Un altro fish
Non succederà mai. Non parteciperò mai ad un evento da blogger. Così i saloni del gusto, le terre madri e ora anche i pesci lenti, non mi vedranno mai aggirarmi per la calca afosa dei padiglioni con fare incuriosito, mentre sorseggio un bianco ormai caldo, e sgranocchio un sarago scottato. Non sarò mai oggetto di sguardi curiosi, additato da improbabili fans con fare dubbioso sullo stile di un "... ma quello non è !?". Non avrò mai il mio momento di gloria e di fama, con l'etichetta dello sponsor bella in vista, e l'ultimo blogger-regista ad intervistarmi.
Resterò lontano dalla cacofonia burlesca di un evento cibocentrico.
Rimarrò seduto su questo muretto in riva al mio mare, dove lentamente sono arrivato.
Guarderò oltre la spiaggia deserta, i piedi a disegnare una sabbia dura di pioggia e di sole inaspettato, dura di un inverno che non finisce, di un sole che appare e scompare, di un caldo che manca. Respirerò l'aria salmastra che la brezza mi porta fin qui, un libeccio leggero e caldo, che quando girerà a scirocco tornerà a bagnare questa tarda primavera. Ma non ora. non ancora. Aspetterò che il "tuc-toc, tuc-toc, tuc-toc..." del motore di Alfredo mi arrivi alle orecchie prima di veder la sagoma della sua barca, oltre la linea degli scogli. Aspetterò le manovre di avvicinamento, lo guarderò arenare la chiglia e scendere in acqua con i vecchi stivaloni. Aspetterò che lui e il suo amico abbiano portato a secco la barca con quell'arrugginito carrello a motore. E solo allora mi alzerò da questo muretto e gli andrò incontro.
Lo vedrò strizzare gli occhi piccoli e chiari, sulla sua faccia abbronzata del sole di tutta una vita. Lo osserverò riconoscermi, mentre una smorfia di un mezzo sorriso, gli disegnerà il viso. Aspetterò la sua battuta sul bianco della mia barba, non bianca come la sua e lo lascerò prendermi in giro sulla mia montanarità. Aspetterò che finisca di mettere a posto la barca, di scender le cesti di reti, lo guarderò lavorare senza fretta. lentamente. Camminerò sulla battigia e disegnerò gli animali per qualcuno che non c'è. E solo quando lo vedrò accendersi una sigaretta e aggiustarsi il vecchio cappello sulla testa calva, solo allora gli chiederò: "come è andata ?!"
Aspetterò che sciorini tutto quello che ha da sciorinare: una vita sui pescherecci in giro per l'adriatico, una pensione su questa barchetta, passatempo più che lavoro. Una clientela piccola, che si aggira nel raggio di qualche centinaio di metri e che aspetta già sul marciapiede.
"Mosciaroli. Non so come, ma ho tirato su un sacco di mosciaroli"
E allora vada per i mosciaroli. Me ne mette un tre manciate in un sacchetto di plastica azzurro, si muovono ancora. Faccio per prendere i portafogli, ma un suo sguardo mi fa rinunciare.
"Tornate questa estate ?"
"Sicuramente a prendere il tuo pesce."
Mi avvio verso l'auto, Alfredo lontano. Il sole che scalda quel poco che basta per starsene in maniche di camicia. Un aria che sa ancora di mare, il libeccio alle spalle, che sa già di scirocco e che mi porta un suo ultimo grido: "Ma che ci fai ?"... un:
Rigatone Cocco in guazzetto di moscardini
Resterò lontano dalla cacofonia burlesca di un evento cibocentrico.
Rimarrò seduto su questo muretto in riva al mio mare, dove lentamente sono arrivato.
