Piccoli cuochi crescono ... anche troppo
“Devi capire che in cucina, come per tutte le cose si comincia dai fondamentali.”
“Buttare la spazzatura è un fondamentale ?”
”Certo, è come tritare le cipolle, sbucciare le patate, andare a prendere l’olio in cantina, raccogliere il prezzemolo in giardino, spazzare per terra e lavare l’attrezzatura che io utilizzo.”
“Non me ne frega niente di cucinare !”
“No … spe! Dove vai? Dai che mi serve una mano !”
”Ti do una mano se invertiamo i ruoli: tu ti occupi dei fondamentali io del resto”
Il trito di cipolle mi sta uccidendo, è come se tutto il primo reparto celere mi avesse sparato addosso i suoi lacrimogeni sul piazzale dell’ Olimpico. Sto ad occhi chiusi e faccio andare il coltello veloce, convinto che in questo momento sia meglio un dito affettato piuttosto che questo prolungato supplizio di lacrime e asfissia.
E’ che il ragazzo ha preso questa posizione rigida ed estremista proprio in occasione di una pranzo tra amici. Che poi gli amici si è vero che sono quattro, ma è anche vero che hanno quattro mogli, e con te fan dieci perché anche tu hai una moglie. E poi i bambini son cresciuti e adesso son più alti di te e allora arrivi a tredici se conti quelli alti. Ma se poi ci metti i piccoli, che mangiano poco ma questo piatto sicuramente, allora arrivi a diciotto e se cucini per diciotto o per venti cambia mica niente, le cipolle son tre e gli scalogni cinque per fare questo ragù, deciso dal novello cuoco.
Non si muove con l’eleganza che è richiesta ad un cuoco: non ha quello stile, che ti fa aprire i cassetti in velocità, infilarci una mano dentro e tirar fuori quello che cerchi senza neanche buttarci un occhio. Apre le dispense e si perde a cercare quello di cui ha bisogno, rimugina come se fosse davanti ad uno scaffale di libreria a scegliere il titolo più accattivante di un altro. Alle sue spalle il soffritto a fuoco vivo, sta per trasformarsi in una bolla di vapore atomico. E prima che l'inesistente volume venga trovato, indifferente lo giro, lo abbasso e lo sfumo con un goccio di vino.
Una ragù per venti persone ha una quantità di carne che arriva al chilo e la rosolatura è una questione di fede, il cucchiaio di legno la deve massaggiare, far ruotare spostare dal centro alla periferia a riequilibrare le zone di calore. Il suo è ancora un movimento di facciata poco solido e poco convinto, ma ascolta la spiegazione e le ragioni.
Lo stesso accade con la besciamelle, quando mi chiede la ricetta i grammi e le proporzioni, la risposta è “ad occhio”, che traduco con gesti in mezzo panetto di burro e quindi in 150gr di burro, e cinque cucchiai di farina, perché ogni cucchiaio secondo me fa circa 30 grammi. Spiego racconto, ma mica può star sempre a sentire e allora: “ Ma si dai, va bé ho capito dai… Tu invece adesso grattugiami il parmigiano che io devo controllare qua!”
Si volta veloce, ma non conosce ancora la cucina, intesa come: i suoi angoli i suoi pertugi e interstizi. Lo spigolo di acciaio della cappa gli corre incontro mentre ha gli occhi puntati sulla besciamelle. E lo vedi, che il corpo scivola appena avanti , rispetto alla testa fermata dalla tranvata sul sopracciglio. E serve a poco il mio “occio !” ritardato rispetto alla velocità del suo movimento. Si piega disperato le mani, sulla faccia, e mugugna qualcosa sulla cappa troppo bassa. Bassa? E te che sei alto per fare dei:
Allora riproporzionate voi, ma per 20 persone occorrono 3 cipolle medie e 5 scalogni, 4 carote e due coste di cuore di sedano, il tutto finemente tritato e lasciato appassire in poco olio evo, in una grossa pentola antiaderente, dopo un paio di minuti ha aggiunto 200gr di pancetta affumicata tagliata a cubetti piccoli, che lascerete rosolare. Aggiungerete 800 gr di macinato misto tra capocollo di maiale e manzo magro, rosolate per bene incorporando qualche odore, per noi salvia e alloro. Sfumate con mezzo bicchiere di vino e una bella spruzzata di grappa, salate, pepate e coprite il tutto lasciandolo andare per un’oretta buona. Dopo un’ora aggiungete 700 gr di piselli (si possono usare anche i congelati) e 300 gr di mortadella fatta a dadini, coprite e lasciate cuocere per altri 30 minuti, girando ogni tanto.
