Quando te le vai a cercare
Accadde questa estate prima che un caro amico medico mettesse poi rimedio con il suo intervento. Grazie “Po” !.
Accadde dicevo che per cause del tutto inspiegabili il mio peso aumentò fino ad arrivare agli ottanta chili, etto più etto meno. Accadde che trovandomi in questa ridente cittadina decidessi di cercare tra gli indigeni uno che di mestiere facesse il dietologo, nutrizionista, alimentarista, uno, insomma che, mi facesse tornare un po’ di chili prima. Accadde che in una giornata di luglio finii nel suo studio un po’ démodé. Accadde che una gentile signorina, non quella eh, mi chiedesse di spogliarmi e dopo la pesata di rito vestito (!) e la presa di misura per altezza, mi chiedesse di spogliarmi e di sdraiarmi sul lettino. Fu dopo che una corrente elettrica ebbe attraversato il mio corpo da elettrodo ad elettrodo, e la stampante ebbe sputato fuori un paio di fogli di carta, che la signorina, di bianco vestita, mi disse che potevo rivestirmi. Ci tenne però a precisare, che giornalmente il mio organismo espelle per le vie urinarie circa tre litri di acqua e che quindi secondo i calcoli della famigerata macchina, io ingerisco la bellezza di due virgola qualcosa litri di acqua al giorno. Ebbi anche la soddisfazione, ci si attacca a tutto in certi casi, di sentirmi fare i complimenti, per così mia grande capacità di minzione. Non nascondo che ebbi anche la tentazione, nella speranza di ottenere maggiori complimenti, di far notare che i litri diventavano quasi una tonnellata se si proiettavano in un anno solare. Rinunciai più per pudore, pensando alla mia figura, nel suo immaginario, nell’atto di scaricare una tonnellata di liquidi.
Le cose cambiarono al cospetto dell’eminente dottoressa, che senza guardare il foglietto di carta che certificava il mio litraggio, se ne usci con un secco “Lei beve poco”. Capite che rimasi alquanto sorpreso nello scoprire che prima ero un soggetto da guinness e ora passavo ad essere un “… disidratato. Lei è disidratato.” Feci notare che la capienza del mio organismo, certificata dalla di Lei aiutante, era paragonabile, con il dovuto rispetto, ad un acquedotto comunale. L’anziana, e anche bassa, dottoressa ebbe un moto di diniego quando la invitai a verificare i dati che teneva in mano, lo fece con controvoglia e dopo un’accurata occhiata mi disse: “Lei è anche obeso". Un sovrappeso ci sarebbe anche stato ma l'obesità non me l'aspettavo. "Nella storia ereditaria della sua famiglia, ci sono casi di malattie cardiovascolari ?”. Ora chiedere ad un italiano medio se nella sua famiglia intesa come genitori, nonni, zii e fratelli, qualcuno soffre di cuore è come chiedere ad un beduino se vuole un sorso d'acqua. “Ecco vede, Lei è anche a rischio di infarto”. Ricordo vagamente di aver pensato, che onestamente sono a rischio anche di tante altre cose.
Si continuò con una mia attenta e dettagliata descrizione di una mia settimana alimentare tipo. E non nascondo che la mia sorpresa fu grande quando dopo aver inserito tutto nel suo computer 386, l'anziana dottoressa, osservando lo schermo con malcelata sorpresa se ne uscì con un: “Ma lei mangia … poco !”
La gioia che provai nell’immaginarmi seduto a strafogarmi di cibo, ma magro, di una magrezza impossibile, fu tale che indubbiamente trasparì dal mio volto in forma di flebile ammiccamento. Qualsiasi velleità di dimagrarire scomparve al suo immediato commento “Mangia poco, ma MALE !”.
Diciamo che me ne uscii triste e disperato con la prospettiva di un obeso che di lì a poco sarebbe morto di infarto, e se non fosse morto sarebbe dovuto tornare in quello studio a sentirsi rimproverare beceramente, della sua disidratazione.
Fu solo alla sera, davanti ad un piatto di prosciutto accompagnato da un pacchetto di cracker, che sfogliando i grafici che scrupolosamente mi erano stati stampati mi accorsi che, per il professionale studio medico, Loste era stato classificato come "Femmina", più bassa di cinque centimetri e con due chili in più del reale.
Per poco non mi prende un infarto !