Guarderò oltre la spiaggia deserta, i piedi a disegnare una sabbia dura di pioggia e di sole inaspettato, dura di un inverno che non finisce, di un sole che appare e scompare, di un caldo che manca. Respirerò l'aria salmastra che la brezza mi porta fin qui, un libeccio leggero e caldo, che quando girerà a scirocco tornerà a bagnare questa tarda primavera. Ma non ora. non ancora. Aspetterò che il "tuc-toc, tuc-toc, tuc-toc..." del motore di Alfredo mi arrivi alle orecchie prima di veder la sagoma della sua barca, oltre la linea degli scogli. Aspetterò le manovre di avvicinamento, lo guarderò arenare la chiglia e scendere in acqua con i vecchi stivaloni. Aspetterò che lui e il suo amico abbiano portato a secco la barca con quell'arrugginito carrello a motore. E solo allora mi alzerò da questo muretto e gli andrò incontro.
Lo vedrò strizzare gli occhi piccoli e chiari, sulla sua faccia abbronzata del sole di tutta una vita. Lo osserverò riconoscermi, mentre una smorfia di un mezzo sorriso, gli disegnerà il viso. Aspetterò la sua battuta sul bianco della mia barba, non bianca come la sua e lo lascerò prendermi in giro sulla mia montanarità. Aspetterò che finisca di mettere a posto la barca, di scender le cesti di reti, lo guarderò lavorare senza fretta. lentamente. Camminerò sulla battigia e disegnerò gli animali per qualcuno che non c'è. E solo quando lo vedrò accendersi una sigaretta e aggiustarsi il vecchio cappello sulla testa calva, solo allora gli chiederò: "come è andata ?!"
Aspetterò che sciorini tutto quello che ha da sciorinare: una vita sui pescherecci in giro per l'adriatico, una pensione su questa barchetta, passatempo più che lavoro. Una clientela piccola, che si aggira nel raggio di qualche centinaio di metri e che aspetta già sul marciapiede.
"Mosciaroli. Non so come, ma ho tirato su un sacco di mosciaroli"
E allora vada per i mosciaroli. Me ne mette un tre manciate in un sacchetto di plastica azzurro, si muovono ancora. Faccio per prendere i portafogli, ma un suo sguardo mi fa rinunciare.
"Tornate questa estate ?"
"Sicuramente a prendere il tuo pesce."
Mi avvio verso l'auto, Alfredo lontano. Il sole che scalda quel poco che basta per starsene in maniche di camicia. Un aria che sa ancora di mare, il libeccio alle spalle, che sa già di scirocco e che mi porta un suo ultimo grido: "Ma che ci fai ?"... un:
Rigatone Cocco in guazzetto di moscardini
Ho scaldato un paio di cucchiai di olio evo, ci ho lasciato colorare appena uno spicchio di aglio e un paio di rametti di basilico. Ci ho tuffato sei o sette piccadilly sbucciati e privati di semi. Dopo 3 minuti ho buttato i moscardini due o tre per persona di più se sono piccolissimi. Ho coperto e ho lasciato andare pianissimo per 15/20 minuti. Ho lessato un rigatone Cocco, scolato al dente e saltato in padella con il guazzetto. Spruzzato di un trito di prezzemolo e di un filo d'olio a crudo.
31 commenti:
Mi ritrovo perfettamente nel tuo incipit che probabilmente ruberò per farlo mio nel prossimo post.
Un appunto: perché il basilico non lo metti alla fine? L'olio essenziale delle erbe fini aromatiche con il calore si perde.
Non lo so...hai un blog dove proponi i tuoi pensieri, condividi parte della tua quotidianità, dove a volte solleciti confronti...è indubbia un po' di popolarità...questo pudore (o fastidio) che ti porta ad evitare occasioni "mondane" è curioso e tenero al tempo stesso...
Mai dire mai :-) Comunque il tuo slowfish mi piace molto si sente odore di mare...
come il tonno....INSUPERABILE!!!
BUONOOOOOOOO almeno col pensiero....
Monica!
bello... mi ricorda il "mio" mare...
sono capitata qui quasi per caso... mi fermo volentieri io che scrivo così poco!
E poi quei rigatoni...
Io vado oltre..Un rigatone è rotto e non dirmi che è dovuto al peso!!!! Ahahahahah
Indovina un pò chi sono???
A questo punto avrai anche capito quanto io sia stronata ...AHAHAHAHAHAHAHAH!
sono 3 settimane che cerco di tenere a bada la mia voglia di mare, che non è proprio dietro l'angolo, ma il tuo post me ne fa tornare prepotentemente il desiderio: magari se il tempo tiene, forse questa è la volta buona....
