14 febbraio 2011

Coincidenze culinarie

Brulica di solitudine il posto dove ci fermiamo, è un sabato fiacco. Ma ci piace è accogliente, caldo e familiare. Magari l’esterno confonde: il piazzale grande e comodo per il parcheggio, ricorda una piazza abbandonata dalle giostre alla fine delle fiere. Anche la facciata esterna grande e bianca, e senza il bianco della neve ma con il marrone, dei prati secchi di febbraio, non chiama, non attira come dovrebbe, il viaggiatore casuale che si trovasse a passare per la statale che da Auronzo di Cadore sale verso Misurina, o che, se proprio ci si vuol mettere a far i pignoli, da Misurina scende anche verso Auronzo di Cadore.

Ma aldilà della esterna apparenza, provo un piacevole senso di compatimento per le auto sfreccianti in discesa o in salita che non si fermano qui, e quindi entro. L’ingresso è un piccolo bar senza mescita, di fronte al quale la parte femminea della proprietà, immagino che l’altra metà sia in cucina come sempre, ci attende premurosa e gentile. Ci accomodiamo al tavolo, ormai solito, primo a destra dietro la stufa da “stube”, di cui ora mi accorgo non aver memorizzato il numero ricamato e sopra a lui (il tavolo) appeso. E si perché una mano di gentil donzella ha ricamato in simpatici centrini i numeri della decina o poco più di tavoli che il ristorante conta. Il legno scalda l’anima prima che il corpo e mi accoccolo sulla mia porzione di panca piacevolmente sbracato, ad ascoltare l’offerta in bicchieri dei vini, senza nulla togliere alla bella carta che la patron sommelier ti propone.


Ora potrebbe anche capitarvi che i carboidrati non facciano parte della vostra momentanea dieta, se così fosse Vi metto una mano sulla spalla, avvicino il mio viso al vostro vi guardo diritto nelle palle degli occhi e con fare ammiccante vi dico “lassate perde!” Il pane che La Lioda vi porta a tavola, lo imburrerete con il burro salto , poi ci metterete sopra in ordine casuale speck, prosciutto, salame e se fosse anche una fettina di lardo. Lo mangerete senza aspettare l’antipasto e quando questo vi verrà servito a tavola farete la faccia desolata di chi a finito il pane e ve lo rifarete portare. In sintesi il pane della Lioda è buono , ma tanto buono, così buono che Spaccabal, reduce dall’ennesima visita di non cortesia all’ospedale di Misurina, continua a ripetermi se poi glielo faccio a casa. Si certo, però adesso “lassame magna in santa pace!”


Leggo la carta con più attenzione della volta precedente, e scovo tra i primi, oltre a tutto il ben didio della tradizione del Cadore, una zuppa d’orzo che attira la mia attenzione. Domando con fare sicuro se si possa trattare di una “Gerstensuppe” e sbaglio di una trentina di chilometri: qui è Veneto non SudTirol ne tanto meno Grigioni svizzeri. Mi prendo in silenzio e meritatamente la, peraltro gentilissima, reprimenda che si tratta di un zuppa d’orzo Veneta della più profonda tradizione regionale. Muto, mi taccio con mezzo panino alla semola di polenta su cui giace una fetta di speck morbida di un filo dolcissimo di grasso, annaffio con un Franciacorta di meritevole fattura e ritorno alla contemplazione del vuoto.


Buono lo gnocco di Spaccabal, buone poi le tagliate accompagnate da una patate “cadorino” cotta con speck e cipolla, di buon ricordo i dolci, in particolare lo yogurt con salsa di frutti di bosco calda. Ma, c’è sempre un ma, la zuppa d’orzo, buona, calda, in perfetto equilibrio tra sapori e leggerezza, la zuppa d’orzo , dicevo, sembrava proprio una Gerstensuppe.



Sarà che questi non sono mai stati a Davos, ma non me la raccontano giusta.


La Lioda
via Pause, 25
Auronzo di Cadore (BL)
tel 0435 99129

7 commenti:

L'acqua 'dorosa ha detto...

L'indirizzo è andato in memoria, visto che la mia dieta è assolutamente orientata verso il carboidrato!!!! Dopo aver letto con piacere il tuo racconto, non ho resistito; ho ingrandito la foto e letto, uno per uno, i primi in menù!!!! Goduriosi. Grazie della segnalazione e buona giornata.
Carla

Maurice ha detto...

La prossima volta che vieni ti faccio sentire la mia zuppa d'orzo (alla trentina)... e mi saprai dire.

Loste ha detto...

Goduriosi goduriosi @L'acqua 'dorosa ;)

Ah fai la zuppa d'orzo anche tu @Maurizio ? Ma è veneta o svizzera ? :)

LA LUNA NERA ha detto...

chissà perchè invece dalle nostre parti è difficilissimo trovare ristoranti che propongono zuppe e altre tipicità d'altri tempi.
l'unica eccezione è una specie di osteria a Farneto (PU) dove cucinano solo baccalà ma in maniera eccellente!

Loste ha detto...

Oh oh @Luna Nera di dove sei ? Se parli della provincia di PU magari te ne passo qualcuno di indirizzo :)

LA LUNA NERA ha detto...

magari! nel frattempo mi è venuto in mente questo: mulino della ricavata Urbania. stata solo una volta, assaggiato cose buonissime (con gli ingredienti del loro orto), inventiva e tradizione insieme. e ho scoperto che non è mica vero che la menta non mi piace! ci tornerò di sicuro.
ciao

chez munìta ha detto...

ad auronzo di cado per l'ultima mi a visita avavo solo 8 anni..
in colonia..
una bellissima colonia..
mi ricordo le tre cime di lavaredo, misurina, auronzo paesello..
che bello..
però ancora non avevo la possibilità di capire le bontà enogastronomiche del luogo.. urge il ritorno ai ricordi.. solo solo per la zuppa sudtirol-veneta !!

:)