16 maggio 2010

Il coraggio ritrovato

Ninna nanna, ninna oh
'sto monello a chi lo do

Ho detto a Matti che è ora di andare a dormire e mia zia ha iniziato a canticchiare. Quante volte avrò sentito cantare questa filastrocca? Quante volte l'ho cantata ai miei figli. Sdraiato al loro fianco per farli addormentare, la mia mano sui loro occhi, respirando il loro respiro. É liquida questa filastrocca, come un ruscello che scorre nel bosco. Mi si
srotola davanti, mentre la canticchio penso alla strofa successiva, alla paura che da bambino avevo nel buio della notte.

Ninna nanna, ninna oh
'sto monello a chi lo do
Lo daremo alla befana,
che lo tenga una settimana.

Una vecchia befana, brava solo una volta all'anno quando portava i regali, per il resto dell'anno pronta a portarti via per una settimana intera. Poi arriva colui che ho sempre immaginato con la barba bianca. L'immagine di una pagina di sussidiario dove il passaggio tra il 31 dicembre e il 1 gennaio era raffigurato da un vecchio con la barba bianca che se ne va, e un bambino che resta li a rappresentare il nuovo anno che arriva.

Ninna nanna, ninna oh
'sto monello a chi lo do
Lo daremo alla befana,
che lo tenga una settimana.
Lo daremo all'omo bianco
che lo tenga tanto, tanto.

Ma la paura più grande mi arrivava con la penultima strofa. Lì c'era quello che oggi è l' immaginario collettivo del male ai bambini. Internet, i pedofili, i pazzi che vagano senza esser fermati. Un' anno intero, come i rapimenti sull' Aspromonte. Mi raggomitolavo sotto le coperte e speravo no... speriamo che non tocchi a me.

Ninna nanna, ninna oh
'sto monello a chi lo do
Lo daremo alla befana,
che lo tenga una settimana.
Lo daremo all'omo bianco
che lo tenga tanto, tanto.
Lo daremo all'omo nero
che lo tenga un anno intero

L'omo Nero



Per la bisque
Un soffritto fatto a dadolata di sei carote, un porro, una cipolla e un cuore di sedano. Ho fatto andare in olio evo: 3 cucchiai e in una noce di burro di 30 gr.. Rosolate bene le verdure, ho aggiunto la punta di un cucchiaino di concentrato di pomodoro. Ho messo dentro sedici scampi, avendo diviso la testa dalla coda. Rosolato per un paio di minuti e sfumato con mezzo bicchiere di cognac e mezzo bicchiere di vino bianco. Ho lasciato andare per qualche minuto, poi ho recuperato le code e tenute da parte. Ho fatto alzare il bollore, aggiungendo poca acqua bollente se serviva. Ho spento e lasciato raffreddare.Ho recuperato le teste dei gamberi e in un mortaio capiente ho pestato il tutto. Ho allungato con poco brodo di verdure bollente, filtrato e incorporato alla bisque. Ho passato il tutto con un frullatore ad immersione, riportato a bollore e ridotto, salato e pepato.

Per la sfoglia:
Impastate 2 uova con 200 gr di farina "0", un pizzico di sale e una confezione di nero di seppia. Preparate l'impasto e lasciate riposare almeno mezz'ora in frigo.

Per la farcia del tortello:
questa volta ho usato 150 gr di filetto di branzino, 150 gr di code di scampi, il tutto passato al mixer. Ho insaporito con pepe, sale, noce moscata e la buccia grattugiata di un limone.

Ho tirato la sfoglia e fatto dei tortelli di media grandezza.

Servito con code si scampi e punte di asparagio cotte al vapore.



Come finiva, o com'è, questa filastrocca dalle vostre parti ?

19 commenti:

L'acqua 'dorosa ha detto...

Me la cantava sempre mia nonna. Intanto m'indignava la quantità di personaggi a cui sembrava potesse affidarmi senza battere ciglio. Certo l'idea di essere addirittura a disposizione di un tipo fatto d'ombra era la più temibile delle minacce. Chi avrebbe detto aalora che avrei potuto divorarlo!!!! Vendetta... tremenda vendetta!

Mia ha detto...

Non so più come finiva quella filastrocca che veniva ninnata anche a me dalla mia nonna e produceva uno strano miscuglio di sentimenti perchè le parole mi inquietavano ma, allo stesso tempo,la voce di nonna aveva il potere di domare quel sortilegio.Comunque mi è cara.

Gambetto ha detto...