Saluti e, come sempre, appetitosa la tua proposta.
La voglia di mare spinge sempre di più ogni giorno che passa, ma qui l'inverno sembra non finire mai, così mi accontento di ammirare incantata questo piatto di pasta che mi ricorda soleggiati pasti su una terrazza con lo sguardo perso in un orizzonte fatto di acqua e di sole
un abbraccio
fra
Il tuo blog è un ''luogo'' dove sostare con piacere: ha sempre odori precisi e sapori familiari... e le ricette sono ottime. Il pesce è il mio cibo preferito. Buona giornata
di pancia sono d'accordo con te, stringo la mano alla non voglia di apparire, ma di cuore vorrei che gli incontri nella realtà venissero sollecitati e solleticati. se il pensiero e le parole piacciono, anche la personadipersona e peso deve meritare. ma è anche vero che la massificazione impietrisce. il tuo racconto sa di aria salmastra e di dita da leccare.
Bene sull'incipit @Maurizio... Mi hanno insegnato a mettere tutto un ramo di basilico nei sughi... devo dire che il sapore resta ... Mo provo !! :)
Non è fastidio @Virò ... e semplice e banale timidezza :(
No no sempre pronto a non dire mai @Stella... si se ne sentiva tanto !
:)) ... @Smilzo ... ma va va ;)
Si anche dal vero @Monica
Bé allora benvenuta @Chiara
Quel rigatone quando l'ho visto ho pensato a te e mi son detto lo lascio o no ? Prrrrrr :))))
Si stronata ... tanto ! :)
E lasciala andare questa voglia @Iaia
Anche qui, o lì comunque dove sto io, non passa mai @Fra dopo un bellissimo sabato una fredda domenica !
Ah bene .. resta pure se ti piace @lacquadorosa... ;)
Di cuore @Titona ... di cuore si vorrebbero tante cose !!
Che ricetta acquolinosa!!! :P***
I moscardini sarebbero le seppioline?
vabbè dai... se ti incontro per strada farò finta di non conoscerti... :DDDD ... ma non credo resisterò alla tentazione di chiamarti!!!! Per poi magari dirti solo "ciao Loste!" e poi scappare via per la vergogna! ^___^
Abbracci!
bellissimi come sempre i tuoi post!
ciao
Enrico
il primo concetto lo sento un po asociale e individualista... con chi ce l'ha? si spieghi meglio...concetto un po vago
chiedo scusa
www.chefmarco.splinder.com
mi è capitato di frequentare i saloni per lavoro... non è il mio mondo. alla fine lì, anche se si parte con buoni propositi, si finisce per perdere il contatto con la terra, il mare...
per carità, li reputo utili ed hanno permesso di salvaguardare tanti prodotti.
però non è il mio mondo e mi trovo molto meglio qui tra i tuoi post!
I moscardini sono isempre un mollusco cefalopode come la seppia @Gata ... ma dal vivo e da morti somigliano più a piccoli polpi che a seppia ... magari se non scappi due chiacchiere possiamo anche farle :)
Grazie @Enrico
Concetto vago ? @ChefMarco, mi parrebbe di no anzi mi sembra chiaro. Asociale ? Mah su questo fate Voi ... Non ce l'ho proprio con nessuno, assolutamente.
ah vedi cara @Marzia anche tu sei un po' asociale e individualista :))))
loste rispetto e leggo molto volentieri le tue riflessioni...ma questa l'hotrovata closed e poco open...la vita va vissuta nel tessuto sociale
il pensiero di marzia non lo condivido il mondo è tutto e non solo su di un blog...rispetto l'opinione ma trovo anche questo closed
dai saloni del gusto e dalle varie rassegne ognuno prende il meglio di quello che vuole e critica democraticamente quello che gli resta.... visto che ridete rido pure io ;)))...non vi allarmate sono permaloso e tutto questo lo scrivo in simpatia
distinti e pacati saluti ;)))
Ci mancherebbe che il mondo sia qui e solo qui... sarebbe presunzione. Il mio non partecipare ai saloni, pensavo fosse chiaro, non è per supponenza ma necessità, impossibilità. Poi a volte scopro anche che era meglio non andarci ... quindi.