A parte preparata la besciamelle, con 150gr di burro e la stessa farina aggiungendo una volta che burro e farina sono amalgamati 2 lt di latte. Questa besciamelle è leggermente più scarica rispetto alla tradizionale che vorrebbe per quel latte 200gr di farina e altrettanti di burro, ma poi capirete. Salate la besciamelle e aggiungete una generosa grattata di noce moscata. Quando la besciamelle ha tirato ed è ancora bollente, incorporate 4 rossi d’uovo continuando a girare velocemente. Tenete da parte e preparatevi per la parte finale. Lessate per metà del tempo previsto 1,5 kg di pasta secca di grano duro, il ragazzo ha scelto dei maccaroncini. Scolateli e fermate la cottura allargandoli in un contenitore capiente. Condite i maccaroncini con metà del ragù. Disponete la pasta in teglie di alluminio o in formine che avrete precedentemente imburrato e spolverato di un misto di pangrattato e parmigiano grattugiato in proporzioni uguali. Per ogni teglia considerate due strati di pasta inframezzati, da ragù rimasto, abbondante besciamelle e parmigiano grattugiato, finite la guarnizione con ancora pane grattugiato e formaggio. Passate al forno a 200° per 20 minuti, servite e godete.
Il ragazzo ha bisogno dei fondamentali, ma è all'altezza.
“Buttare la spazzatura è un fondamentale ?”
”Certo, è come tritare le cipolle, sbucciare le patate, andare a prendere l’olio in cantina, raccogliere il prezzemolo in giardino, spazzare per terra e lavare l’attrezzatura che io utilizzo.”
“Non me ne frega niente di cucinare !”
“No … spe! Dove vai? Dai che mi serve una mano !”
”Ti do una mano se invertiamo i ruoli: tu ti occupi dei fondamentali io del resto”
Il trito di cipolle mi sta uccidendo, è come se tutto il primo reparto celere mi avesse sparato addosso i suoi lacrimogeni sul piazzale dell’ Olimpico. Sto ad occhi chiusi e faccio andare il coltello veloce, convinto che in questo momento sia meglio un dito affettato piuttosto che questo prolungato supplizio di lacrime e asfissia.
E’ che il ragazzo ha preso questa posizione rigida ed estremista proprio in occasione di una pranzo tra amici. Che poi gli amici si è vero che sono quattro, ma è anche vero che hanno quattro mogli, e con te fan dieci perché anche tu hai una moglie. E poi i bambini son cresciuti e adesso son più alti di te e allora arrivi a tredici se conti quelli alti. Ma se poi ci metti i piccoli, che mangiano poco ma questo piatto sicuramente, allora arrivi a diciotto e se cucini per diciotto o per venti cambia mica niente, le cipolle son tre e gli scalogni cinque per fare questo ragù, deciso dal novello cuoco.
Non si muove con l’eleganza che è richiesta ad un cuoco: non ha quello stile, che ti fa aprire i cassetti in velocità, infilarci una mano dentro e tirar fuori quello che cerchi senza neanche buttarci un occhio. Apre le dispense e si perde a cercare quello di cui ha bisogno, rimugina come se fosse davanti ad uno scaffale di libreria a scegliere il titolo più accattivante di un altro. Alle sue spalle il soffritto a fuoco vivo, sta per trasformarsi in una bolla di vapore atomico. E prima che l'inesistente volume venga trovato, indifferente lo giro, lo abbasso e lo sfumo con un goccio di vino.
Una ragù per venti persone ha una quantità di carne che arriva al chilo e la rosolatura è una questione di fede, il cucchiaio di legno la deve massaggiare, far ruotare spostare dal centro alla periferia a riequilibrare le zone di calore. Il suo è ancora un movimento di facciata poco solido e poco convinto, ma ascolta la spiegazione e le ragioni.
Lo stesso accade con la besciamelle, quando mi chiede la ricetta i grammi e le proporzioni, la risposta è “ad occhio”, che traduco con gesti in mezzo panetto di burro e quindi in 150gr di burro, e cinque cucchiai di farina, perché ogni cucchiaio secondo me fa circa 30 grammi. Spiego racconto, ma mica può star sempre a sentire e allora: “ Ma si dai, va bé ho capito dai… Tu invece adesso grattugiami il parmigiano che io devo controllare qua!”
