13 giugno 2011

La prima volta


Il maresciallo sta camminando su e giù lungo la stanza, misura a grandi passi l’ufficio: tre passi e mezzo soltanto. Da una parte la sua scrivania, di lato a questa, sulla sinistra, la finestra che da sul giardinetto della caserma, dalla parte opposta un piccolo tavolino con una macchina da scrivere, e una sedia che sembra di quelle dei banchi di scuola. Sopra la sedia un altro carabiniere, le spalle della giacca con una punta di freccia rossa. Di fronte alla scrivania, tra la finestra e il banchetto di scuola ci siamo noi quattro. Fa caldo il sole di agosto picchia di brutto nel pomeriggio pieno, le cicale "ragliano" che sembrano un macchinario a motore: la finestra che da sul giardinetto è aperta, ogni tanto folate di vento caldo vengono dentro, a farmi sudare più di quanto già non faccia. Con la coda dell’occhio osservo la strada oltre il giardinetto, se qualcuno dovesse passare, potrebbe anche vederci, vedermi. E se qualcuno mi vede in caserma, e lo dice a mio padre, mio padre mi ammazza. Sicuramente mi ammazza. Oppure mi riempie talmente di botte che, forse, sarebbe meglio se mi ammazza. Quelle morti, subito, istantanee.

Ecco adesso se potessi rimettere indietro l’orologio del tempo … Ci deve essere un modo per fermarsi, per dire: “no fermi, non vale”. Come quando giochiamo a nascondino e uno non riesce a trovare un nascondiglio, e allora si ferma tutto il gioco. E no, appunto, non vale. Si, non vale neanche fermare il gioco. Se in 100 secondi non riesci a trovare un nascondiglio, sei tu che hai problemi, mica il gioco. Comunque rimetterei indietro l’orologio del tempo, fino a ritrovarmi sulle scalette della chiesa quando qualcuno ha detto, “andiamo giù a Camartoni a fregare le ciliegie da Mazzi" Ecco io se potessi adesso direi “No, raga. Aspettate.” Invece siamo partiti, la strada in discesa ha aiutato lo slancio e neanche in cinque minuti ci infilavamo tra le vecchie case della Croce. L’orto di Mazzi in bella vista, la recinzione con la rete a rombi larghi che poco può contro lo slancio di questi dodicenni eccitati dal "vietato". Un salto e via chi si arrampica sull'albero, chi sotto tiene la maglietta allargata per raccogliere i frutti, le foglie, i rami. Ma come i rami? Ma come ti è venuto in mente di spezzare un ramo? Per far prima ! Per far prima? Ma sei deficiente ?! I rami ? Se c'è una cosa che ti insegnano a non rompere i rami degli alberi da frutto.

E’ che a dodici anni se non sei stupido, sei deficiente, se poi di dodicenni ne metti insieme quattro non fai 12x4=48 per qualche strano motivo di matematica che si mischia ai neuroni 12x4 in questo caso fa un 8 scarso.

“Signor poliziotto …!” Qualcuno rompe la sequenza dei miei pensieri. A parlare credo sia stato Massimino. Non ha fatto in tempo a finire “…ziotto” che il maresciallo che camminava per la stanza in maniche di camicia rimboccate, la giacca appoggiata sulla sedia, è diventato tutto rosso e si è messo a urlare. Urla che sembra matto, mi urla in faccia convinto che a parlare sia stato io. Urla talmente tanto che mi tremano le gambe. Il mucchio di ciliegie appoggiato sopra la sua scrivania è scomparso dietro di lui. Ciliegie calde prima, figurati adesso, caldo su caldo. Il ramo spezzato, invece, lo tiene in mano, ancora, il signor Mazzi, in piedi dietro di noi. Sembra un bastone tipo quello del papa, solo che è pieno di foglie, che si stanno appassendo, e di ciliege. Ogni tanto una ciliegia cade e allora il signor Mazzi la raccoglie e la tiene nella mano libera. Intanto le urla continuano "CA-RA-BI-NIE-RE, CA-RA-BI-NIE-RE "Se continua ad urlare giuro che mi metto a piangere. Speriamo che passi mio padre, così mi vede mi ammazza ed è tutto finito.

