Freddo
… Freddo
Qualcuno ha detto: freddo.
Nella cacofonia della tavolata, ho sentito distintamente quella parola. E’ uscita da quella mischia di chiacchiere, bianca e lattiginosa che staziona in mezzo al tavolo, e che sembra una massa di cotone idrofilo galleggiante, evanescente, impalpabile. La parola “freddo” è uscita da lì. Netta, diritta, si è alzata sopra quella nube come, quei bastoni da passeggio neri che i maghi fanno apparire dai fazzoletti colorati con un movimento verticale della mano. E’ restata un attimo sospesa, forse era accompagnata da altre parole, forse era la conclusione di una frase, ma mentre lei era un bastone nero il resto sembrava uno sbuffo leggero di quella nube bianca. Ha sostato per una frazione di secondo: distinta e chiara rispetto alla massa del vociare , poi è scomparsa senza lasciare eco, senza rimbalzare su vetri o pareti, semplicemente è rientrata nella nube con la stesa magia che l’aveva fatta uscire.
Chi l’ha pronunciata quella parola? Son tutti concentrati sui piatti, forse un pezzo di carne è risultato freddo? Forse qualcuno ha detto: “questo piatto è troppo Freddo”. O magari qualcuno ha detto “Lo avrei preferito più Freddo”. Ma chi?
Forse Sandro che a testa bassa e con la soddisfazione di un bambino sta scarpettando la salsa che accompagnava la carne, lasciando sul piatto quasi candido dopo il passaggio del pane, un velo di unto a ricordare che comunque quel piatto si dovrà lavare?
Oppure è stato Ricky che lento, lui mangia lentamente alternando al cibo il piacere della chiacchiera, sta raccogliendo in un taglio preciso e deciso l’ultimo pezzo di carne. Lo sospinge, aiutandosi con il coltello, attento a disporlo parallelamente alla lunghezza della forchetta e poi, con cura, ci fa scivolare sopra l’ultimo pezzetto di carota e l’utimo ciuffo di insalata che lo accompagnava.
Oppure no è stata Robi che nonostante non riesca ad alzare gli occhi dal piatto, continuando a seguire il movimento dei suoi attrezzi, parla e tiene viva la conversazione, alternando ad essa complimenti e mugolii di soddisfazione ?
Qualcuno l’ha pronunciata quella parola. Qualcuno voleva passare un messaggio, lanciare un avvertimento, fare una critica. Ma chi?
Freddo !
Grido quella parola ad alta voce, forte, cattiva a spazzare la nuvola di bambagia sul tavolo. Le facce sono rivolte verso di me, con fare interrogativo, sorpreso, disorientato. La domanda è lì appesa alle labbra di tutti, ma nessuno parla, nessuno dice: cosa? Mi guardano le forchette sospese a mezz’aria, le bocche semiaperte, qualcuno timidamente ingoia il boccone, ma il risultato è un rumore enorme , in quel silenzio, ed imbarazzante, come di qualcosa di flaccido che batte sull’acqua.
Chi ha detto “Freddo” ?
Stavolta la domanda è diretta decisa e pretende una risposta. E adesso vediamo cosa c’è che non va in questo piatto, che magari sarà anche freddo, ma che in effetti è tiepido come dovrebbe essere, e ci sta pure bene con il caldo che fa fuori.
Io. Ho detto che se non ti conoscesse, potresti sembrare un tipo “freddo”.
Ah. Scusate, mangiate pure, finite questo:
Carpaccio scottato in salsa profumata
Per la salsa: pulite e tagliate a bastoncino sottile un paio di carote, tagliate finemente un cuore di sedano, schiacciate uno spicchio di aglio e aggiungetelo alla verdura, salate e pepate con un sarawak tritato al mulinello, aggiungete i fiori del rosmarino selvatico e della santoreggia, condite con abbondante olio evo, e un paio di cucchiaini di balsamico tradizionale. Lasciate insaporire per qualche ora. Al momento di servire scaldate una padella antiaderente, tagliate a fettine sottili, quasi come un carpaccio, un pezzo di filetto. Passate le fettine in padella, qualche secondo per parte e servite accompagnate da un insalatina e condite con la salsa.
