Un' estate che non passa
E' buio. Di un buio pesto, che sa di inverno. Eppure l'estate è appena finita.
O forse no. Non se ne è ancora andata, se un paio di ore fa, quando son partito, ho dovuto mettere il condizionatore a palla. Un sole che picchia, ma che scende veloce, e mentre viaggio distratto dal mondo che mi gira attorno, quel sole scompare dietro la linea dell'orizzonte. Là nella direzione in cui gli aerei si staccan da terra. Pian piano il crepuscolo lascia il posto alla notte. Gli aerei diventano luci. Lenti meteoriti che cadono al contrario. E adesso è buio, un buio pesto da fari accesi, che sfilano veloci dalla parte opposta. Ma è ancora estate, ci sono tutti i segni: il caldo, il cielo terso, prima che scomparisse, e le code.
Arranco lento nei lampi rossi dei freni di fronte. Sbircio negli abitacoli di un buio deserto. Ogni tanto qualche lampo mi rimanda facce insofferenti e sofferenti. Aspetto che il nulla che ci blocca, si materializzi nel vuoto di tre corsie libere. La radio racconta le solite storie banali, stancanti, bavose, tristi. Un desiderio di non appartenenza mi riporta nei posti del mio passato. Non serve. Serve solo a risvegliare inutili rimpianti. Riparto veloce, qualche centinaio di metri, rifreno, il pulsante rosso triangolare torna a lampeggiare tre, quattro volte.
Il telefono squilla. Sono lontano, troppo per cenare assieme, ancora di più per vederci prima di andare a dormire. Mi fermerò. Come sempre, a mangiare qualcosa, da solo, come quasi tutte le sere. Un cartello mi dice che a millecinquecento metri si sta avvicinando un'area di servizio. Una "A" stilizzata, con un baffo svirgolante, una forchetta e un coltello, ammiccano complici. Le frecce cominciano a lampeggiare, la velocità lenta aiuta ad abbandonare la carreggiata. Vedo la deviazione venirmi incontro e poi, passarmi accanto. Sfila la siepe, il distributore di carburante, la gente che si accalca sulle scale, il ristorante con la grande "A" che ora mi guarda andarmene.
Esco più avanti. Cesena mi abbraccia silenziosa. Un vialone diritto, verso il centro, due minuti di strada fino ad un parcheggio. Fermo la macchina, scendo nella fievole luce di un paio di lampioni infilati tra gli alberi. Mi avvicino al chioschetto, dentro un padre e una figlia si muovono veloci. La ragazza mi chiede cosa mangio. Il rumore dell'autostrada è lontano, le luci non accecano più.
La guardo e sorrido, do un'occhiata al menù appeso fuori, mi sa che prendo ...
Il Crescione
La pasta base è quella della piadina, ma tirata più sottile. Io la faccio così:
200 gr di farina "00", 300 gr di farina "2" (va bene anche una "0" normale) 15 gr di bicarbonato (nella versione in foto sono arrivato a 40 gr, la volevo più soffice e "sbriciolona" oltre si rischia) 50 gr di evo (anche se la tradizione vuole lo strutto) 15 gr. di sale 250 grammi di acqua. Impasto il tutto e lascio riposare in frigo per un paio d'ore avvolto in pellicola.
Preparo dei panetti uguali, 9 o 10 con la quantità indicata. Li stendo con il mattarello infarinando il piano. Li farcisco con verdure cotte (bietole) ripassate in padella con aglio, mozzarella, crudo. Oppure con pomodorini, mozzarella, basilico, parmigiano grattugiato e cotto.
Cuocio su padelle antiaderenti ben calde.
Quella sera è andata che ci è scappata una porchetta, come poche capitano di trovare. Una piada, i pomodorini, la porchetta e un filo d'olio ci è andata, eccome.
