NiiiiK!T
„Nicht berühren, kleines Baby!“
Il “Nicht” mi fa saltare sul posto dallo spavento. Ha un tono altissimo quasi gridato, ed è lungo: “Niiii …” talmente lungo che per un attimo pensi: “E adesso ?!”. Poi arriva “..cht”. Ma non è proprio così come te lo immagini “…cht”, è più “..KT” l’acca è sparita e la ci è un cappa. Il tutto diventa un “NiiiiKT !” anzi forse addirittura un “NiiiiK!T” talmente è rapida la chiusa della parola. Il resto non serve, basta “NiiiiK!T” a bloccare la mano di Matti allungata verso un pezzo di mela. Mi guarda con quegli occhioni e mi chiede “Perchéèè” un’espressione triste, lo sguardo piagnucolante e le “èè” strascicate. Lui non sa il tedesco e non serve tradurgli la frase. Bastato è il “NiiiiK!T”. Ha capito che quel pezzetto di mela avanzato non sa da toccare.
E’ voluto venire con me mentre lo chef di questo ristorante altoatesino mi ha invitato nella sua cucina a spiegarmi il mondo dello Strudel. E' nato tutto un po' per caso, la sera prima faccio un paio di domande, probabilmente ben fatte, e dopo le risposte lo chef mi chiede se per caso siamo colleghi. No non mi permetterei, ma spiego la mia passione e si parla, "mi fenga a trovare domani pomegriggio, dopo lo sciato". Ma al pomeriggio, dopo lo sciato, "Spaccabal" non mi molla, lo porto con me: però stai buono, stai fermo, stai composto, non parlare, non toccare, non piagnucolare, e non dire che hai fame. "Tutto insieme, non devo fare papà ?!"
In effetti quando ho chiesto se potevo portarlo, lo chef, non era molto convinto e di fronte alla mia rinuncia a partecipare a questo incontro, alla fine ha acconsentito.
Ma ora ha allungato quella mano, congelata da quel “NiiiiK!T” E ce ne siamo tutti pentiti. "Ma neanche un pezzo di mela posso mangiare ?!" Pare di no. Con gli occhi mi sforzo di fargli capire che non si può, che deve abbassare la mano, che dopo gli faccio far merenda, agli occhi aggiungo mimiche facciali che neanche Marcel Marceau e Joséphine Baker messi assieme riuscirebbero a fare altrettanto. Mi guarda, tra il sorpreso e l'incompreso: "Eeeeh ?!..." mi chiede "Voglio la mela !!!" E va bè allora lasciamo stare, uno può essere anche un artista, ma se non c'è feeling.
Intanto alle mie spalle si è materializzato lo chef altoatesino, quello del "NiiiK!T", lo sguardo serio, un coltello da cucina in mano, che passa e ripassa nello strofinaccio appeso al grembiule. Addirittura ! Si allunga oltre di me, che faccio scudo con il mio corpo di genitore, di padre. "Permesso, mi scusi" Allunga un braccio verso Matti, verso il banco, verso la sua testa di capelli arruffati. Tutta la vita mi passa davanti, ora gli blocco il braccio con il coltello, cadiamo in una lotta all'ultimo respiro, è più grosso di me e maneggia meglio la lama, ma io ho la forza del padre. Lo blocco a terra con le ginocchia sulle sue braccia mentre gli assesto un colpo di kungfu in piena faccia .
"Eh mi scusi", dice ancora. Mi spinge di lato si allunga sul banco a prendere una teglia che il suo assistente, gli passa , calda di forno.
"Non defi manciare mela. Mancia Struutel" taglia veloce una fetta e l'allunga a Spaccabal.
Strudel di agnello e patate
Il “Nicht” mi fa saltare sul posto dallo spavento. Ha un tono altissimo quasi gridato, ed è lungo: “Niiii …” talmente lungo che per un attimo pensi: “E adesso ?!”. Poi arriva “..cht”. Ma non è proprio così come te lo immagini “…cht”, è più “..KT” l’acca è sparita e la ci è un cappa. Il tutto diventa un “NiiiiKT !” anzi forse addirittura un “NiiiiK!T” talmente è rapida la chiusa della parola. Il resto non serve, basta “NiiiiK!T” a bloccare la mano di Matti allungata verso un pezzo di mela. Mi guarda con quegli occhioni e mi chiede “Perchéèè” un’espressione triste, lo sguardo piagnucolante e le “èè” strascicate. Lui non sa il tedesco e non serve tradurgli la frase. Bastato è il “NiiiiK!T”. Ha capito che quel pezzetto di mela avanzato non sa da toccare.
