Una Zucca di Marca
Esco. Nel rumore ovattato di questa città che si va a rinchiudere in casa. Gli ultimi fuochi di un tramonto lontano, non scaldano dal freddo che è appena arrivato. Il cane dei vicini si agita dietro la siepe. Gli ululati svegliano altri due cani, in un guardino aldilà della strada. E' sempre così, il mio passare annunciato, come un tomtom casalingo, dal latrare alternato dei cani. Nessun altro per strada.
Attraverso un giardino, altalene e scivoli immobili. Un campetto di calcio scorre al mio fianco. La ghiaia grigia lascia il posto all'asfalto. Ancora una svolta, ancora siepi, giardini, spezzoni di vita non mia, che passa soffusa dietro le finestre oramai accese.
Entro. Un cartello con la scritta "APERTO" evita il dubbio che le luci basse possono far nascere. Mi infilo dentro al locale, come un boccone ingoiato senza morsi. Mi nascondo dietro ad una nicchia del muro e aspetto, un gazzettino per ingannare il tempo, che sfoglio senza leggere.
Un buon succedaneo della propria casa, della propria cucina. Cibi leggeri, fatti con cura, con storia. A pranzo: lui in cucina e lei in sala, la sera si invertono i ruoli. Si mangia veloci, tranquilli, perfetti. Poi dopo davanti ad un barcarolo, unica eccezione marchigiana in questo pezzo di Marca, si chiacchiera. Ritornano i figli che non sono qui, il lavoro, i miei viaggi e poi la cucina. La mia curiosità per i piatti locali: gli s'ciopet, i bruscàndoli, la sbirraglia. Ed ogni volta me ne ritorno a casa con un pezzo di storia non mia. Un pezzo di cultura ancora da incollare alla mia storia, e a questo blog come faccio oramai da tempo.
E se vicino ai pissacàn stasera c'era una fetta di zucca passata in forno. Ma una zucca diversa da quella che conoscevo: ogni marca ha la sua "marca" di zucca, almeno. E se c'era la zucca, dicevo, non potevo non far diventare un piatto le chiacchiere di una serata con la signora, e allora:
Gnocchi di zucca con speck di Corvara e fonduta al Montasio
Ho preparato gli gnocchi in questo modo, ma invece di un chilo di patate, li ho fatti con 600 gr. (a crudo) di patate e 400 gr. (cotti) di polpa di zucca Mantovana (così mi han detto).
Poco prima di servire ho appassito mezza cipolla in poco olio,ho profumato con del timo, ho aggiunto 200 gr., tagliati a fiammifero, di speck di Corvara, omaggio gradito di fraterne vacanze. Ho lessato gli gnocchi in abbondante acqua, e mentre saltavo gli gnocchi in padella, ho aggiunto qualche cucchiaio di fonduta al Montasio che ho preparato scaldando a bagnomaria 250 gr. latte e una noce di burro (sostituibile con 250 gr, di panna fresca) a cui ho incorporato 250 gr. di Montasio di 3 mesi che avevo grattugiato in precedenza.
Ho servito e mangiato poco, perché se siete in quattro ma affamati un paio di cento grammi in più di patate e tutto il resto in proporzione non guastano.
Attraverso un giardino, altalene e scivoli immobili. Un campetto di calcio scorre al mio fianco. La ghiaia grigia lascia il posto all'asfalto. Ancora una svolta, ancora siepi, giardini, spezzoni di vita non mia, che passa soffusa dietro le finestre oramai accese.
Entro. Un cartello con la scritta "APERTO" evita il dubbio che le luci basse possono far nascere. Mi infilo dentro al locale, come un boccone ingoiato senza morsi. Mi nascondo dietro ad una nicchia del muro e aspetto, un gazzettino per ingannare il tempo, che sfoglio senza leggere.
Un buon succedaneo della propria casa, della propria cucina. Cibi leggeri, fatti con cura, con storia. A pranzo: lui in cucina e lei in sala, la sera si invertono i ruoli. Si mangia veloci, tranquilli, perfetti. Poi dopo davanti ad un barcarolo, unica eccezione marchigiana in questo pezzo di Marca, si chiacchiera. Ritornano i figli che non sono qui, il lavoro, i miei viaggi e poi la cucina. La mia curiosità per i piatti locali: gli s'ciopet, i bruscàndoli, la sbirraglia. Ed ogni volta me ne ritorno a casa con un pezzo di storia non mia. Un pezzo di cultura ancora da incollare alla mia storia, e a questo blog come faccio oramai da tempo.
E se vicino ai pissacàn stasera c'era una fetta di zucca passata in forno. Ma una zucca diversa da quella che conoscevo: ogni marca ha la sua "marca" di zucca, almeno. E se c'era la zucca, dicevo, non potevo non far diventare un piatto le chiacchiere di una serata con la signora, e allora:
Gnocchi di zucca con speck di Corvara e fonduta al Montasio
Ho preparato gli gnocchi in questo modo, ma invece di un chilo di patate, li ho fatti con 600 gr. (a crudo) di patate e 400 gr. (cotti) di polpa di zucca Mantovana (così mi han detto).
