15 settembre 2009

Coso !

“Coso !”
“…”
“Quello che … ha sposato cosa ! La figlia di Giovanna !”
“…”
“Giovanna !. La moglie di quello che lavora al comune !”
“…”
E’ vero, io sono un tipo abbastanza dissociato dalla vita civica del mio paese. E’ vero anche che non amo troppo la vita “mondana” in genere. Quattromila anime che incontro, a parte la virtualità di questo blog, in piazza o per le vie giusto il sabato mattina quando vado a fare la spesa. Tanto che tempo fa è accaduto che un amico mi ha presentato ad una sua amica, lo ha fatto citando il mio nome e cognome di battesimo. La cosa ha lasciato l'amica fredda, abbastanza indifferente, un po' come a dire "e sti caaaazzi !" Poi il mio amico gli si è avvicinato e gli ha detto: "... é Loste della colica!" Apriti cielo.
E' così. D'altronde alla frequentazione serale del bar, preferisco le partite a “Uno” con Spaccaball. Ma certo che se per spiegarmi chi sia una persona si parte da “coso che ha sposato cosa”, io in questo paese non solo non mi integrerò mai, ma rischio anche di perdermi per le strade.
Qualcuno però arriva in mio soccorso, una memoria imbattibile nell’associazione nome/viso/evento. Roba da far ammosciare i circuiti di un cray. Quando Lella comincia a spiegare chi siano "Coso e Cosa" ho un espressione che la dice lunga su fin dove riuscirò a seguirla. Roba del tipo: ti prego, lasciami qui con una borraccia d’acqua ad aspettare la morte. Oppure: meglio sparami direttamente un colpo di in testa e non farmi agonizzare dietro ai nomi di gente non conosco, con cui non ho mai parlato e con la quale condivido solo il cap postale. Intanto mia madre continua:
“Lui. Coso ! Che ha sposato cosa !...”
“La figlia di Giovanna” intervengo io. A far capire che fino a qui ci sono arrivato, “Quindi: Coso ha sposato Cosa. Cosa è la figlia di Giovanna. Giovanna è la moglie di quello che lavora in comune. Quindi Quello che lavora in comune è il marito di Giovanna, quindi è il padre di Cosa e il suocero di Coso. If, not, or, and”
“… (!)”
“Lascia stare era una booleanata.”
“Comunque te non capisci. Ti volevo dire che Giovanna una volta mi ha fatto assaggiare un dolce come questo qui, che la ricetta gliela aveva data Lui, Coso, che è di Napoli”
La Pastiera!
Apriti cielo. Tutte le sinapsi si ricollegano e tutto ora è limpido e chiaro. I nomi ora sono lì, cristallini e scontati. Solo che a me non dicono nulla come prima, ma pazienza. E' che si, può anche sembrare una pastiera: la base di frolla la ricotta nella farcia con la zeste di arancia. Ma qui, su questa, c'è una marmellata di more e poi c'è quello che mia madre chiama "un sapore antico, di quando ero bambina." Eccola là che lo messa seduta, una volta tanto ti strappo la lacrimuccia di un tempo che c'era e che ora non c'è.
Basta un profumo e ricompaiono le stanze, i corridoi di una casa senza il sonoro del televisore. Una gonnina di lana grezza, una camicetta di cotone e due scarpe quasi ortopediche, nere e pesanti. Un mondo che guardavi dal basso in alto. Tua mamma (mia nonna) che cucina sulla stufa a legna. Nessun altro in casa. E tu che la guardi, in una giovinezza che io non ho mai visto, girare intorno a quel lavello di granito, spadellare per la cucina. E dal forno esce quel profumo, un profumo fatto di un misto tra il rosolio e l'anice, un profumo di cannella, che adesso senti qui, nella mia:

QuasiNonPastiera



Ho preparato una frolla (ricetta qui) che ho lasciato in frigo una mezza giornata. Ne ho usato 3/4 stendendola con un mattarello e disponendola in una teglia imburrata con bordi alti. Ho steso un velo di marmellata di more, infantile piacere. Ho poi preparato una farcia ammalgamando 250gr di ricotta vaccina e 50 gr di zucchero, ho aggiunto 2 tuorli, la buccia di un arancia fatta a zeste, o se volete la grattugiate, e un po' di cioccolato a pezzetti. Ho poi aggiunto quel profumo che una bambina sentiva una vita fa: 15 ml di preparato Varnelli "delizia classico". Le tipiche "gocce" per le pizze pasquali marchigiane. Ho steso la farcia sopra la marmellata guarnito con la restante parte di frolla fatta a striscioline e infornato per 50 minuti a 160° ventilato.




19 commenti:

erika ha detto...

Leggo e penso a mia nonna...Che ormai non è più con me. Di cui conservo poche care memorie. Legate al profumo della menta....e a delle melanzane piccine imbottite, che sono totalmente off topic con questo tuo scritto. Ma come scrivi, basta un profumo...
L'idea della marmellata di mora in questa "quasi non pastiera" non è niente male. Una fetta non la disdegnerei, soprattutto per via del preparato varnelli, che nella mia colossale 'gnuranz non conosco.
Ciao

marzia ha detto...

io invece leggo e penso a quando mia madre mi spiega di tizio e caio, con i quali siamo magari anche "parenti alla lunga". niente da fare, se vado in paese, è facile che mi salutino perchè mi conoscono: "Porta i saluti a casa, tutto bene?" e poi io non so dire di chi si trattava.
altra cosa se invece vado ad una fiera zootecnica, dove allora tutti mi conoscono come "quella del libro" o come "la morosa di...", ma anche "quella del blog". ed io conosco loro! lì sono più integrata ;-)

Loste ha detto...

Non è ignoranza @Erika, quello è un prodotto che copre un territorio talmente piccolo che anche la maggior parte dei marchigiani dubito sappia che il produttore fa anche quei prodotti :))

E perché io no?! @Marzia Un paio di settimane fa sono in un grande magazzino di Jesi si avvicina uno e mi saluta tutto eccitato "Ciao Marco, come stai ... come va " e via dicendo tutta la mia famiglia e la sua presenti. Io parlo e reggo la conversazione per almeno 4 o 5 minuti (guarda che sono 'na vita) quando ce ne andiamo mio figlio mi fa: "Chi era?" e io: " ... e che ne so !!" mia moglie: ".. tipico di tuo padre !" :)))))

Iaia ha detto...

Cavolo!!! Allora è grave. Mi sono accorta che anchio incomincio a dire il coso che è il figlio della cosa... che associato alla mia scarsa voglia di socializzare (per la verità anche piuttosto difficile in una cittadina di 65.000 abitanti), disegna un quadro mooooolto preoccupante.

Virò ha detto...

Curiosa questa cosa dell'identità virtuale più forte e presente di quella in carne ed ossa: fa riflettere sulla potenza e sull'importanza di questo mondo parellelo.

Ormai chi non naviga rimane decisamente tagliato fuori...

Comunque...questa torta ha veramente un suo perchè, non amo le bagne da pasticceria (di questo si tratta, no?) quindi sostituirò il Varnelli con...?

Saretta ha detto...

Tutto ilmmondo è apese allora!Anche una mia zia aveva il vizio di perdersi in spiegazioni parentelari, da far andare fuori di testa!
Quanto alla tua pastiera...beh, insuperabile!

il maiale ubriaco ha detto...

Impeccabile descrizione di momenti conosciutissimi
;-) Quanto alla pastiera, pura poesia. Un saluto.
Ste*

Lefrancbuveur ha detto...

sei grande Loste! mi fai troppo ridere.
Un saluto
Enrico

silvia ha detto...

mi metto a leggere le tue pagine quando sono comoda e posso lasciarmi trasportare senza interruzioni, per godere appieno dei paesaggi e delle stanze e delle persone che fai affiorare...ma vedere che mi descrivi in modo così ironico...coso e la cosa sono sempre stati loro, sei tu che non ti adegui e ora che scopro che hai una moglie che non compare mai...dai...Marco!!! il Varnelli è come il sassolino?