Poi è un attimo, si sente solo il suo respiro, son tutti in silenzio, non che prima parlasse qualcuno, ma adesso non respirano neanche. Aspettano qualcosa, qualcosa da me, perché tutti gli occhi sono puntati su di me: i miei amici mi guardano, il carabiniere alla macchina da scrivere mi guarda, il signor Mazzi mi guarda e anche il maresciallo mi guarda. Io lo guardo mentre piegato sopra di me, paonazzo dall’arrabbiatura, punta il dito indice all’altezza dei miei occhi. Suggerite ! Ecco mi passa per la testa lo stesso pensiero che ho, quando la prof mi chiama alla lavagna per l’interrogazione: suggerite per favore ! Ma per quanto resto in ascolto non sento nessun sussurro. Ha fatto una domanda. Si sicuramente ha chiesto qualcosa. Ma cosa ? Una goccia di sudore mi scivola lungo la schiena, sempre più veloce, e per come sono seduto rigido e teso in avanti, non c’è nulla a fermarla, si infila nelle mutande e arriva fin giù dentro alle chiappe. Ingoio, prendo fiato e …
“Sc... scusi … signor ... Poliziotto, mi ripete la domanda ?!”

L’avessi mai detto in due secondi due, ci ritroviamo tutti fuori dalla caserma, con il maresciallo che ci urla dietro, strappa i fogli dalla macchina da scrivere per tirarceli. Abbasso la testa mentre un foglio mi si volteggia davanti c’è scritto:

“lajsd kjaskjqj kjsadlkudo lakjsdaklsu kasjlkjdlqkje iqjkajkj jkaljsda jkdhqo khsakjh pakshdiuywp​qiw djaskj dqwi ojdoijdkajio hjw d oi jdijo ….” ma che lingua è ?

Restiamo in mezzo alla strada la porta della caserma sbarrata, tesi, disorientati, ma anche rilassati, il signor Mazzi col ramo in mano ci guarda la faccia in una smorfia di diniego. Ma come poliziotto ? Quello è un carabiniere !
Visto mai un carabiniere nei telefilm: Staschi e Ach sono poliziotti, Ponciarelli è un poliziotto, Kogiac era un poliziotto, e anche sulle strade di San Francisco, dove c'è quello con il naso grosso, tutti poliziotti, mai visto un carabiniere.
Tutti annuiamo alle affermazioni esperte di Massimino. Il signor Mazzi butta il ramo e se ne va. E con le ciliegie che ci facciamo ?

Strudel di ciliegie con crema frangipane


Per la pasta tirata dello strudel
150 gr di farina per dolci
80 gr di acqua tiepida
1 cucchiaio di olio di oliva
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di aceto di vino bianco

In una scodella impastate gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio e morbido, che farete riposare in frigo per una mezz'ora.

Per la crema frangipane
125 gr di mandorle macinate (o farina di mandorle se preferite minor consistenza)
100 gr di burro
125 gr di zucchero
50 gr di farina setacciata
1 uovo intero
1 tuorlo
Con una spatola amalgamate il burro morbido con lo zucchero, aggiungete le mandorle, incorporate l'uovo e il tuorlo, e poi la farina. Inserite tutto in una sac à poche e lasciate per mezz'ora in frigo, per riacquistare consistenza.


Preparazione finale
400 gr di ciliegie snocciolate
2 cucchiai di mandorle tritate o pan grattato
Burro fuso per spennellare

tirate la pasta con il mattarello stendendola su di un canovaccio infarinato, lavoratela a lungo fino a renderla sottile e trasparente, se la pasta resta troppo spessa risulterà dura dopo la cottura. Imburrate tutta la pasta con un pennello e del burro che avrete fatto fondere. Cospargete 1/3 della pasta con un po' di farina di mandorle o del pan grattato, disponete un poco di crema frangipane sopra alla zona dove avete cosparso le mandorle, stendete le ciliegie, ricoprite con la restante crema frangipane (io per la cronaca ho anche aggiunto gocce di cioccolato) e richiudete a rotolo, avendo cura di imburrare ancora mentre arrotolate.