Si volta veloce, ma non conosce ancora la cucina, intesa come: i suoi angoli i suoi pertugi e interstizi. Lo spigolo di acciaio della cappa gli corre incontro mentre ha gli occhi puntati sulla besciamelle. E lo vedi, che il corpo scivola appena avanti , rispetto alla testa fermata dalla tranvata sul sopracciglio. E serve a poco il mio “occio !” ritardato rispetto alla velocità del suo movimento. Si piega disperato le mani, sulla faccia, e mugugna qualcosa sulla cappa troppo bassa. Bassa? E te che sei alto per fare dei:
Maccaroncini pasticciati
Allora riproporzionate voi, ma per 20 persone occorrono 3 cipolle medie e 5 scalogni, 4 carote e due coste di cuore di sedano, il tutto finemente tritato e lasciato appassire in poco olio evo, in una grossa pentola antiaderente, dopo un paio di minuti ha aggiunto 200gr di pancetta affumicata tagliata a cubetti piccoli, che lascerete rosolare. Aggiungerete 800 gr di macinato misto tra capocollo di maiale e manzo magro, rosolate per bene incorporando qualche odore, per noi salvia e alloro. Sfumate con mezzo bicchiere di vino e una bella spruzzata di grappa, salate, pepate e coprite il tutto lasciandolo andare per un’oretta buona. Dopo un’ora aggiungete 700 gr di piselli (si possono usare anche i congelati) e 300 gr di mortadella fatta a dadini, coprite e lasciate cuocere per altri 30 minuti, girando ogni tanto.
A parte preparata la besciamelle, con 150gr di burro e la stessa farina aggiungendo una volta che burro e farina sono amalgamati 2 lt di latte. Questa besciamelle è leggermente più scarica rispetto alla tradizionale che vorrebbe per quel latte 200gr di farina e altrettanti di burro, ma poi capirete. Salate la besciamelle e aggiungete una generosa grattata di noce moscata. Quando la besciamelle ha tirato ed è ancora bollente, incorporate 4 rossi d’uovo continuando a girare velocemente. Tenete da parte e preparatevi per la parte finale. Lessate per metà del tempo previsto 1,5 kg di pasta secca di grano duro, il ragazzo ha scelto dei maccaroncini. Scolateli e fermate la cottura allargandoli in un contenitore capiente. Condite i maccaroncini con metà del ragù. Disponete la pasta in teglie di alluminio o in formine che avrete precedentemente imburrato e spolverato di un misto di pangrattato e parmigiano grattugiato in proporzioni uguali. Per ogni teglia considerate due strati di pasta inframezzati, da ragù rimasto, abbondante besciamelle e parmigiano grattugiato, finite la guarnizione con ancora pane grattugiato e formaggio. Passate al forno a 200° per 20 minuti, servite e godete.
Il ragazzo ha bisogno dei fondamentali, ma è all'altezza.
24 commenti:
Emozionante! Vedere i tuoi figli, la tua cucina e immaginarti lì con loro. Grazie per questa sbirciatina e complimenti, per la ricetta e il novello cuoco!
Un abbraccio
Fra
Che bello questo post...come sei riuscito a descrive l'ambiente e ciò che vi accade...
Buona anche la ricetta comunque!
bacioni
I fondamentali - che sono noiosi! - avrà tempo di impararli. Ciò che conta è la passione, e mi pare che quella non manchi. Non puoi che esserne fiero :-)
A volte penso che non potrei fare altro nella vita, e quando vedo dei ragazzini pazzi per la cucina mi rivedo in loro. E mi vien pù voglia ancora. Altre invece stanco incazzato con le caviglie a pezzi, la sciatica infiammata e pensieri che non si fermano e mi vien voglia solo di bestemmiare. Mi chiedo perchè di tutti i mestieri proprio questo. Per fortuna il novantanove percento delle volte mi sento nella prima versione.
Ma quell'un per cento vi giuro delle volte ....
Adesso non fare lo "sborone" :-)
Il "novello" se l'è cavata più che egregiamente (d'altronde quella cucina mica era la "sua"...) :-D
E poi il risultato è stato apprezzato? Allora che importa se non ha le movenze di Nurejev... :-)
O forse, ancora, è solo paura di essere "sorpassato" in cucina dopo essere stato "sorpassato" in bicicletta? :-D
In bocca al lupo, ragazzo... :-D
P.s.: nella testata del blog ti "hai" dimenticato l'apostrofoooo :-D
...il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette...Adesso ti parla di fondamentali,fra poco di preliminari!!! Il tempo scivola via caro babbo Marco immortalato nel riflesso di un forno a specchio. Stammi bene.
questo post è assolutamente meraviglioso, questo ragazzo è adorabile :)
cià
cla
Grazie @Fra e un saluto anche a @Manu e Silvia.