O forse no. Non se ne è ancora andata, se un paio di ore fa, quando son partito, ho dovuto mettere il condizionatore a palla. Un sole che picchia, ma che scende veloce, e mentre viaggio distratto dal mondo che mi gira attorno, quel sole scompare dietro la linea dell'orizzonte. Là nella direzione in cui gli aerei si staccan da terra. Pian piano il crepuscolo lascia il posto alla notte. Gli aerei diventano luci. Lenti meteoriti che cadono al contrario. E adesso è buio, un buio pesto da fari accesi, che sfilano veloci dalla parte opposta. Ma è ancora estate, ci sono tutti i segni: il caldo, il cielo terso, prima che scomparisse, e le code.
Arranco lento nei lampi rossi dei freni di fronte. Sbircio negli abitacoli di un buio deserto. Ogni tanto qualche lampo mi rimanda facce insofferenti e sofferenti. Aspetto che il nulla che ci blocca, si materializzi nel vuoto di tre corsie libere. La radio racconta le solite storie banali, stancanti, bavose, tristi. Un desiderio di non appartenenza mi riporta nei posti del mio passato. Non serve. Serve solo a risvegliare inutili rimpianti. Riparto veloce, qualche centinaio di metri, rifreno, il pulsante rosso triangolare torna a lampeggiare tre, quattro volte.
Il telefono squilla. Sono lontano, troppo per cenare assieme, ancora di più per vederci prima di andare a dormire. Mi fermerò. Come sempre, a mangiare qualcosa, da solo, come quasi tutte le sere. Un cartello mi dice che a millecinquecento metri si sta avvicinando un'area di servizio. Una "A" stilizzata, con un baffo svirgolante, una forchetta e un coltello, ammiccano complici. Le frecce cominciano a lampeggiare, la velocità lenta aiuta ad abbandonare la carreggiata. Vedo la deviazione venirmi incontro e poi, passarmi accanto. Sfila la siepe, il distributore di carburante, la gente che si accalca sulle scale, il ristorante con la grande "A" che ora mi guarda andarmene.
Esco più avanti. Cesena mi abbraccia silenziosa. Un vialone diritto, verso il centro, due minuti di strada fino ad un parcheggio. Fermo la macchina, scendo nella fievole luce di un paio di lampioni infilati tra gli alberi. Mi avvicino al chioschetto, dentro un padre e una figlia si muovono veloci. La ragazza mi chiede cosa mangio. Il rumore dell'autostrada è lontano, le luci non accecano più.
La guardo e sorrido, do un'occhiata al menù appeso fuori, mi sa che prendo ...
Il Crescione
La pasta base è quella della piadina, ma tirata più sottile. Io la faccio così:
200 gr di farina "00", 300 gr di farina "2" (va bene anche una "0" normale) 15 gr di bicarbonato (nella versione in foto sono arrivato a 40 gr, la volevo più soffice e "sbriciolona" oltre si rischia) 50 gr di evo (anche se la tradizione vuole lo strutto) 15 gr. di sale 250 grammi di acqua. Impasto il tutto e lascio riposare in frigo per un paio d'ore avvolto in pellicola.
Preparo dei panetti uguali, 9 o 10 con la quantità indicata. Li stendo con il mattarello infarinando il piano. Li farcisco con verdure cotte (bietole) ripassate in padella con aglio, mozzarella, crudo. Oppure con pomodorini, mozzarella, basilico, parmigiano grattugiato e cotto.
Cuocio su padelle antiaderenti ben calde.
Quella sera è andata che ci è scappata una porchetta, come poche capitano di trovare. Una piada, i pomodorini, la porchetta e un filo d'olio ci è andata, eccome.
18 commenti:
Ottima consolazione per una cena da solo... Certo, bisogna attaccarsi a questo ma... a volte può bastare.
Interessante la tua dose di bicarbonato: la proverò ;-D
ecco capiti a fagiolo perchè ieri ho comoprato lo strutto, veramente l'ho preso per fare i dolcetti sardi, ma già che ce l'ho faccio anche la piadina, di strutto quanto se ne mette? 50gr? 30?