Infornate a 180 gradi, per circa 40 minuti a metà cottura spennellate lo strudel, con un rosso d'uovo a cui avrete aggiunto due cucchiai di zucchero di canna, che deve rimanere consistente.

Io dovrei confessare altre piccole cose:

  • la distruzione di tutti i vetri delle finestre di una casa che consideravamo "abbandonata", i proprietari vivevano a Ferrara e quella era la loro casa di vacanza;
  • il furto di varie cose nell'alimentari del paese, un estate venimmo colpiti dal raptus cleptomane;
  • la distruzione della tenda in plastica dello stesso alimentari, andavano di moda gli Scoubidou ve li ricordate ?
Per tutto quanto sopra, abbiamo sempre avuto colloqui con la "polizia" locale. E voi avete mai combinato qualcosa da ragazzini ? Un po' di sano coming-out coraggio !

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Oste ma ad Agosto ancora le ciliege? Che razza erano? Comunque credo che tutti abbiamo passato un periodo ^illegale^Anche noi al liceo abbiamo passato il periodo della spesa proletaria ..finche' poi per una esperienza analoga non siamo rinvenuti:) Bella la ricetta la proverò presto .. comunque e' sempre una gioia leggerti Claudia

Unknown ha detto...

Quando scrivi riesci così tanto a coinvolgermi da sembrare di essere li con te a vivere queste storie.
Riesco a sentire i rumori , le emozioni fino ai battiti del cuore. È come battere le barriere spazio-temporali.Magari riuscissi a farlo anche per mangiare il tuo fantastico strudel di ciliegie.Complimenti.

Loste ha detto...

Usti, hai ragione @Claudia, probabilmente nei ricordi mi si son confusi il tempo delle vacanze da bambino con quello delle ferie da adulto :) comunque faceva un gran caldo, e sono abbastanza sicuro che fossero ciliegie. Poi ci siam finiti anche per pesche, albicocche e anche per le pannocchie da arrostire sul fuoco ... Praticamente tutto il cucuzzaro :)))))

Grazie @Annamaria :) i tuoi commenti e quelli di chi scrive mi danno la carica a continuare a sci ere ; )

JAJO ha detto...

Strepitoso ed esilarante: uno dei tuoi post più belli :-D

Intanto complimenti anche per lo strudel, veramente niente niente male...

Dai Carabinieri (o dai poliziotti :-D) mai, però una volta, ammaliato dai riflessi metallici, rubai dal cartolaio davanti le elementari due flaconcini di porporina: mia madre li trovò in un cassetto e non ricordando di averli comprati lei fece "due più due" (malgrado non avessi mai rubato null'altro). Me li fece trovare "dritti in piedi" sul mobile e non ci fu bisogno di dirci nulla: solo che mi vergognai ancora di più davanti il cartolaio quando mia madre mi costrinse a riportargli i due tubetti ed a fargli le mie scuse.

Poi c'è il fatto delle "caramelle Mou": quando il barista, il buon Pasqualino, alle 10 di ogni mattino, prendeva il sacco delle bottiglie e le andava a buttare nei secchioni della circonvallazione del paese, noi (3 o 4 sciamannati) entravamo nel bar incustodito e rubavamo un paio di caramelle ciascuno dal bancone, dove erano in bella vista dietro un vetro. Non di più, altrimenti se ne sarebbe accorto (cosa che, sono sicuro, fece comunque :-D)...


P.s.: Però hai ragione: mai visto un Carabiniere in un telefilm :-)))

ElisaPavan ha detto...

interessante la tua versione dello strudel! davvero invitante :)

Gloria ha detto...

Io non faccio coming out per due motivi:
1) ho rimosso (tipo formattazione) buona parte dei ricordi di infanzia...
2) da ragazzina (e anche da adolescente) ero banalmente tranquilla
Però in compenso ho appena finito di preparare la frangipane, snocciolato le ciliege, impastato la pasta per lo strudel... poi ti dico come è venuto!
:)

Luc ha detto...

guarda un po' che da ragazzino piccolo su 7-8 anni mi son beccato una fucilata a sale proprio per andare a rubare 'ste ciliege dall'albero, che avevano il sapore del proibito e del furto che le rendeva indimenticabili. come il bruciore delle chiappe.

sulemaniche ha detto...

la crema frangipane è veramente divina, ancora non l'ho mai provata, un bacio

Loste ha detto...