Lo sono @K :)
Posso capirti @Nic sia nel 99% che in quel maledetto 1%. Ma se può esserti utile quel 1% ( e anche qualche cosa in più) ce l'ho anch'io e non faccio il tuo mestiere. Strano in quel 1% magari io sogno il tuo di lavoro e tu magari sogni il mio che è quello dei tuoi clienti a pranzo ;) Tornato Tommasino ?
@Jajo ad esser sinceri anche in bici ancora soffre a volte. L'apostrofo non è mai stato concepito ;)
@Assolutamente si caro @Smilzo tieniti pronto: driiin !
dai @Cla non esagerare ;)
Imperdibile momento di passaggio di consegne.... o quasi.... Ci sono passato anch'io Cesare.... Occhio che si può incorrere nel fatidico e melodrammatico momento in cui l'allievo.............
un abbraccio
I fondamentali si possono imparare.. l'importante è avere la predisposizione verso la cucina.., e questa mi pare ce l'abbia..
e bravi tutti e due!
...dimostrazione che, quando stai dietro ai figli, alla fine vengono su che puoi essere orgoglioso di loro!
...piattino leggero, eh? ;-)
comunque è invitante, e comunque, se si fa conto che è diviso per 20 persone...
Questo post mi ha fatto venire in mente la scena dei pattinatori nel film "casomai", un'assoluta sincronia, l'armonia dello stare assieme a qualcuno nel mentre che si cresce, insieme allo stesso rapporto. In qualche modo sei l'involontario testimone che la qualità dei rapporti non dipende dallo stare assieme tutti i giorni... e bravo lo smilzo, ma con un padre così non è che ci si poteva aspettare niente di meno, eh
Non ci sono più gli aiuti di una volta, vero chef? Ora vogliono fare tutti gli chef, saltando i doverosi gradini della gerarchia reale.
A proposito di cipolle, usa le lenti a contatto: se hai la vista perfetta, prenditene un paio di neutre. Assicurato, non piangi più.
@Marco: Provo una sanissima invidia per questa collaborazione pensando a quando sotto le feste la famiglia Q si metteva all'opera per preparare dozzine su dozzine di agnolotti. Prima di raggiungere la giusta sincronia tra tira la pasta, riempi lo stampo, ripiega e sforma, si rischiava sempre la tragedia famigliare !
@Maurice... questo delle lenti a contatto è un supertrucco, ma a questo punto, le prendo sì neutre, ma azzurre che fanno molto Paul Newman !
Io molto più semplicemente uso degli occhialoni a maschera presi all'antiinfortunistica.
Si lo so @Arsein, che può arrivare anche quel momento, ma mi ci vedi? Sdraiato in sala con un prosecco freddo e un piatto di olive ascolane aspettare il fatidico "a tavolaaa!"
Assolutamente si @Berny, come diceva sopra Nic(ola) è la passione che smuove.
@Marzia :) leggerro, leggero ! :))))
@Fior non ho visto quel film, e non adularmi che arrossisco :))
Assolutamente vero @Maurizio nessuno più vuole fare il lavoro sporco. Forse con uno sforzo di concentrazione potrei anche mettermi le lenti a contatto, ma per toglierle dovrei ricorrere al pronto soccorso :)
Preferisco il suggerimento di @Q geniale gli occhiali antinfortunistici non mi erano mai venuti in mente. Anche da noi ci sono quelle maratone di cappelletti o ravioli da 20 uova che se non uccidi qualche familiare è un miracolo :)))
Fortissimo! Che piacevole lettura, di domenica mattina poi.. l'unico problema è che, a questo punto, a pranzo, mi piacerebbe trovare una cosina del genere, decisamente!!!
ok!
allora ridimensiono
questo ragazzo è adorabile
:)
capperi, ora capisco... foto spaziali, chapeau.
Cosa @Stefano fammi capire anche a me :o !!!!
Sempre un passo oltre...
Vedere il tuo "ragazzo" in cucina mi fa un pò tornare indietro nel tempo, quando anch'io aiutavo mamma ai fornelli!
Esiste qualcosa di bello e genuino.. sono felice!
Me quanti anni ha il fenomeno?? Hihi..
che bello, anche se più piccolo, mio figlio mi aiuta. Proprio dai fondamentali e non sbuffa di sua libera scelta inizia sempre con il lavare le verdure, pulire il banco.Alla fine io gli faccio assemblare qualcosa sempre lontano dai fuochi beh ah 6 anni. Complimenti si vede che il tuo ragazzo e SANO nello spirito.
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