Loste ha detto...

@Iaia ... vedi siam tutti uguali io, te, coso ! ;)

Curiosa @Virò ? Direi quasi preoccupnate, almeno per me :( ahahahahahah non è vero frega niente ;)

Ci mancherebbe che tutto il mondo non fosse paese @Saretta ... non è una pastiera !! :)))

Caro @Stefano ... cazzarola sei riapparso ?! Come butta ??!! ;)

Grazie @LFB far ridere è un piacere :)

Ah che son stati sempre loro, non ho dubbi @Silvia e puoi giurarci che quello in ritardo sono io :))) Come sarebbe a dire che scopri ora che ho una moglie ? e i figli ? Poi che appaia poco magari è vero, anche se sono andato a rileggermi qualche post passato, diciamo che appare il giusto, più di così non gradirebbe. Quella del sassolino non l'ho capita sorry ;)

la Susina ha detto...

Io, coso e cosa, si quella li la sorella di lei, l'amica del cugino di babbo coso, quello li, come si chiama??? ....
io lo faccio da quando sono nata, preoccupante???? ^^
Ottima ricetta, compilmenti!!!
Ciao!!

Daphne ha detto...

Uahahah che ridere, riconosco perfettamente questi aneddoti :D
Tipici ^_*
Complimenti per il blog, passavo di qui...la torta la mangerei adesso mo e complimenti per le foto in generale che hanno a mio avviso quella particolare capacità di farti venire fame al primo sguardo.
Infatti meglio che me ne vado O_o

acquaviva ha detto...

il Sassolino è un liquore emiliano a base di anice... suppongo un po' come il Varnelli?

silvia ha detto...

ecco, la risposta al Sassolino te l'ha data acquaviva, io ti dico che due figli si possono avere anche senza una moglie...credimi...nelle foto loro sono molto presenti e io avevo pensato a una famiglia a week separati. scusa a te, ma sopratutto scusa a lei.

Loste ha detto...

No @Susina niente di preoccupante, tutto in linea :)

Grazie per i complimenti @Daphne e benvenuto tra i lettori ...

Ecco grazie @Acquaviva si il Varnelli è a base anice come una Sambuca ma meno dolce.

Non ti preoccupare @Silvia :) non si è offeso nessuno. E capisco anche che ci può stare una famiglia come quella che hai immaginato. In effetti nelle mie foto sono presenti solo i miei figli, io sono apparso solo una volta, ma scrivendo sembra che ci sia sempre. E poi è vero anche che, alla fine siamo, una famiglia che vive separata: io lavoro in Veneto e loro sono nelle Marche e quindi ... :((

losmilzo ha detto...

aaahh...,moo ho capioo;non mel saria mai creso che...te sei il figlio de coso e de Renata la giornalaia!!!

Loste ha detto...

E certo so anche il nipote de quella della Sementana che aveva sposato l'infermerie della Miniera, quella che c'aveva quattro figli: due maschi e due femmina, e che alla femmina più grande gli era morto 'lmarito che faceva il geometra pure lui alla miniera ma che era migrato in Toscana. Mo 'e capito ...

E te chi sei ? quello che sta sulla Guardiola? Quello che la madre aveva sposato quello che faceva 'lfalegname e che c'aveva bottega dietro al passaggio a livello senza sbarre ? Si quello che vive accompagnato con quella che vene da quel paese giù del mare che è un santo e anche benedetto ....

aaahh mo me si capito 'fra !

Mariù ha detto...

Ahahahah, mi hai fatta morir dal ridere!
Pastieranonpastiera stupenda.
m.

paolocorpo ha detto...

Ma non ti sei mai cimentato nella vera pastiera ??