09 luglio 2008

La padrona del mondo

C'è questo fiume che mi scorre alle spalle. Silenzioso. Scivola tra le case della città, come un'enorme marmellata densa, scura. Nel buio della sera potresti confonderlo con un'enorme strada che porta al mare. Aspetto il cameriere all'entrata del ristorante, in effetti si tratta di un giardino ma fa lo stesso. Anche se ho individuato il mio tavolo, dei due apparecchiati solo uno ha due posti, aspetto. Il mio amico telefona, a quest'ora le telefonate sono per la famiglia, per i figli, il lavoro dovrebbe essere lontano, finito, dovrebbe. Il cameriere non appare e io mi distraggo guardando i disegni che la ghiaia forma sotto ai miei piedi, vizio infantile mai perso. E mentre osservo il viso di un bimbo disegnato in terra, da dietro le spalle, come se fossero arrivati dal fiume, due coppie di maturi signori, ormai nonni, mi scavalcano, incivilmente fregandosene del mio attendere sulla soglia. Si seggono al tavolo da quattro e a gran voce, chiamano il cameriere. Quando appare, la prima cosa che noto e che si tratta di una cameriera, è trafelata e saluta ossequia i nuovi arrivati. Debbono essere onestamente persone importanti, tanto è lo scappellamento ostentato, con supporto anche di chef patron, miracolosamente apparso al richiamo di prima. Aspetto. E mentre lo faccio, colgo una serie di lamentele che una delle due Signore, che per pura necessità narrativa definiremo "la grassa" visto che l'altra è magra, rivolge al consesso ristoratore. Il tavolo è in una posizione non gradita, troppo distante da una fonte di luce, e poi quel tavolo da due lì vicino "non lo voglio. La gente seduta vicino mi da fastidio !" Aspetto. E mentre lo faccio penso che di gente somigliante a quelle cose che purtroppo spesso capita di calpestare sui marciapiedi cittadini, c'è ne ancora molta. Aspetto. E finalmente la cameriera si accorge anche di me: dico chi sono e faccio riferimento alla prenotazione, lei con fare professionale ma imbarazzato, capisce che ho capito, mi indica un tavolo distante dalla "grassa" signora. Con fare educato chiedo se posso mettermi lì: il tavolo già apparecchiato, ma è già prenotato, chissà da chi? Comincio ad indicare tutti i tavoli vicini alla "grassa" signora e alla fine dopo un paio di rifiuti, la cameriera deve desistere e farmi sedere, alle spalle della padrona del mondo. Credo che se tu non sopporti una cosa, sapere di averla alle spalle diventa due volte più insopportabile.
La mia mossa ha infastidito la cameriera e la "grassa" Signora, e mentre vengo a conoscenza di tutti gli affari legali della città, sbandierati ai quattro venti dai rispettivi mariti della "grassa" e della "magra". La cameriera mi chiede: "Cosa vuoi mangiare ?" Pensare che mi avevano descritto il posto come un locale di livello, di un certo livello. Rivolgendomi con fare gentile e in terza persona, faccio capire indirettamente che, come si dice dalle mie parti, "Io e te non avemo mai magnato insieme" e chiedo la carta. Ma la cameriera ha un'altra visione del mondo, la carta non c'è e scodella in una tiritera immemorizzabile il menù della sera. Ordino le due cose che mi rimangono impresse, probabilmente il primo antipasto citato e il primo primo. Poi come se fossi su un pianeta sconosciuto, alla pari di Ford, chiedo la carta dei vini, e indovina! Non c'è. "Lo vuoi bianco o rosso", bianco siamo di pesce, "fermo o frizzante" alla faccia posso scegliere anche questo, ma allora siamo quasi alla stella Michelin. La padrona del mondo ha qualcosa da dire riguardo alla gente poco educata e irrispettosa, magari parla del marito, no, credo che abbia da dire qualcosa al sottoscritto. Rumoreggio, spostando la sedia, e mi esibisco in teatrali starnuti, tanto che il mio amico chiede se non soffra di un attacco di allergia. Fastidiosissima, l'allergia. Mentre mangio l'antipasto, onestamente buono, riesco a simulare un quasi soffocamento da lisca di pesce con alcuni colpi di tosse, secca e ben piazzata sulla conversazione del tavolo accanto, che ora verte su non meglio specificati personaggi che si aggirano nottetempo nei locali cittadini. Quando sento parlare di contadini, con un certo tono di spregio, sono tentato di rimettere la suoneria del telefono a tutto volume e di farmi chiamare dal mio amico per poi gridare a gran voce "Parla più forte che non te sento, c'ho solo na tacca, parla più forte..." Ma ogni cosa ha un suo limite compresa la vendetta. Quella sera ho mangiato uno spaghetto, che replico per futura memoria di colei che pensa che gli altri siano meno di loro:

Lo spaghetto di quella sera che cenai vicino alla padrona del mondo, e in cui mi sentii altrettanto stronzo