Poco prima di servire ho appassito mezza cipolla in poco olio,ho profumato con del timo, ho aggiunto 200 gr., tagliati a fiammifero, di speck di Corvara, omaggio gradito di fraterne vacanze. Ho lessato gli gnocchi in abbondante acqua, e mentre saltavo gli gnocchi in padella, ho aggiunto qualche cucchiaio di fonduta al Montasio che ho preparato scaldando a bagnomaria 250 gr. latte e una noce di burro (sostituibile con 250 gr, di panna fresca) a cui ho incorporato 250 gr. di Montasio di 3 mesi che avevo grattugiato in precedenza.
Ho servito e mangiato poco, perché se siete in quattro ma affamati un paio di cento grammi in più di patate e tutto il resto in proporzione non guastano.
15 commenti:
pur non avendo ancora ben chiaro di che "marca" tu sia, ogni volta è poesia. e la rima è voluta. avevo tentato gnocchi di zucca e farina integrale...ma questi...vado a comprar zucca...
ma come @Silvia non hai capito ancora di che Marca sono ?! :(
Allora: la Marca di origine è quella Anconetana, mentre la Marca di adozione lavorativa è quella Trevigiana. Le due Marche come vedi si fondono in un melange di sapori, colori, profumi, persone, voci, parlate, dialetti, ricordi ....................
Sono convinta che tutta la pasta fatta in casa e tutti i dolci siano terapeutici: combattono l'autunno, il grigio, i primi freddi, quel velo di malinconia che ogni tanto annebbia la giornata...
gli gnocchetti di zucca sono uno dei miei piatti preferiti, conditi con un sugo all'amatriciana.
è da tanto che non li preparo perchè non ho una ricetta di sicura riuscita. magari per halloween.
è incredibile: sai? fino a maggio anche io sono stata una marchigiana nella marca!
Con gli gnocchi di zucca sono proprio sfiduciata. Mentre preparo ottimi ravioloni di zucca e salsiccia (la modestia è il lato migliore del mio carattere!!!), nello gnocco mi perdo: la zucca - pur cotta al forno - resta troppo umida e assorbe tonnellate di farina, rendendo pietrisco quello che dovrebbe essere morbida voluttà!!! La tua ricetta è un faro nella nebbia.... GRAZIE
Con gli gnocchi di zucca sono proprio sfiduciata. Mentre preparo ottimi ravioloni di zucca e salsiccia (la modestia è il lato migliore del mio carattere!!!), nello gnocco mi perdo: la zucca - pur cotta al forno - resta troppo umida e assorbe tonnellate di farina, rendendo pietrisco quello che dovrebbe essere morbida voluttà!!! La tua ricetta è un faro nella nebbia.... GRAZIE
OPS: non so che è successo.. scusa l'invasione : )
adoro la zucca, purtroppo quest'anno l'orto di casa è stato avaro
;-) era un gioco di parole per parlar della tua persona fisica...scusa Marco. la marca di appartenenza e la marca di produzione sono veramente spesso anche la marca di un uomo. ok abbandono le parole che mi girano intorno.
In primis scuserete la sintesi ma scrivo dalla Cina con un telefonino... Unico modo per accedere ad internet.
@Strega sai che con l'amatriciana non mi era venuto in mente !! Magari un raviolo !
Ma dai @Lacquadorosa un faro nella notte !?!? :) invasione in che senso !?
@Marzia cara... Il mio orto non è stato mai generoso sfortunatamente :(
Aaah ecco @Silvia ... Sai io sono un ragazzo lento :)) non saprei di che marca sono.
Provata e mangiata (con gusto).Posso suggerire le frittelle di zucca fatte con pochissimo lievito di birra lasciate 8 ore in frigorifero per la lievitazione? Sono una nuvola di leggerezza. Aspettiamo un altro filmato dalla Cina?
...invasione nel senso che ho lasciato ben 3 commenti di cui 2 uguali!!! E sì, ti confermo: sei un ottimo faro. Attendibile e competente. Buon viaggio.
Quanti mesi è che hai questo post nel cassetto? Metti pure che il Trevigiano è al livello del mare, ma in ottobre mi semnra un po' strano che si trovino ancora i bruscandoli, i s'ciopet, i pissacan o dente di cane.
Va bene lo stesso, comunque.
La prossima volta che sei da quelle parti, ti consiglio Da Gigeto, da Vittorio Veneto verso Primolano. Ocio, non è esattamente una trattoria.
Interessante @Iaia queste frittelle possono essere un' idea !
Ah ecco @Lacquadorosa anche se ne vedevo due. Sul faro ti lascio al tuo libero arbitrio :)
Ma in effetti @Maurizio non era nel cassetto il post. Il fatto è che in quell'osteria vicino casa ci vado almeno una volta a settimana, cosi nel cassetto c'erano i ricordi di tutto un inverno e un'estate.
Proverò 'sto Gigeto ci vado appena torno da questi postacci (in termini di cibo, clima, aria, e persone almeno quelle di questa mattina)
ma quanti Gigetto ci sono? quello che conosco io è a Miane, per capirsi fra l'abbazia di Follina e la sagra del marrone di Combai.
niente di che, probabilmente perchè non apprezzo il piccione!
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