Nulla si crea e nulla si distrugge, ma...
... tutto si trasforma.
Il postulato di LAVOISIER, colui che definì la chimica moderna, fa sì che la combustione di una molecola di metano in reazione con due molecole di ossigeno, possa produrre una molecola di anidride carbonica e due molecole di acqua, così che la formula stechiometrica sarà: CH4 (g) + 2 O2 (g) → CO2 (g) + 2 H2O(g).
La cucina è un laboratorio chimico senza provette. Qualcuno sorriderà, ma è così, la chimica la fà da padrona in cucina. A cominciare dalle tre o quattro reazioni di Maillard che provocate ogni giorno, le quali trasformano proteine e zuccheri in composti aromatici. Per arrivare ai legami di ditirosina che imprigionano il glutine nell'impasto del pane. Passando per una delle leggi fondamentali in cucina: le proteine si denaturano e coagulano (cuocino) a 66°C. Ergo un filetto di manzo ha 67°C non ha più niente da raccontare.
Per i più curiosi consiglio una lettura serale, che tra formule stechiometriche, metodi di cottura e trucchi vari, analizza e spiega chimicamente cosa succede in quella stanza della casa: "Pentole & Provette".
Ma torniamo all' esperimento in oggetto oggi, come potete vedere ci troviamo di fronte ad un insieme marino (foto in alto) che per effetto di un processo di riscaldamento diventa quello che è, nella foto in basso. Nello specifico la formula stechiometrica sarà:
3Cc+2Cnc+3Vc+2Ca+3Mz+Pr → 4CCnVCaMz+4Tg+Pr.
Quindi con 3hg di cozze (Cc), 2hg di cannelli o cannolicchi, (Cnc) 3hg di vongole (Vc), 2hg di calamari (Ca), 3hg di mazzancolle (Mz), si ottengo 4hg di CCnVCaMz, che altro non è che: sugo allo scoglio. Le "c" minuscole (cocce o gusci) si trasformano in 4hg di tagliatelle, il prezzemolo (Pr) rimane prezzemolo.
Per procedere in questo esperimento procuratevi gli elementi della prima foto. Mettete a bagno le vongole in acqua salata che cambierete almeno un paio di volte, pulite le cozze dalle barbe, aprite e pulite i cannelli e tagliateli a pezzettini, togliete le teste alle mazzancolle ed eliminate il budello dorsale della coda, pulite, lavate e tagliate a rondelle i calamari. In una casseruola a fuoco vivo con poco olio, cuocete le cozze e le vongole, appena cominciano ad aprirsi fermate la cottura mettete da parte coperte, e filtrate il sughetto. In una padella fate soffriggere due spicchi d'aglio e un pezzo di peperoncino con dell'olio buono, tuffate otto pomodorini a pezzi, buttate i calamari, i cannolicchi e le mazzancolle, salate (poco). Dopo due minuti a fuoco vivo aggiungete le cozze, le vongole e il loro sughetto, lasciate andare per un altro minuto. Abbassate il fuoco, scolate le tagliatelle al dente, che avevate messo a lessare, saltatele nella padella con il sugo di pesce, aggiungete acqua di cottura della pasta se occorre. Fate rapprendere, spegnete aggiungete prezzemolo tritato e servite aggiungendo un bel filo d'olio buono.
Se l'esperimento è riuscito, il composto che ne risulta (foto in basso), dopo circa 15/20 minuti dovrebbe essere sparito, lasciando magari qualche "c" coccia solitaria.
Non avrei dubbi di sorseggiare durante questo esperimento una Falanghina, magari di "Feudi di San Gregorio".
1 commento:
Caro loste oggi l'ho provata con una variante: gli spaghetti al posto delle tagliatelle, perchè ai miei non piacciono. E' stato un successone, non facevano altro che dire mmmh mmh come è buono, mmh come è buono.
Grazie di cuore
Magic trader
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