Qualcuno ha detto: freddo.
Nella cacofonia della tavolata, ho sentito distintamente quella parola. E’ uscita da quella mischia di chiacchiere, bianca e lattiginosa che staziona in mezzo al tavolo, e che sembra una massa di cotone idrofilo galleggiante, evanescente, impalpabile. La parola “freddo” è uscita da lì. Netta, diritta, si è alzata sopra quella nube come, quei bastoni da passeggio neri che i maghi fanno apparire dai fazzoletti colorati con un movimento verticale della mano. E’ restata un attimo sospesa, forse era accompagnata da altre parole, forse era la conclusione di una frase, ma mentre lei era un bastone nero il resto sembrava uno sbuffo leggero di quella nube bianca. Ha sostato per una frazione di secondo: distinta e chiara rispetto alla massa del vociare , poi è scomparsa senza lasciare eco, senza rimbalzare su vetri o pareti, semplicemente è rientrata nella nube con la stesa magia che l’aveva fatta uscire.
Chi l’ha pronunciata quella parola? Son tutti concentrati sui piatti, forse un pezzo di carne è risultato freddo? Forse qualcuno ha detto: “questo piatto è troppo Freddo”. O magari qualcuno ha detto “Lo avrei preferito più Freddo”. Ma chi?
Forse Sandro che a testa bassa e con la soddisfazione di un bambino sta scarpettando la salsa che accompagnava la carne, lasciando sul piatto quasi candido dopo il passaggio del pane, un velo di unto a ricordare che comunque quel piatto si dovrà lavare?
Oppure è stato Ricky che lento, lui mangia lentamente alternando al cibo il piacere della chiacchiera, sta raccogliendo in un taglio preciso e deciso l’ultimo pezzo di carne. Lo sospinge, aiutandosi con il coltello, attento a disporlo parallelamente alla lunghezza della forchetta e poi, con cura, ci fa scivolare sopra l’ultimo pezzetto di carota e l’utimo ciuffo di insalata che lo accompagnava.
Oppure no è stata Robi che nonostante non riesca ad alzare gli occhi dal piatto, continuando a seguire il movimento dei suoi attrezzi, parla e tiene viva la conversazione, alternando ad essa complimenti e mugolii di soddisfazione ?
Qualcuno l’ha pronunciata quella parola. Qualcuno voleva passare un messaggio, lanciare un avvertimento, fare una critica. Ma chi?
Freddo !
Grido quella parola ad alta voce, forte, cattiva a spazzare la nuvola di bambagia sul tavolo. Le facce sono rivolte verso di me, con fare interrogativo, sorpreso, disorientato. La domanda è lì appesa alle labbra di tutti, ma nessuno parla, nessuno dice: cosa? Mi guardano le forchette sospese a mezz’aria, le bocche semiaperte, qualcuno timidamente ingoia il boccone, ma il risultato è un rumore enorme , in quel silenzio, ed imbarazzante, come di qualcosa di flaccido che batte sull’acqua.
Chi ha detto “Freddo” ?
Stavolta la domanda è diretta decisa e pretende una risposta. E adesso vediamo cosa c’è che non va in questo piatto, che magari sarà anche freddo, ma che in effetti è tiepido come dovrebbe essere, e ci sta pure bene con il caldo che fa fuori.
Io. Ho detto che se non ti conoscesse, potresti sembrare un tipo “freddo”.
Ah. Scusate, mangiate pure, finite questo:
Carpaccio scottato in salsa profumata
Per la salsa: pulite e tagliate a bastoncino sottile un paio di carote, tagliate finemente un cuore di sedano, schiacciate uno spicchio di aglio e aggiungetelo alla verdura, salate e pepate con un sarawak tritato al mulinello, aggiungete i fiori del rosmarino selvatico e della santoreggia, condite con abbondante olio evo, e un paio di cucchiaini di balsamico tradizionale. Lasciate insaporire per qualche ora. Al momento di servire scaldate una padella antiaderente, tagliate a fettine sottili, quasi come un carpaccio, un pezzo di filetto. Passate le fettine in padella, qualche secondo per parte e servite accompagnate da un insalatina e condite con la salsa.
