Cosa fanno gli altri di domenica?
Cosa fanno i food bloggers di domenica? Quando i lettori latitano dai loro siti. Si riposano? Magari si rilassano, spengono l'infernale strumento, e fan finta che il mondo virtuale non esista per dedicarsi a quello reale? Si prendono una giornata di riposo dal loro "ristorante" virtuale?
Macché, i food bloggers la domenica cucinano. Preparano le ricette e le tengono nel cassetto per i giorni seguenti. Caricano la loro arma di cartucce virtuali. Spadellano a spron battuto, provano, fotografano, riciclano, buttano.
Ma non è solo per questo, garantisco, è anche piacere relax come dice Mara nel gesto ritrovato di tirare la sfoglia della sua tagliatella. O chi magari nella stessa tagliatella ritrova i ricordi di un tempo. Il cibo, alla fine di tutto, è solo memoria, ricordo, dopo aver mangiato è la sola cosa che vi resta, piacevole o meno che sia.
Macché, i food bloggers la domenica cucinano. Preparano le ricette e le tengono nel cassetto per i giorni seguenti. Caricano la loro arma di cartucce virtuali. Spadellano a spron battuto, provano, fotografano, riciclano, buttano.
Ma non è solo per questo, garantisco, è anche piacere relax come dice Mara nel gesto ritrovato di tirare la sfoglia della sua tagliatella. O chi magari nella stessa tagliatella ritrova i ricordi di un tempo. Il cibo, alla fine di tutto, è solo memoria, ricordo, dopo aver mangiato è la sola cosa che vi resta, piacevole o meno che sia.
Così mentre questa mattina, presto, più presto, viaggiavo verso il mio lavoro, mi chiama un'amico sofferente d'insonnia. Parla, si informa, racconta, e poi chiede: e ieri che cosa hai cucinato? Ci penso, rifletto e dico: niente.
O meglio ho mangiato, quello che ricordavo delle domeniche d'infanzia contadina. Il pomeriggio si andava a trovare un amico di famiglia, un parente, le chiacchiere degli uomini diverse da quelle delle donne. Noi piccoli ad origliare, per poi finire "sbattuti" fuori sull'aia a giocare. Fino al momento della merenda:
Il salame il cacio e le olive
O meglio ho mangiato, quello che ricordavo delle domeniche d'infanzia contadina. Il pomeriggio si andava a trovare un amico di famiglia, un parente, le chiacchiere degli uomini diverse da quelle delle donne. Noi piccoli ad origliare, per poi finire "sbattuti" fuori sull'aia a giocare. Fino al momento della merenda:
Il salame il cacio e le olive
magari ancora non del tutto pronte, qualcuna appena acerba che "lega" i denti, e allora grandi morsi su fette di pane, per smorzare il sapore e giù bicchieri di vino. Il salame, il formaggio di casa che sa di camino. E poi chiacchiere, la sera che scende, la luce al neon rotonda che ronza, merenda fino all'ora di cena. Poi a casa, imbacuccati, in cappotti pesanti, stretti nella 500 bianca. Mamma che mangiamo stasera?
10 commenti:
Condivido la tua lettura domenicale di noi foodblogger anche se certe volte anche io sono di pasti frugali ma squisiti come quello che ci racconti!
Ciao e buona settimana!
E io ti ricito, fammi arrivare a sera.
Un abbraccio
Si, si, mi piace molto quando raccontando di te parli anche di noi ;-)
Per ovviare alla bene meglio all'ormai cronica mancanza di tempo e di energie per invitare qualcuno a cena in settimana, sto cercando di organizzare almeno due volte al mese quelle che in piemontese chiamiamo merende cinoire, merende che finiscono col diventare cene senza pretese.
Così si rivedono finalmente gli amici ma senza passare tutta la mattinata della domenica in cucina, anche perché ogni tanto va pure pulita la suddetta cucina...
Insomma, si pulisce casa fino all'una, si mangia un panino, lui va a fare la siesta e io accendo il forno. Una torta salata, due dolci, eventualmente un gelato, un tagliere di formaggi e uno di salumi, al massimo una terrina cucinata al venerdì sera, più quello che portano gli altri, ce n'è d'avanzo. Gli amici, massimo 8, arrivano alla spicciolata dalle 16.30 (se muniti di bambini che fanno davvero merenda)in poi e sanno che alle 9 e mezza si va tutti a casa.
Però ci vogliono anche le domeniche di orsaggine in cui ci si chiude in casa e si cucinano due sole porzioni di qualcosa di speciale ;-) A volte pubblicandolo pure...
Kat
Sono tra le cose piu' buone queste mangiate di salumi, formaggi, olive e chi ne ha piu' ne metta accompagnate da un bel bicchiere di buon vino rosso! E a me dalle mia parti alle volte mi mancano proprio tanto!
E' si ... il week-end si spende tra visite e mangiate in famiglia o con amici e tempo in cucina. Tipico che avere la settimana e il sabato impegnatissimo tra lavoro e studio, quindi mi rilasso la domenica facendo il pane, pasta fresca, un dolcetto, magari due biscotti, chissa' un arrostino ... se ci penso la bilancia si spaventa e io gia mi sento stanco!
sei veramente bravissimo è un piacere leggere ciò che scrivi, per ora ho salvato alcune ricette ma non ho avuto ancora il tempo di provarle. Ancora complimenti, elisa
Urca,il panorama è proprio questo,persone che lanciano salvagenti a forma di ciambelle, e non per modo di dire! Forse il cibo ci salverà....
Ciao Loste,
anch'io la domenica cucino di più,
ma pubblico tutto in giornata a meno che...non sia troppo stanca ;)
baci Cla
Ho scoperto il tuo blog per caso, ma tornerò senz'altro a sbirciare: i tuoi post sono delicati e piacevolissimi da leggere. Complimenti!
è bellissimo il modo in cui parli di te, della tua vita, dei ricordi...e dei food bloggers! è vero, a volte la domenica cucino tutto il giorno...e trovo un che di rilassante nel farlo, nel sentire i profumi che si sprigionano, persino nel constatare di aver fatto un disastro (capita,a me specie con i biscotti!)!ma altre volte sto semplicemente a poltrire con mio marito e ci arrangiamo con quel che c'è in frigo (di solito poco che non abbia bisogno di essere cucinato!) e ci chiediamo come sarebbe se avessimo anche noi un piccolo "Spaccaball" (scusa ti rubo l'espressione!! :-D) da tenere occupato...si può oziare lo stesso? e cucinare? Ma quanto mi piace il tuo blog? Ti aggiungo ai miei link!
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