E’ voluto venire con me mentre lo chef di questo ristorante altoatesino mi ha invitato nella sua cucina a spiegarmi il mondo dello Strudel. E' nato tutto un po' per caso, la sera prima faccio un paio di domande, probabilmente ben fatte, e dopo le risposte lo chef mi chiede se per caso siamo colleghi. No non mi permetterei, ma spiego la mia passione e si parla, "mi fenga a trovare domani pomegriggio, dopo lo sciato". Ma al pomeriggio, dopo lo sciato, "Spaccabal" non mi molla, lo porto con me: però stai buono, stai fermo, stai composto, non parlare, non toccare, non piagnucolare, e non dire che hai fame. "Tutto insieme, non devo fare papà ?!"
In effetti quando ho chiesto se potevo portarlo, lo chef, non era molto convinto e di fronte alla mia rinuncia a partecipare a questo incontro, alla fine ha acconsentito.
Ma ora ha allungato quella mano, congelata da quel “NiiiiK!T” E ce ne siamo tutti pentiti. "Ma neanche un pezzo di mela posso mangiare ?!" Pare di no. Con gli occhi mi sforzo di fargli capire che non si può, che deve abbassare la mano, che dopo gli faccio far merenda, agli occhi aggiungo mimiche facciali che neanche Marcel Marceau e Joséphine Baker messi assieme riuscirebbero a fare altrettanto. Mi guarda, tra il sorpreso e l'incompreso: "Eeeeh ?!..." mi chiede "Voglio la mela !!!" E va bè allora lasciamo stare, uno può essere anche un artista, ma se non c'è feeling.
Intanto alle mie spalle si è materializzato lo chef altoatesino, quello del "NiiiK!T", lo sguardo serio, un coltello da cucina in mano, che passa e ripassa nello strofinaccio appeso al grembiule. Addirittura ! Si allunga oltre di me, che faccio scudo con il mio corpo di genitore, di padre. "Permesso, mi scusi" Allunga un braccio verso Matti, verso il banco, verso la sua testa di capelli arruffati. Tutta la vita mi passa davanti, ora gli blocco il braccio con il coltello, cadiamo in una lotta all'ultimo respiro, è più grosso di me e maneggia meglio la lama, ma io ho la forza del padre. Lo blocco a terra con le ginocchia sulle sue braccia mentre gli assesto un colpo di kungfu in piena faccia .
"Eh mi scusi", dice ancora. Mi spinge di lato si allunga sul banco a prendere una teglia che il suo assistente, gli passa , calda di forno.
"Non defi manciare mela. Mancia Struutel" taglia veloce una fetta e l'allunga a Spaccabal.
Strudel di agnello e patate
Per questa preparazione ho usato una variante della "pasta tirata" sostituendo a l'olio lo strutto, e quindi impastate 150 gr di farina 00, 80 gr di acqua tiepida, un cucchiaino di strutto, un pizzico di sale e un cucchiaino di aceto o vino bianco. Una volta ottenuta la massa lasciatela riposare in frigo. Intanto scottate in una padella calda e con un filo d'olio, un carrè di agnello: rosolatelo bene bene, da tutte le parti e poi lasciatelo raffreddare. Preparate una sorta di rosti con un paio di patate schiacciate, un uovo intero, profumando con erba cipollina, sale e pepe. Cuocete il rosti in padella con un filo d'olio, poi lasciate raffreddare.
Componete lo strudel stendendo la pasta sottile, una volta stesa spennelatela con olio evo, cospargete la pasta con un paio di cucchiai di pane grattato. Disponete il rosti e sopra di esso il carrè di agnello che avrete imburrato e poi insaporito con un trito di timo, rosmarino, sale e pepe. Chiudete bene lo strudel poi infornate a 180° per 20 minuti finché non diventa bello dorato.
"Pampino in cucina è pericoloso !" Lo so anche in quella mia !
21 commenti:
Le tue ricette sono sempre così perfette..si può dire? Degne degli alti chef! Ogni tanto mi metto a gironzolare pe ril blog poi mi dico troppo difficile, troppo complessa, troppo lunga...eh mi limito ad ammirare chi certe cose le sa fare ;-)
Bravissimo!
Castagna
PS hai fatto morir dal ridere con la descrizione dello chef
Ma che antipatico questo chef....un pezzettino di mela, mica un lingotto!!!!!Per il resto tutto speciale come sempre, sei veramente fantasioso! deny
ps. per caso tuo figlio è "una birba"?