12 commenti:
non c'è nulla da fare dopo un po' si diventa paranoici. Io ho quasi strozzato il mio moroso perchè aveva fatto una strana espressione dopo aver assaggiato la mia zuppa...in realtà si era ustionato ;P
Un abbraccio comprensivo fra schizofrenici della cucina
Buona settimana
Fra
Ma non e' che sei paranoico invece di freddo ;-)
A me invece mi hanno dato del 'ghiaccio'.
Si è vero @Fra viviamo sull'orlo della psicosi. Non ti dico poi se in cucina non si fa come dico io.
E si @TFT sono assolutamente paranoico per il cibo, non voglio che si freddi, voglio che venga mangiato secondo i crismi che ne fanno esaltare i gusti.
Loste
Non vi dico quando qualcuno della famiglia, proprio mentre io sto, magari scolando la pasta, si mangia un cioccolatino perché "ha proprio tanta fame" ... chiaramante non parlo dei bambini.... AAAHHHHHH
ariLoste
hihiihihhihi sei tremendissimo.
Comunque il carpaccio per me deve essere rigorosamente freddo, e qua farebbe a gara con fuori, visto che si alternano giornate autunnali con altre semi primaverili.
piesse
davvero ti hanno detto che sei freddo?
e quante vite fa è successo? se sono più di 2 legislature non ti preoccupare, è un'accusa caduta in prescrizione :O)
Ah... Fiordisale !!!
Anche tu sei un'amante del carpaccio Crudo e Freddo !?
Brava ! :)
Ricordo con tanto di pelle d'oca quegli "straccetti di carpaccio scottati con trevigiana", che fanno tanto Yuppies fine anni '80.
Voglio il sangue, e se non si può, tartare e tabasco !
MisterQ anche io voglio il sangue. se di qualcuno che dico io, è anche meglio :O))
(sai cerco sempre di ottimizzarmi unendo l'utile al dilettevole:))
posso fare un appunto botanico? a me i fiori sulla destra paiono tanto, ma proprio tanto, timo serpillo. sicuramente non è santoreggia di quella coltivata e nemmeno la satureja montana selvatica che qui si trova in certe valli secche delle alpi piemontesi o nell'entroterra ligure...
il serpillo peraltro è ottimo in molti piatti (semplicemente meraviglioso sulle patate al forno), nonchè molto invitante nella sua forma alculica, il "serpul", liquore della val pellice
AAAAHHHH ODDDIOOOO @Marzia ma che mi dici ??? Vuoi dirmi che nell'ordine: il giardiniere ad espressa richiesta di santoreggia ha consegnato timo? E che la suocera di mio fratello ha masticato ciuffi di timo serpillo per constatare con fare dotto "Santoreggia!" ? Lo stesso ha fatto la mia cara zia ? E ad ultimo l'odore che io sento in autunno e che tanto sembra santoreggia, come quando passeggi per alpeggi alpini, tale non è?? Toglimi tutti i dubbi te ne prego. Magari mandiamo un campione al RIS di Parma... !?
@Fior, ma magari è caduta in prescrizione, sai la gente ha volte si fa strane idee delle persone.
@Oh mio signor Q: anche io preferisco di gran lunga il sangue, e tanto ma tale cottura se praticata per due secondi due, uno per parte, lascia comunque soddisfatti. Chiaro che la tartare rimane imbattibile.
prova a cercare delle foto su google... la satureja ha un'altra faccia... e pure un'altro gusto! i capolini così raggruppati sono quelli del timo serpillo...
Bellissima immagine di commensali scrutati per trovare, nei loro volti e gesti, soddisfazione del proprio operato in cucina. Io sperimento anche quando ho gente a cena così riesco a capire subito se un piatto può entrare o meno di diritto nella mia personalissima top teen. Il tuo carpaccio me lo annoto per le giornate afose. Glò
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