Era un po' che volevamo provare a farle anceh noi questa specie di piadine! le abbiamo assaggiate spesso ma non ci siamo mai cimentate!
Le tue versioni ci piacciono molto entrambe: ricche e gustose!
baci baci
ho giusto un inizio di buco nello stomaco che... me ne passi un po'? ;-)
Ci si prova a consolarci @Jajo
Direi 50 gr @Stella, a me piace meno: sapore troppo evidente, ma poi devi aumentare l'acqua.
si decisamente gustose @MeS :)
Magari ne avessi un pezzo anche io @Marzia oggi mi servirebbe: i prossimi due giorni il cibo sarà improponibile qui :))))
Ottima scelta!Altro che camogli o rustichella...;)
Molto meglio e decisamente più consolatorio della cena all'autogrill! Il crescione è una di quelle cose che mi riporta alle estati di qualche anno fa passate in romagna
grazie
fra
Fa caldissimo anche oggi e il sole cala troppo presto, mi da una sensazione come di soffocamento, un pò innaturale ... in compenso qusto crescione è da svenimento ...
Mi chiedo come ho fatto a non notare il tuo blog prima ... mi piace molto come scrivi e le ricette che posti .. mi sa che ti verrò a trovare spesso .. Ciao!!! ^^
mi raccontano di cibi da strada a cesena, per la fiera del gusto. mai vista. alla prossima fermati prima. quando in autostrada senti l'odore inconfondibile esci. mi chiami e ti cucino quello che cucino ai miei ragazzi. a sorteggio.
ps io son stata tre giorni a san vito lo capo, a un festival bellissimo anno scorso e già massificato. ma la cicilia è una carezza e il cibo un bacio.
ma per carità @Saretta camogli !? Lasciamo stare. :))))
E il crescione, la piada e chioschetti della romagna @Fra
Non saprei che rispondere @Susina: forse perché sono un po' timido e non appaio troppo in giro?! :) quando vuoi. Io sono qui !
Esco e vengo a mangiare da te @Silvia :)) magari una pedalata assieme ;)
quando si dice: "I Piaceri della vita" mi fai venir fame.
Buono ca**o buono!
Semplice ed efficace.
Basta che le materie prime siano buone ed è uno spettacolo. Birra o vino?
S.
E si @Andrea i piccoli piaceri ;)
@Ste io dico vino: un rosso poco impegnativo giovane profumato... qualcosa dell' oltrepo pavese, o della mia terra ;)
Bella ricetta, complimenti... ma è la stessa della crescia marchigiana?
Ti seguo da tanto e trovo molto divertenti e interessanti le cose che scrivi. Per quanto riguarda le ricette, invece, le prime le provate giusto ieri sera, quando ho preparato per quattro persone i tuoi crescioni ed una buona crostata con la tua frolla.
Squisiti e molto apprezzati i primi.
Finalmente una ricetta di frolla che mi convince (e ha convinto anche gli altri), quanto alla seconda......E la crostata deve essere bassa e possibilmente croccante, hai ancora una volta ragione tu.
alessandra
No @Iana, la crescia marchigiana non vuole il bicarbonato e pretende lo strutto assolutamente. Addirittura nell'urbinate la "sfogliata" si sfoglia appunto con questo grasso.
Bene @Alessandra contento che abbia avuto successo. Per quanto riguarda la crostata è la stessa etimologia della parola che ne stabilisce il destino "crosta+ta"
Complimenti per il blog e per i racconti introduttivi alle ricette, le ricette solo dosi e procedimenti mi sembrano sguarnite.
ora tornando al tecnico mi chiedevo ma la cottura è in padella asciutta o con un filo d'olio?
ciao
Grazie @Pinar ... padella assolutamente asciutta e ben calda, tanto che se tra una cottura e l'altra ti scoggiola della mozzarella la devi asciugare con un pezzo di carta assorbente.
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