A dieta ?
Passate le feste cominciano gli esami di coscienza, i senzi di colpa: 1) dell'aver mangiato troppo, 2) del dover buttare.
Nel primo caso ci si abbandona agli eccessi della festa con la promessa, fatta a noi stessi, di una dieta post-natalizia, promessa a volte rimarcata anche a terze persone chiamate inconsciamente a testimoniare il fatto del "sì mangio ma poi non lo faccio più".
Il secondo caso sfiora l'assurdo ed è ancor più drammatico. Perchè tutte le buone intenzioni rischiano di essere vanificate con ciò che rimane in casa. Mi spiego e faccio un inventario di casa mia, e quindi ci sarebbero da finire (mangiare) le seguenti cose:
mezzo salame d'oca usato come antipasto;
un chilo circa di grana "BellaLodi" usato in parte come antipasto;
la carne lessa del brodo natalizio (in fase di trasformazione: polpette);
un litro circa di brodo, ora congelato;
mezzo salmone ancora in confezione originale;
mezzo panettone magnum di nota marca;
un panettone intero con glassa di nocciole torinesi;
confenzione praticamente integra di torroncini alle nocciole di cui sopra;
due torroni rinvenuti in cantina (probabilmente risalenti al Natale 2005);
un trancio di "foie gras de canard";
Ora il dramma e mangiare? O buttare? Che se uno riuscisse a pesare, l'otto gennaio, gli stessi chili di quando prima di Natale ha incontrato la sua dietologa! Secondo me merita un' ovazione a scena aperta sulla rete, da ribaltare il computer. E mentre aspettate il nuovo anno vi consiglio di farvi una:
Mezza penna, guanciale e carciofi con spuma al fumè
Per 4 persone: in una padella fate sciogliere in poco olio buono della pancetta affumicata tagliata a cubetti grandi. Quando questa è ben rosolata sfumate con del vino bianco e lasciate evaporare. Eliminate la pancetta, facendo in modo di non perdere il succo che avete nella padella. Aggiungete 200 gr. di passata di pomodoro, salate e aggiungete un cucchiaino di zucchero, a ridurre l'acidità di pomodoro e vino. fate andare per 2 minuti e poi aggiungete 125 cl. di panna fresca, fate alzare il bollore e spegnete. Travasate il sugo in sifone a pressione. Nella stessa padella fate andare a fuoco vivo, con alcuni petali di cipolla e poco olio buono, 2 cuori di carciofo che avrete mondato, lavato e tagliato a fettine sottili. Appena i carciofi appassasicono aggiungete 100 gr. di guanciale tagliato a striscioline, lasciatelo andare finchè non comincia a rosolare. Scolate la pasta, che nel frattempo avrete fatto lessare, saltatela nell'intingolo e a fuoco spento condite con parmigiano e poco di pecorino. Impiattate e guarnite son la spuma che avrete tenuto bene al caldo a bagnomaria.
(Se non possedete il sifone potete seguire questo procedimento: prima di incorporare la panna, battetela con una frusta fino a raggiungere una certa consistenza (non montatela), poi incorporatela al pomodoro senza farla cuocere, ma tenendola calda a bagnomaria).
A dieta!
Nel primo caso ci si abbandona agli eccessi della festa con la promessa, fatta a noi stessi, di una dieta post-natalizia, promessa a volte rimarcata anche a terze persone chiamate inconsciamente a testimoniare il fatto del "sì mangio ma poi non lo faccio più".
Il secondo caso sfiora l'assurdo ed è ancor più drammatico. Perchè tutte le buone intenzioni rischiano di essere vanificate con ciò che rimane in casa. Mi spiego e faccio un inventario di casa mia, e quindi ci sarebbero da finire (mangiare) le seguenti cose:
mezzo salame d'oca usato come antipasto;
un chilo circa di grana "BellaLodi" usato in parte come antipasto;
la carne lessa del brodo natalizio (in fase di trasformazione: polpette);
un litro circa di brodo, ora congelato;
mezzo salmone ancora in confezione originale;
mezzo panettone magnum di nota marca;
un panettone intero con glassa di nocciole torinesi;
confenzione praticamente integra di torroncini alle nocciole di cui sopra;
due torroni rinvenuti in cantina (probabilmente risalenti al Natale 2005);
un trancio di "foie gras de canard";
Ora il dramma e mangiare? O buttare? Che se uno riuscisse a pesare, l'otto gennaio, gli stessi chili di quando prima di Natale ha incontrato la sua dietologa! Secondo me merita un' ovazione a scena aperta sulla rete, da ribaltare il computer. E mentre aspettate il nuovo anno vi consiglio di farvi una:
Mezza penna, guanciale e carciofi con spuma al fumè
Per 4 persone: in una padella fate sciogliere in poco olio buono della pancetta affumicata tagliata a cubetti grandi. Quando questa è ben rosolata sfumate con del vino bianco e lasciate evaporare. Eliminate la pancetta, facendo in modo di non perdere il succo che avete nella padella. Aggiungete 200 gr. di passata di pomodoro, salate e aggiungete un cucchiaino di zucchero, a ridurre l'acidità di pomodoro e vino. fate andare per 2 minuti e poi aggiungete 125 cl. di panna fresca, fate alzare il bollore e spegnete. Travasate il sugo in sifone a pressione. Nella stessa padella fate andare a fuoco vivo, con alcuni petali di cipolla e poco olio buono, 2 cuori di carciofo che avrete mondato, lavato e tagliato a fettine sottili. Appena i carciofi appassasicono aggiungete 100 gr. di guanciale tagliato a striscioline, lasciatelo andare finchè non comincia a rosolare. Scolate la pasta, che nel frattempo avrete fatto lessare, saltatela nell'intingolo e a fuoco spento condite con parmigiano e poco di pecorino. Impiattate e guarnite son la spuma che avrete tenuto bene al caldo a bagnomaria.
(Se non possedete il sifone potete seguire questo procedimento: prima di incorporare la panna, battetela con una frusta fino a raggiungere una certa consistenza (non montatela), poi incorporatela al pomodoro senza farla cuocere, ma tenendola calda a bagnomaria).
A dieta!
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