Accadde dicevo che per cause del tutto inspiegabili il mio peso aumentò fino ad arrivare agli ottanta chili, etto più etto meno. Accadde che trovandomi in questa ridente cittadina decidessi di cercare tra gli indigeni uno che di mestiere facesse il dietologo, nutrizionista, alimentarista, uno, insomma che, mi facesse tornare un po’ di chili prima. Accadde che in una giornata di luglio finii nel suo studio un po’ démodé. Accadde che una gentile signorina, non quella eh, mi chiedesse di spogliarmi e dopo la pesata di rito vestito (!) e la presa di misura per altezza, mi chiedesse di spogliarmi e di sdraiarmi sul lettino. Fu dopo che una corrente elettrica ebbe attraversato il mio corpo da elettrodo ad elettrodo, e la stampante ebbe sputato fuori un paio di fogli di carta, che la signorina, di bianco vestita, mi disse che potevo rivestirmi. Ci tenne però a precisare, che giornalmente il mio organismo espelle per le vie urinarie circa tre litri di acqua e che quindi secondo i calcoli della famigerata macchina, io ingerisco la bellezza di due virgola qualcosa litri di acqua al giorno. Ebbi anche la soddisfazione, ci si attacca a tutto in certi casi, di sentirmi fare i complimenti, per così mia grande capacità di minzione. Non nascondo che ebbi anche la tentazione, nella speranza di ottenere maggiori complimenti, di far notare che i litri diventavano quasi una tonnellata se si proiettavano in un anno solare. Rinunciai più per pudore, pensando alla mia figura, nel suo immaginario, nell’atto di scaricare una tonnellata di liquidi.
Le cose cambiarono al cospetto dell’eminente dottoressa, che senza guardare il foglietto di carta che certificava il mio litraggio, se ne usci con un secco “Lei beve poco”. Capite che rimasi alquanto sorpreso nello scoprire che prima ero un soggetto da guinness e ora passavo ad essere un “… disidratato. Lei è disidratato.” Feci notare che la capienza del mio organismo, certificata dalla di Lei aiutante, era paragonabile, con il dovuto rispetto, ad un acquedotto comunale. L’anziana, e anche bassa, dottoressa ebbe un moto di diniego quando la invitai a verificare i dati che teneva in mano, lo fece con controvoglia e dopo un’accurata occhiata mi disse: “Lei è anche obeso". Un sovrappeso ci sarebbe anche stato ma l'obesità non me l'aspettavo. "Nella storia ereditaria della sua famiglia, ci sono casi di malattie cardiovascolari ?”. Ora chiedere ad un italiano medio se nella sua famiglia intesa come genitori, nonni, zii e fratelli, qualcuno soffre di cuore è come chiedere ad un beduino se vuole un sorso d'acqua. “Ecco vede, Lei è anche a rischio di infarto”. Ricordo vagamente di aver pensato, che onestamente sono a rischio anche di tante altre cose.
Si continuò con una mia attenta e dettagliata descrizione di una mia settimana alimentare tipo. E non nascondo che la mia sorpresa fu grande quando dopo aver inserito tutto nel suo computer 386, l'anziana dottoressa, osservando lo schermo con malcelata sorpresa se ne uscì con un: “Ma lei mangia … poco !”
La gioia che provai nell’immaginarmi seduto a strafogarmi di cibo, ma magro, di una magrezza impossibile, fu tale che indubbiamente trasparì dal mio volto in forma di flebile ammiccamento. Qualsiasi velleità di dimagrarire scomparve al suo immediato commento “Mangia poco, ma MALE !”.
Diciamo che me ne uscii triste e disperato con la prospettiva di un obeso che di lì a poco sarebbe morto di infarto, e se non fosse morto sarebbe dovuto tornare in quello studio a sentirsi rimproverare beceramente, della sua disidratazione.
Fu solo alla sera, davanti ad un piatto di prosciutto accompagnato da un pacchetto di cracker, che sfogliando i grafici che scrupolosamente mi erano stati stampati mi accorsi che, per il professionale studio medico, Loste era stato classificato come "Femmina", più bassa di cinque centimetri e con due chili in più del reale.
Per poco non mi prende un infarto !
8 commenti:
ahahahahahah
splendido racconto!
quando li pubblichi tutti insieme?
magari con le ricette...un bel libro!
lo compro!
Cioè? Questa eccezionale professionista aveva inserito male i dati sul suo 386, il pc aveva restituito una risposta assurda e lei l'ha presa per buona??
Ma era cieca, costei, o solo idiota? :D
Mah magari un giorno preso dal bisogno post-crollo-borsisitico mi metto a scrivere. Ma perché serve un libro @Claudia, quando c'è già un blog ?! (domanda non retorica)
Bé sì diciamo che i dati li ha inseriti l'aiutante, che la professionista li ha letti e che nessuno si è accorto che ero una femminuccia @Renzo :)
@Ciboulette, che dirti se ti diverti passa più spesso ;)
Loste
P.S. Ho una voglia terribile di tortellini in brodo :(
bellissimo racconto!
per fortuna non ti ha ordinato di fare... che so, una liposuzione ;-)
Oddio: me ne vado 4 giorni in Umbria ed al ritorno mi ritrovo addirittura ......un Loste diventato Ostessa.
Complimenti alla modesta professoressa :-D
...la medicina per i tonti non esiste.
vuoi mettere il fascino di un libro? rispondo con una domanda...retorica
non c'è paragone!
due copie per ogni libro ne comprerei, ne terrei uno sul comodino l'altro sul leggio in cucina
cla
:DDD e pensare che a Gennaio tocca a me!!!! :DDDD
Voglia?! ZERO PACCATO!!!!! ... cominciamo bene... ufffffffff
Ma mi dici tu dopo che ricettine potrò mai postare?! :DDD
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