse un cordaro. Ma talmente tanto che, nonostante tra poche ore si parta per le ferie, decido che il fine settimana mi devo disintossicare.
E quindi venerdì sera preparo tre zaini e decido di farmi quarantottore lontano dalla gente e dal mondo, come lo vedo tutti i santi giorni.
Mi fanno compagnia oltre al silenzio. le risa allegre di "Chi?Che?Co?Io?" e quelle del cugino "Mmmh!Boh!", fotografati alla partenza. Si sale subito, e dopo un paio d'ore siamo fuori portata da tutto tranne che dal vento. Si cammina in cresta bersagliati da raffiche che pare vogliano strapparci da terra. Capita così che mentre uno è concentrato a ripetersi che nonostante il freddo siamo al quattro di agosto, ci si imbatta, o sbatta, contro questa roba e anche questa. Che magari si è vero che il "cellulare" fa tanto comodo. Ma che è vero anche che produce più merda di tutte le vacche al pascolo che incontriamo.
Tiro un po' il passo. Le risa alle mie spalle sono scomparse, le ravvivo solo con la promessa di una tagliatella al primo rifugio della giornata. E per farlo descrivo quelle che faccio nelle domeniche autunnali. La cosa funzione. Le gambe sotto ad uno dei tavolino del rifugio di val di Ranco, gli zaini sotto un albero, una birra, un paio d'ore di riposo, e si riparte. Bosco. Fatica. Il tempo di montare la tenda, e i due chiacchieroni si infilano dentro crollando di sonno.
La cena la facciamo al rifugio di "Pian delle Macinare", fagioli con le cotiche, buoni magari come quelli di Sergiott, e un paio di grigliate e poi a dormire.
Mi sveglio presto normalmente, figuriamoci qui, ma lo spettacolo merita il freddo della mattina. Colazione veloce e abbondante e poi si comincia a scendere. il Cucco alle spalle la valle delle Prigioni davanti. Sono tre ore di discesa lungo un fiume in secca impressionante. L'unica traccia di acqua è ad una fonte che zampilla silenziosa. E passato mezzogiorno quando usciamo dalla valle. Una panchina in ombra per le ultime due chiacchiere in attesa di farci recuperare.
Qualcosa mi solletica una gamba. Il cellulare dimenticato in una tasca del pantalone ha ritrovato il segnale, e adesso sta scaricando tutti i messaggi.
Chiamate poco che è come lasciare sacchetti della spazzatura sul marciapiede.
E quindi venerdì sera preparo tre zaini e decido di farmi quarantottore lontano dalla gente e dal mondo, come lo vedo tutti i santi giorni.
Mi fanno compagnia oltre al silenzio. le risa allegre di "Chi?Che?Co?Io?" e quelle del cugino "Mmmh!Boh!", fotografati alla partenza. Si sale subito, e dopo un paio d'ore siamo fuori portata da tutto tranne che dal vento. Si cammina in cresta bersagliati da raffiche che pare vogliano strapparci da terra. Capita così che mentre uno è concentrato a ripetersi che nonostante il freddo siamo al quattro di agosto, ci si imbatta, o sbatta, contro questa roba e anche questa. Che magari si è vero che il "cellulare" fa tanto comodo. Ma che è vero anche che produce più merda di tutte le vacche al pascolo che incontriamo.
Tiro un po' il passo. Le risa alle mie spalle sono scomparse, le ravvivo solo con la promessa di una tagliatella al primo rifugio della giornata. E per farlo descrivo quelle che faccio nelle domeniche autunnali. La cosa funzione. Le gambe sotto ad uno dei tavolino del rifugio di val di Ranco, gli zaini sotto un albero, una birra, un paio d'ore di riposo, e si riparte. Bosco. Fatica. Il tempo di montare la tenda, e i due chiacchieroni si infilano dentro crollando di sonno.
La cena la facciamo al rifugio di "Pian delle Macinare", fagioli con le cotiche, buoni magari come quelli di Sergiott, e un paio di grigliate e poi a dormire.
Mi sveglio presto normalmente, figuriamoci qui, ma lo spettacolo merita il freddo della mattina. Colazione veloce e abbondante e poi si comincia a scendere. il Cucco alle spalle la valle delle Prigioni davanti. Sono tre ore di discesa lungo un fiume in secca impressionante. L'unica traccia di acqua è ad una fonte che zampilla silenziosa. E passato mezzogiorno quando usciamo dalla valle. Una panchina in ombra per le ultime due chiacchiere in attesa di farci recuperare.
Qualcosa mi solletica una gamba. Il cellulare dimenticato in una tasca del pantalone ha ritrovato il segnale, e adesso sta scaricando tutti i messaggi.
Chiamate poco che è come lasciare sacchetti della spazzatura sul marciapiede.
7 commenti:
Che voglia, Marco! Conto i giorni per arrivare a settembre e tornare ad uscire per i boschi.
Buona vacanza.
Caro Loste,
come già facesti per quelle memorabili "buche" contenute sul portale ITALIA (ricordo che grazie al polverone da te sollevato molte oscenità sono state corrette), ora credo sia il caso di utilizzare queste foto che testimoniano il degrado lampante (parabole abbandonate e grattacieli delle stesse che si ergono fiere sulla cima del Cucco), per segnalare all'ente Parco che una delle poche risorse che abbiamo nel territorio (a pensarci bene L'UNICA) non può essere lasciata allo "sbando ecologico". Grazie di aver segnalato e reso pubblica questa situazione perchè spero che questo possa spingere tutti noi a fare qulche cosa in più per ciò che ci circonda.....siamo il paese di "STRISCIA LA NOTIZIA" abbiamo sempre bisogno di un GABIBBO che ci risvegli dal nostro torpore.
Continua sempre così !!!!!!
PS: grazie anticipatamente a tutto coloro che volessero lasciare un proprio commento per rendere ancora più forte la nostra voce nei confronti degli scempi come questo!!!!
Teddy
Vedo quegli antennoni, ripetitori o come cavolo si chiamano.
Un pugno in un occhio, a detta di tutti.
Poi, ti giri e vedi un mare di gente che stravede per le pale e l'energia eolica, che poi, tutta questa energia non la da...
Belle magari da lontano, ma immaginatele dopo qualche anno, scrostate, qualcuna rotta, con la ruggine che avanza e magari recintate, che i soliti furbi che vanno a far danno bisogna tenerli lontani...
Mah !
Ma devo farti un rimprovero, non lo sai che nelle Compagnie degli Alpini in marcia oltre all'Ufficiale in testa, in coda c'è sempre l'Ufficiale Medico.
Ciao, riposatevi e divertitevi.
forse è meglio quando il cellulare non prende... se è acceso e suona mentre sono in montagna, le voci che mi arrivano, con i loro problemi burocratici ed organizzativi, le questioni di lavoro, mi sembrano così infinitamente remote ed assurde! vai a spiegare che non puoi inviare subito il documento via e-mail, perchè sei in alpeggio e stai sorvegliando 2000 pecore al pascolo!
Non ho capito il paragone con la spazzatura, ma va bene uguale :-PPPP
Beh con una Due-giorni di questo tipo sarai prontissimo ad affrontare tutto lo "stress delle ferie"... buone vacanze
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