Minchia @Jajo altro che Carabinieiri tua mamma. Bé anche io penso che si siano sempre accorti, nel mio caso a metà estate la tenda era scomparsa :D I carabinieri solo oggi nei telefilm, la nostra infanzia c'erano i poliziotti americani e la serie di Film "Milano fa qualcosa, la polizia risponde"

Grande @Gloria :D


Sono felice di aver creato interesse @Passiflora ; )

Estiqaatsi @Luc addirittura sparavano ?!?! E Milano che faceva :D :D :D comunque anche da noi de 'ste fucilate caricate a sale si sentiva parlare.

Eh si @Sulemaniche è proprio bbbona ... Questa è la versione (rivisitata con meno burro ) di Luca Montersino dal suo libro "Peccati di gola" :P

Virò ha detto...

Per un attimo mi è sembrato di avere in mano un racconto di Carofiglio...poi mi sono resa conto che in effetti lui incontra solo poliziotti!...

P.s. Strepitoso lo strudel!

JAJO ha detto...

Hahahaha non mi parlare di tende, che mia nonna ne aveva una a fettucce bianche e verdi e noi ragazzini le "accoppiavamo" e poi allontanando e avvicinando velocemente i pugni, tenendole ben strette, le facevamo... scoppiettare (e quante ne abbiamo rotte :-D)

P.s.: poi c'era Nico Girardi "Er Monnezza", che tutto era, però, tranne che un poliziotto hahahaha

Loste ha detto...

Eh si @Virò da lui poliziotti come se piovesse !

Eeeeh @Jajo quel giochetto con le tende e chi se lo scorda ... No "er Monnezza" non fa parte della mia infanzia, ero un poliziotto sui generis, e mica potevi guardare un film e dove c'era una parolaccia !!

JAJO ha detto...

Infatti me li sono visti da grande anche io i suoi film ;-D

silvia.moglie ha detto...

golosità istantanea guardando lo strudel, poi ho letto e sorriso, mamma quanto sei bravo. sei.

a parte che "a rubar" ciliegie e frutta vado tutt'oggi (ma i contadini lo sanno e mi lasciano fare)
come a jajo m'è capitato di fregar un temperamatite, che mamma ha collegato etc etc etc, precisa precisa.

se ci penso arrossisco ancora.

Anonimo ha detto...

Rincorsa da contadino furioso per qualche pannocchia da cuocere sul fuoco...sempre furto è...poi io il CA-RA-BI-NIE-RE lo avevo in casa...e ti lascio immaginare il resto della storia!!
Mìgola

Loste ha detto...

Ah ecco @Jajo e me pareva ! :)

Ah bè @Silvia anche io vado a fregar dal vicino che mi dice: "prendi, prendi ..." e io mi incazzo che deve almeno far finta :D grazie

Ah bé @Migola pannocchie e fave valgono alla grande, scherzi ! Certo che però con l'arma in casa :D

robertaincucina ha detto...

Ciao e complimenti per il tuo blog davvero molto singolare. Questo dolce è davvero strepitoso e lo proverò sicuramente. Ti do un saluto e ti seguirò con molto piacere

pirinapina ha detto...

La cosa più trasgressiva che facevamo da piccoli erano delle rappresaglie nei confronti della portinaia... lei non faceva entrare in cortile da noi una bambina nostra amica che abitava nel palazzo vicino e che non aveva altri bimbi con cui giocare, e noi facevamo le strisce sul pavimento della portineria che la portinaia aveva appena lucidato. Anche se la cosa più divertente era la cospirazione piuttosto che l'atto in sè.....

sifeba ha detto...

mmmhhh, ah parte che il tuo racconto è buffissimo, ma lo strudel mi invita, mi invita, mi invita, peccato non ci siano le ciliege, domani lo farò di ananas e...bohhdevo decidere...