Sempre pacatissimi saluti :) Marco
Bello questo post. Mi ricorda quando vivevo in Italia ed andavo a pescare le arselle. Si andava i primi di Giugno, quando l'acqua era sempre freddina (almeno per i miei gusti). Poi, dopo averne fatto un secchiello, ci mettevamo sulla riva e le sceglievamo. E ancora tutte le fasi della spurgatura e della pulitura...Erano rituali semplici, ma ora che vivo in Finlandia sono forse queste le cose che piú mi mancano...e il mio mare e l'odore del salmastro, tantissimo...
Scusate per l'amarcord :)
Lucy
Sicura del fatto che tu non ce l'abbia con nessuno, volevo solo puntualizzare che il mondo non è dicotomico come appare da quanto hai scritto, e che appunto la prima parte del post non esclude la seconda (e viceversa :-P)
Oh cazzarola :))) ... ci mancherebbe che la prima non escluda la seconda (almeno me lo auguro per chi è anche interessato alla prima :P)
Volevo solo dire che per me ... PER ME... è difficilissimo riuscire a partecipare ad un evento come quelli che ho descritto... bé sempre che non me ne organizzino uno a Treviso e allora me ce prendo anche un giorno de ferie ... Ah a proposito dal 1 al 3 parteciperò (in incognito ) a "Distinti Salumi":))
ma no, anonimo, hai frainteso in pieno!
io non vivo nei post e nei blog, ma proprio a contatto con la terra, la sua gente vera, gli animali ed il letame, è lì che mi trovo bene!
è vero che c'è del bene, tanto di cappello quando queste iniziative (salone del gusto, ecc...) riescono a fare del bene, a salvare un prodotto, ecc.
ma io, in quei saloni, mi sento spaesata, così lontana dalla terra.
individualista? selvatica al 100% ;-)))
Lo sai che non è "che vada pazza" per la pasta grande con i sughetti di pesce - vedi orecchiette - ma i tuoi racconti, specie questo con.. l'aria salata, mi piacciono assai.
Penso anche che tu faccia benissimo a scansare posti monotema e monofoto; devono essere alquanto noiosi se ogni camera che ci passa ..click e la stessa cassetta di pesce..click e lo stesso cartoccetto..
Abbracci da nishanga
Io adoro i sughetti di pesce, e le tue immagini sono davvero speciali!! Ciao!!!
Questo rigatone Cocco con moscardino mmm... me ne farei un bel piatto anche a quest'ora e poi... a nanna! Bel post, come sempre!
Mi dai fame anche alle 7 di mattina...meravigliosa la tua pasta...Buona settima
nuovo link : http://blogs.cotemaison.fr/aufildemesrevesdamour/
a me son piaciute sia la prima che la seconda parte del post, e le trovo assolutamente compensatrici. E che piatto di pasta ragazzi GNAMM
Rispondo oggi, dopo un po' di giorni. Giusto per fare il commento incognito ad un incognito :-)
Io vado, giro, mi godo gli eventi e sto lontana dalle calche, dalle luci della ribalta e da quant'altro. Perché mi imbarazzerebbero, mi stancherebbero o comunque mi distoglierebbero da quelli che sono i miei obiettivi, che appunto stanno dentro gli stand, non attorno. Sono andata allo slow fish e ho pure visto qualcuno, ma non mi sono sentita obbligata a farmi avanti, a presentarmi, eccetera. La stessa cosa è successa al salone del gusto o in altri eventi ed occasioni. Qualcuno mi da della snob, altri dicono che me la tiro, i più intelligenti capiscono, altri ancora sanno che in genere scelgo chi incontrare e non lo faccio come manifestazione pubblica ma come piacere privato.
Secondo me il tuo ragionamento funzionerebbe se non rinunciassi a un qualcosa (sempre che trattasi di qualcosa di cui t'importa), ma se il timore o la scarsa voglia di incontrare qualcuno ti inibisce qualcosa... bè...
Posta un commento