Direi che per quattro servono un paio di cipolline fresche di media grandezza che taglierete sottili e lascerete sudare in poco olio evo, aggiungete acqua per non farle bruciare. Quando cominciano ad ammorbidirsi, tuffate otto pomodorini tipo datterini spellati e privati dei semi, salate e lasciate andare per un 4/5 minuti. Mettete da parte il sugo e nelle stessa padella a fuoco alto fate rosolare 4 scampi interi e 4 code che avrete precedentemente tagliato a tocchetti e con le qui teste avrete fatto un fumetto veloce. Scottate gli scampi per due minuti, pepate e se serve salate, sfumate con un filo di cognac. Spegnete il fuoco e incorporate il sughetto di pomodori. Lessate degli spaghetti, io ho usato i Benedetto Cavalieri e quando mancano 4 minuti di cottura saltateli in padella con il sugo, finendo la cottura, a mo' di risotto, aggiungendo il fumetto fatto con le teste. Servite con un filo d'olio.

E non fate quello che ho fatto io, non mi sono divertito affatto !


17 commenti:

JAJO ha detto...

Marco, non ti sarai divertito ma..... BRAVO !!!!!!!!!!!!!
Jacopo

Fra ha detto...

Ahahah! Faccio anche io così. L'arroganza proprio non la sopporto e neanche chi pensa di essere solo al ristorante e se ne frega della gente attorno a lui. L'ultima cena al ristorante cinese l'ho trascorsa gomito a gomito con una signora che per tutta la sera non ha fatto altro che parlare della Chiesa e di Dio. Liberissimi di avere le proprie opinioni, ma perchè esternarle a un volume di voce che non riuscivo neanche a sentire i miei pensieri?
Un abbraccio
Fra

Ale ha detto...

Meritava di peggio, sei stato fin troppo signore.

Complimenti per la precisione quasi manicale delle ricette. :)
Ale

Loste ha detto...

Caro @Jacopo purtroppo invecchiando sto diventando sempre meno permissivo :(

Poi quelli ce gridano @Fra... lasciamo stare c'è unpost di marzo che spiega il mio pensiero.

ciao @Ale, benvenuta... precisione maniacale nelle ricette?!? Mi sa che non hai visto i veri maniaci :))

Loste

enza ha detto...

per il mio carattere l'avrei aggredita e azzannata.
per questo posso capire il fatto che tu non ti sia divertito.
le tue parole trasudano una rabbia sottile piuttosto che un divertimento spensierato.
come non comprenderti.
Comunque grazie alla padrona del mondo ci siamo mangiato uno spaghetto virtuale niente male :D

enza ha detto...

un'ultima cosa...cipolla???? :o

Anonimo ha detto...

Hallo!
Racconti, ricette, le foto poi...questo tuo posto è SEMPRE così piacevole, GRAZIE!!
Un saluto affettuoso da Nishanga

Loste ha detto...

@Enza: cipolla! cipolla! ... tranquilla non ho sbagliato ;)

E si @nishanga ... hai ragione. E' un posto piacevole ...

Loste

Anonimo ha detto...

ci sarebbe da augurarsi che non si sia divertita nemmeno lei, la "padrona"... ma quella gente non si diverte mai, perchè altrimenti ce l'avrebbe con tutti? il soffocamento (vero) da lisca di pesce lo auguro a lei!

Unknown ha detto...

che eleganza, una signora?
Cla

enza ha detto...

lo so che non è stato uno sbaglio.
la mia perplessità era legata a questioni di contrasto.
però oserei anche io...in un momento di trasgressione.
E trasgredire è una cosa che adoro!

Loste ha detto...

@Marzia no. Non auguro mai il male alle persone... poi succede ;)

Elegantissima @Cla

Osa. Osa. @Enza osa e poi mi dici ;)

Loste

Anonimo ha detto...

Non ci pensare più alla GORDA e a quegli atteggiamenti piccolo-borghesi di gente annoiata,spenta da un esistenza inerme e sconfitta dal banale e dal quotidiano. Attaccala con un sorriso, di chi, prova invidia, per la vita...di certe persone. Loro passano,tu caro Loste vivi per la "gloria-enogastronomica". Prosit

Loste ha detto...

@Smilzo un poeta alberga in te ... che il mio blog possa essere il luogo dove esso (!) si possa manifestare.

Loste tuo

Andrea Ferrigno ha detto...

Loste, non ti sarai divertito e ti sarai sentito perfino "altrettano stronzo". Ma IO mi sono divertito: un vero vendicatore mascherato ;)

Anonimo ha detto...

Scusa, perché stronzo tu? Mi sembra che c'è solo l'imbarazzo della scelta tra grassa padrona del mondo, chef-patron, cameriera e comparse di contorno.

Loste ha detto...

Mah non mi sono proprio sentito un gran vendicatore mascherato, caro @Renzo. E per risponderete a @Maurizio alla fine mi sono sentito uno stronzo. E' il mio punto debole: non so essere arrogante.

Loste