Non solo pampino...anche pampina precoce molto pericolosa in cucina!Che dici se tolgo il povero agnellino e lo sostituisco con lo chef altoatesino...?Complimenti per lo strudel che farò al più presto.ciao a presto OrièOrnella
Povero cucciolo, mi immagino la delusione. Comunque, la ricetta è una meraviglia come la solito. Qualche mese fa ho preparato un filetto di maiale in crosta con la patata (lessa) e pasta sfoglia acquistata (AHHHHH!!!); non mi permetto nemmeno di paragonare le due cose, ma è vero che la patata ha dato, anche a questo semplicissimo piatto, un carattere decisamente gradevole. Il risultato è molto lontano da questa goduria, ma ora passerò dalla "crosta" allo "strudel". Buona giornata. Carla
però poi lo strudel l'ha mangiato?! ;-D
ammiro la tua ricetta in silenzio!!!
Sembrano una favola il racconto e la ricetta per i personaggi, per quel che hanno di tradizione, di innovazione e di fantasia, per il finale... e commuove q.b., fa sussurrare le donne q.b. e fa venir appetito anche più di q.b. ... es war einmal ein Vater mit seinem kleinen Sohn...an einem schonen tag er kocht ein...
ciao
Se fossi in te @Castagna ci proverei a farne una si sa mai che scoprissi che alla fine è meno complicato di quel che pensi :)
Mio figlio @Deny alle birbe gli fa un baffo per non dire peggio :) Ma non era antipatico alla fine non voleva che mangiasse la mela ma lo strudel direttamente :))
:)))) @Ornella nooo lasciaci l'agnello ;)
Bene @Carla aspetto di sapere come va... si la patata aiuta ;))
Si si @Acquolina mangiato ;))) parla parla !!
@Silvia :)))) tra voi donne parlate di me ?! Ahahahahah ... sono curioso come una femmina :(
Usti @Anonimo ... Ich verstehe nicht viel Deutsch, ma adesso ne capisco ancora meno :( cosa è l'incipit di una tua storia ?
parrebbe di una tua, nella terra ai confini dell'impero però! :-)...c'era una volta un padre con suo figlio piccolo...e un bel giorno cucinò...
La frase l'ho capita @Augustina ma non capivo se era un incipit tuo o di qualche libro :)
mai provato a scrivere storie io ma se (se!)ci provassi l'incipit potrebbe anche essere "c'era una volta in val di sole..." e potrebbe perfino starci dentro una ricetta antica, dimenticata dai più, che solo a leggerla sa di terra magra, di fatica tanta, di povertà dignitosa, di inverni lunghi da passare...insomma sarebbe la ricetta della povera gente come quella della "supa su l'aca".
ciao
Bé se fossi in te proverei, mi pare che di cose da raccontare ne hai molte.
Val di Sole ? Allora conosci Maurizio a Malé ! Forse ...
...senza forse. Quindi di Malè conosci "el barba" :-)
Ok, per me è ora di andare a letto, c'è un bel libro di carta che mi aspetta. Curiosando fra i libri che leggi, presa dall'ansia di trovarne uno per un fine settimana di pioggia, venerdì mi son decisa per Altai! bnotte
Mai stato a Malé. Conosco El Barba perché leggo il blog di Maurizio "QUESTO". Buono il libro, funziona comunque, anche se è il continuom di "QUESTO QUI"
'NGIORNO
..quel forse mi aveva fatto pensare che Malè e El Barba fossero conosciuti. Ti sei schivato per un pelo i miei consigli su passeggiate "digestive" nei dintorni! ciao
Però ho cempre nel cassetto di venirci, per conoscere Maurizio, e ora magari anche te ;) e per fare tante passeggiate, ma non so se chiamarle digestive, noi quando camminiamo ... camminiamo !! :)
perchè non c'è il commento che avevo postato qualche giorno fa?????
Boh @Marzia non saprei che dirti. Per scrupolo mi sono andato a vedere quale risulta essere il tuo ultimo commento nella posta ed è questo:
"Date: Sat, 8 May 2010 22:41:02 -0700
From: noreply-comment@blogger.com
To: lacolica@hotmail.it
Subject: [una colica d'acqua] Nuovo commento su Il tempo del mare.
marzia ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Il tempo del mare":
polvere di pomodoro? da te c'è sempre qualche gemma nascosta da scoprire... oltre ai "soliti" racconti!"
Mi sa che ce lo siamo perso ... ridicci !
Mi piace il tuo blog, mi è sembrato di fare una passeggiata in un giardino, in una casa di ricordi e di saperi... una scoperta. Le ricette mi sembrano curatissime ... complimenti !
Grazie @Rossella questo è un giardino... una vecchia casa... con una cucina fumante di pentole antiche !!
Ciao Loste...che bello il racconto e tutto il post...ah adesso che sono tornata a Baires ho fatto il mio piccolo omaggio alla bella terra marchigiana qui: http://glu-fri.blogspot.com/2010/05/pan-las-flores-de-sauco.html....Ciao
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