Bello davvero il piatto. In un attimo di golosità avevo pensato che il tortello volendo si poteva anche tralasciare tostando abbondante pane cotto a legna e vedendo l'uomo nero solo per averne fatta indigestione :P Poi la pacatezza ha preso il sopravvento e non ho potuto far altro che annuire all'ottima scelta degli abbinamenti di gusto ancor prima che cromatici :))

JAJO ha detto...

Lo daremo alla sua mamma
bimbo bello fai la nanna

(e non c'era, da me, la strofa sull'uomo bianco)

P.s.: il piatto è un tripudio di colori e sapori: complimenti !!!

Alem ha detto...

nemmeno io avevo l'uomo bianco, solo il nero.
L'altro giorno mia figlia la cantava a modo suo.... ninnalo' :)
Questo piatto è meraviglioso!

Rossella ha detto...

E sì, le ninne nanne ci accomunano. Per il tuo piatto non ho parole, veramente straordinario ! Buona settimana !

Ely ha detto...

famosa e comune a tutti questa filastrocca... io la cantavo personalizzata,
ninna nanna
ninna ho
questo bimbo a chi lo do
lo daremo alla zia Mary che lo porta ad un safari...
l'ho daremo al nonno Gianca che lo porta al rifugio Branca....
e così via per tutti i parenti.
Buono questo piatto! molto raffinato ciao Ely

Elle ha detto...

Beh, assolutamente straordinario questo piatto...!!!
E sempre poetico il contorno....:-)

deny ha detto...

Piano, piano ti imparo a conoscere e sei una rivelazione. Devi essere un gran babbone!!!La foto è una delizia come il contenuto.Anche i colori sono ben assemblati. Un bacio a Matti. deny

silvia ha detto...

non ricordo come finiva quella che mi nannava nonna, ma a quella che cantavo al mio sparso non aveva l'uomo bianco e finiva con questo bimbo mi terrò, che non potevo sopportare l'idea di darlo via per un anno intero, chissà se per lui aveva l'effetto che scrivi...piatto straordinario. bravo come sempre.

Loste ha detto...

@Lacquadorosa :) anche io ero piuttosto dubbioso su questa filastrocca ma alla vendetta non avevo pensato :))

E' cara a tutti @Mimì io l'ho cantata ai miei figli :)

Non scarterei assolutamente il pane @Gambetto ma io ci vedo meglio un pan brioche a tocchetti appena dorato in padella con un niente di burro.

Grane @Jajo mi hai ridato tranquillita :))) nella mia memoria c'era anche un: "Lo daremo al buon gesù che non ce lo riporti più" :((
grazie !

:) allora è per tutte le generazioni @Alem, Grazie

Loste ha detto...

Azzizeee @Rossella :))

Bé decisamente meno ancestrale @Ely alla fine per quanto male ti podesse andare nel tuo caso ti ritrovavi sempre in famiglia :)

Grazie anche a te @piccolacuoca

:) Ah si @Deny ! Bene che alla fine non vengo fuori un babbo burbero e scontroso ... cosa che non sono, almeno così dicono loro. Sarà fatto ;)

Brava @Silvia meglio ammorbidire questi estremismi delle tradizioni :) Grazie

Marco Fraschetti ha detto...

ohhhhh qui si lavora a legge sto post m'e venuto sonno.... scusa chef non se la prenda a male ma quel raviolo nero al centro è antiestetico assomiglia....
un caro saluto

Loste ha detto...

A che assomiglia @marco certo che hai una visione pessimistica delle cose.
Saluto ricambiato.

Sabrine d'Aubergine ha detto...

Caspita che sciccheria di piatto! Colori, profumi... mi piace un sacco! Me lo rileggo, va... E comunque, sappi che dalle mie parti il male aveva una gradazione ulteriore: "Lo daremo a bBelzebù, che non lo riporta più..."
E adesso aspetto il raviolo Belzebù...
Ciao!

Sabrine

Anonimo ha detto...

La mia di nonna alla fine scoppiava a ridere e giurava che non mi avrebbe dato a nessuno... sarà per questo che alla fine son cresciuta serena e ora cambio casa e nazione ogni 2 anni senza troppi traumi?

Il raviolo non sembra niente di strano, non credere ai pessimisti.

Cinzia

Loste ha detto...

Aaaah @Sabrine che flash !!!! Ma sai che mi pare che era così !!! Grazie :)

No non @Cinzia io non prendo mai sul serio i pessimisti altrimenti avrei una vita tristissima ... e non la voglio :) Gtazie anche a te

Daniela ha detto...

La conosco anch'io quella filastrocca. Il tuo raviolo è fantastico, anche la foto mi piace molto. complimenti. Ciao Daniela.

Loste ha detto...

Grazie e ciao @Daniela

Vedi che c'era anche il buon Gesù ... grazie @Ciboullette :)